In certe situazioni è giusto seppellire l’ascia di guerra e dimenticare le rivalità. Questo lo sa bene LeBron James che domani notte, nella gara di apertura tra Bulls e Heat, accoglierà personalmente Derrick Rose nel suo ritorno al basket che conta.
Sono contento ma anche emozionato che lui sia tornato. Lo ammiro per quello che ha fatto l’anno scorso. E’ stato più forte delle avversità e delle critiche che gli sono piovute addosso su quello che avrebbe dovuto fare. Ha fatto ciò che era meglio per se stesso.
Queste le parole del quattro volte MVP che ha dichiarato che non sarà difficile per lui mettere da parte per un momento la sua competitività e apprezzare come la stella dei Bulls abbia gestito il suo infortunio.
Anche Wade ha voluto spendere belle parole sul ritorno di Rose.
Il gioco ha bisogno di lui. Non vuoi mai vedere uno rimanere fuori per infortunio, specialmente uno del calibro di D-Rose. Il fatto che io sia competitivo non vuol dire non capisca l’importanza che ha Derrick Rose nel basket. E’ bello vederlo tornare ed essere più confidente. Quello che gli è successo l’ha reso più forte.
Buona parte di questi elogi probabilmente sono derivati da come l’MVP della stagione 2010/11 ha giocato questa preseason. Rose, nel percorso netto finora realizzato dai Bulls (8-0), ha messo a referto 20.7 punti, 5.0 assist, 3.3 rimbalzi in quasi 28 minuti di media a partita; cifre che mostrano quanto sia mancata alla lega una stella come quella di Rose la scorsa stagione, a prescindere dalla squadra per cui si tifa.