Categorie: Editoriali NBA

Arrivederla avvocato!

 

Nelle ore precedenti alla redazione di questo “articolo” (vogliamo chiamarlo così?) sono stato molto molto indeciso. Già, scrivere quello che penso in relazione alla vicenda/scelta riguardante Federico Buffa-Sky oppure non farlo e lasciare perdere?  Come potrete notare da queste lettere messe insieme per formare una parola, una frase, un pensiero, non ce l’ho fatta: lo scrivo! Chiedo scusa per la seconda volta (ecco a voi la prima) se mi esimo dal parlare strettamente di NBA nella sua forma giocata e pensata, ma la questione ha sollevato un putiferio e lasciato un vuoto enorme dentro ai cuori di chi la NBA in Italia l’ha saputa apprezzare, amare e anche conoscerla. Decine, centinaia, migliaia sono i commenti e le “proteste” ricevute dalla nostra redazione in relazione alla decisione di Sky di dirottare le conoscenze e le doti narrative dell’avvocato verso il Mondiale di calcio brasiliano del 2014.  Diciamolo, la scelta effettuata dall’emittente privata satellitare è giustissima: scegli il migliore giornalista presente sul territorio italiano per promuovere il miglior spettacolo calcistico del mondo. Aggiungiamoci anche che iI tifoso italiano conosce/ama/odia/eleva/venera/maltratta un solo sport, e questo è proprio il calcio, che televisivamente è circondato da “attori” spesso e volentieri incompetenti, altezzosi, proprio come ha dimostrato la precedente esperienza buffiana a Sky calcio Show, forse il punto più basso mai toccato a livello di “insulti intellettuali” con Massimo Mauro e Billy Costacurta protagonisti di risatine e domande retoriche (se non stupide) utili solo a sminuire la propria (di intelligenza) e ad invogliare Federico a pensare “questo non é il mio mondo, grazie ma ridatemi la NBA”. Forse é proprio questo che infastidisce maggiormente il tifoso NBA nato e cresciuto con Buffa, il mondo del calcio non merita un giornalista ed un professionista di quel livello, non vi parlerebbe mai del rigore non concesso al BurkinaFaso come piacerebbe al 99% dei telespettatori ma racconterebbe la storia di quel singolo paese con il suo solito tocco di romanticismo ai più sconosciuto, non alzerebbe mai la voce per sovrastare l’opinionista che esprime un concetto (come si vede in tutti i salotti calciofili d’Italia), non sarebbe mai protagonista di un litigio in diretta televisiva con gli allenatori intervistati dai giornalisti stessi. In tutto questo c’è una consolazione…Federico, come da sua ammissione, racconterà il calcio nel suo modo e con il suo stile, ci porterà in ogni angolo remoto della terra senza chiederci il biglietto, ci renderà fortissimi e tristissimi nello stempi tempo (vedi storia Wilt Chamberlain e non solo), ci insegnerà un po’ di storia, un po’ di geografia, musica, cinema, un pizzico di politica mondiale,ci renderà soddisfatti di aver fatto quella scelta: accendere la televisione, sapendo che quei 30 minuti saranno utili quando parleremo con l’amico, con il fratello, col padre, passando da affermazioni espresse davanti ad un bicchiere di Spritz che improvvisamente si trasformeranno, il solito “Ah ma era rigore! Ladri siete e ladri rimarrete” si trasformerà in “Sai come nasce la regola del rigore e a chi é venuta in mente? L’ho sentito oggi…”.

Il tifoso NBA italiano é stato “salvato” dalla coppia Tranquillo – Buffa, conoscere aspetti che nemmeno il tifoso medio americano conosce é fuori dal normale ed il merito é sicuramente loro. Ho scritto “salvato”? Sí, crescere ed essere influenzati da programmi sportivi arredati con giornalisti incapaci di invogliarti ad approfondire su di un determinato argomento é la morte intellettuale per ogni giovane, anzi per ogni persona. La capacità di Buffa-Tranquillo, a cui aggiungerei anche Mamoli, é proprio quella contraria a quella appena esplicata, per capire fino in fondo i loro concetti sei spronato ad informarti aprendo libri o consultando il web, ti si apre un mondo molto più nitido e la televisione passa ad essere non solo un aggeggio utile per svagarsi ma anche per comprendere e crescere. Quindi sí, in un certo senso mi sento al sicuro in quei momenti dove si racconta dell’ultima visita di Rodman in Corea Del Nord, mi sento al sicuro quando parlando di Russel o Chamberlain si tende a sottolineare la storia e le sofferenze che hanno patito gli afroamericani, mi sento al sicuro e voglio tenermi stretto tutto quello che ho assorbito da ogni telecronaca NBA. Una volta sentii dire, dai due maestri, che in Italia gli appassionati di questa magnifica lega sono mediamente molto più competenti rispetto ai “colleghi” europei, avrei voluto rispondere: ” ci credo!!! Avete contagiato tutti grazie alla vostra passione!”. Il vuoto che lascia Federico (comunque parlerà di NBA in almeno 15 occasioni, il come e quando é ancora tutto da definire) é sicuramente enorme, incolmabile sotto certi punti di vista, ma Tranquillo-Mamoli e Pessina sono certamente degni compagni di viaggio proprietari di una intelligenza media superiore a quella che troviamo in qualsiasi altro studio sportivo. Non disperiamoci ancora, é vero ci sarà un giorno in cui le telecronache saranno affidate a qualcuno che non si chiamerà Buffa-Tranquillo , ma sapremo che le parole pronunciate e le storie raccontate conterranno quella passione e quell’amore per lo sport che ci hanno trasmesso.

Il nostro é solo un arrivederci avvocato.

 

Michele Ipprio
(@mikeaip) 

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