Fondata nel 1865 a Lexington da John Bowman, la University of Kentucky, è uno dei più accreditati centri di ricerca del paese, dagli studi sulle tecnologie agricole a quelli sulle scienze sociali, è riuscita a farsi largo, nel tempo, come un valido punto di riferimento per tutti gli altri colleges statunitensi. A dar ancora maggior lustro a UK è intervenuto il programma sportivo, su tutti, specificatamente, quello di basketball: i Wildcats detengono un incredibile mole di record che li staglia nel più alto firmamento delle eccellenze cestistiche degli States. Basti pensare che i Kentucky Wildcats sono il team con il più alto numero di vittorie ( 2114 ) e la maggior percentuale di vittorie ( .762 ), oltre a vantare il record di partecipazioni al torneo NCAA ( 52 ), alle Sweet-16 ( 39 ) ed alle Elite-8 ( 34 ); partecipazioni, queste, che sono culminate in 8 titoli ( seconda più vincente dietro UCLA ): 1948, 1949, 1951, 1958 sotto la guida di Coach Adolph Rupp, da costui prende poi il nome l’attuale casa dei Wildcats ( Rupp Arena ), la più grande arena statunitense concepita esclusivamente per il basket con i suoi 23,500 spettatori di capacità, nel 1978 con Joe B. Hall al timone, 1996 con Rick Pitino, visto poi trionfare con gli arcirivali Louisville Cardinals, nel 1998 con Tubby Smith ed infine nel 2012 con l’attuale Coach John Calipari. Kentucky è l’unico ateneo ad aver vinto con 5 coach differenti.
Un altro interessante record di Kentucky è quello di aver visto selezionate, nelle proprie fila, 108 scelte al draft, conseguenza di un recruiting sempre di altissimo livello, che ha permesso alla Big Blue Nation ( celebre nome della tifoseria Wildcats ) di continuare a seguire i propri beniamini anche al ” piano di sopra “, che attualmente è costellato da un ingente quantità di ex-wildcats di valido spessore: Eric Bledsoe, DeMarcus Cousins, Brandon Knight, Jodie Meeks, Nazr Mohammed, Nerlens Noel, Tayshaun Prince, John Wall e Rajon Rondo, oltre a diversi vincitori del titolo 2012 con Coach Calipari come Anthony Davis, Michael Kidd-Gilchrist, Terrence Jones, Marquis Teague, Doron Lamb e Darius Miller.
E’ opinione comune che anche il draft 2014 vedrà protagonisti diversi Wildcats, che, al momento, però, sono chiamati a dimostrare ben altro nel corso della stagione; Coach Calipari, reduce da un’annata disastrosa, chiusasi con l’uscita contro Vanderbilt al SEC ( Southeastern Conference ) Tournament dovrà instillare nella mentalità dei suoi giovani ragazzi ( quintetto titolare e resto del roster costituiti al più da freshman ) ciò che comporta scendere nella Rupp Arena con la casacca di UK. I ragazzi, dalla loro, hanno un talento incredibile, con ogni probabilità il più debordante dell’intera Division I, che vede al centro, sia nel senso di ribalta che nello specifico spazio di gioco sotto canestro, Julius Randle, “Big Man” di 2.06 m. per 113 kg., dato come probabile terza scelta al draft alle spalle di Wiggins e Parker, centro di un livello tale da poter ergersi a stella assoluta di un roster in cui sono comunque presenti giocatori di sicuro spessore come gli altri freshman James Young, Andrew ed Aaron Harrison ( anche loro dati come sicure “pick” al draft 2014 ), Marcus Lee e Dakari Johnson ( pronti a rendersi elegibili al draft 2015 ), oltre ai sophomores Willie Couley-Stein ed Alex Poythress, anche loro pronti al salto tra questo ed il prossimo draft. Un concentrato di così alta qualità non può che far sognare la grande Big Blue Nation, speranzosa di rinverdire i fasti del passato, relegando la passata stagione nel dimenticatoio.
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