Dodici sconfitte in diciassette gare, il bilancio di Cleveland nel primo mese di regular season parla chiaro. L’ ultima è arrivata venerdì sera contro Boston, terribile disfatta al Garden per 103-86. Davanti ai giornalisti e ai media, Kyrie Irving ha pubblicamente affermato:
“Mi prendo tutta la responsabilità per queste sconfitte. Sono il punto di riferimento della squadra. Devo lavorare più sodo con i miei compagni, dentro e fuori il campo, per portare il mio gioco ad un livello superiore. Tutto dipende da me, devo solo migliorare ed è ciò che farò”.
Irving, che molti analisti NBA danno per calato rispetto alla scorsa stagione, non sta effettivamente brillando per quanto riguarda i numeri. Al momento sta viaggiando a 20.8 punti, 3.4 rimbalzi e 5.9 assist di media. Difficile ignorare le percentuali dal campo in picchiata: dal 55% al 49%.
Uncle Drew sta anche facendo i conti con un serie di piccoli infortuni, quel genere di acciacchi che non ti mettono fuori uso, ma che condizionano sensibilmente il tuo rendimento. Nelle ultime 4 uscite, ha messo a referto un imbarazzate 2/21 dalla lunga distanza. Scivolone che, realisticamente e conoscendo il playmaker di Cleveland, non dovrebbe più ripetersi.
