Dopo 10 anni di carriera NBA indossando sempre la stessa maglia, Luol Deng, ala in forza ai Chicago Bulls, è pronto ad accettare una eventuale trade dopo avere realizzato che le possibilità che venga scambiato siano piuttosto alte.
“Magari altri giocatori ne sarebbero condizionati o si farebbero prendere dalla preoccupazione” – ha dichiarato il no.9 dei Bulls – “Ma, onestamente, non mi interessa, perché io so di voler rimanere qui. L’ho sempre voluto. Ma sono maturo abbastanza da capire di non potermi preoccupare per cose di cui non ho il controllo. Se mi svegliassi domani e mi arrivasse una chiamata, sia quel che sia. Non posso controllare queste cose. Questo è il lavoro dei dirigenti, e lo devono svolgere. È una decisione che devono prendere sulla base di ciò che pensano sia meglio per la squadra.”
Una decisione che senz’altro il front office di Chicago dovrà sbrigarsi a prendere se dovesse continuare l’attuale andazzo negativo, il periodo più nero dell’intera gestione Thibodeau, con sole 3 vittorie nelle ultime 15 partite.
“La situazione non è così brutta come sembra” – ha commentato Deng, autore di 18 punti nell’ennesima sconfitta dei Bulls, stanotte contro Houston – “Ma è senza dubbio difficile. Siamo tanti ragazzi con differenti caratteri, ma siamo animati dalla stessa voglia di vincere e ci impegnano duramente in ogni partita. Questo è l’aspetto più frustrante. In passato ho giocato anche con ragazzi a cui non fregava nulla di vincere, eppure vincevano. È davvero difficile. Quello in cui facciamo maggiormente fatica è il giocare insieme. Si tratta di dover migliorare più come squadra che individualmente.”
Questo miglioramento, se dovesse avere luogo (e le premesse oggi sono tutt’altro che rosee), avrebbe molte probabilità di non vedere Deng tra i propri attori; sembra che durante la scorsa settimana il GM di Chicago, Gar Forman, pur non facendo nessuna chiamata per piazzare il giocatore inglese, abbia ricevuto più di qualche richiesta per il proprio no.9, considerato che Deng è uno dei pezzi più pregiati e appetibili sul mercato NBA.
Al momento le possibilità di un’estensione sono pressoché nulle, anche perché le parti, sotto il profilo dell’intesa economica, sono parecchio lontane.