Che Paul George sia ormai una delle stelle più brillanti della NBA attuale è assodato. Il giocatore dei Pacers, l’anno scorso nominato Most Improved Player of The Year non accenna a rallentare la sua inarrestabile ascesa e anche grazie ai suoi continui miglioramenti Indiana sta consolidando il proprio status di candidata più che credibile alla vittoria finale dell’anello; in particolare l’apporto offensivo del giocatore è cresciuto esponenzialmente, visto che si è passati dai 17,4 punti di media in 37,6 minuti di impiego (con il 41,9 % dal campo e il 36,2% da 3) della scorsa stagione a una media (nelle 25 partite giocate in regular season finora) di 23,8 nello stesso minutaggio con percentuali dal campo decisamente superiori (46,1% complessivo dal campo, 40,6% dalla linea dei tre punti), dati da rapportare anche al fatto che, rispetto all’anno scorso, il no.24 è divenuto in questa stagione il vero go-to-guy della franchigia dello Stato del Basket. Tuttavia, stando alle dichiarazioni del giocatore, intervistato da SLAM, George potrebbe non ancora finito di stupirci:
“Ho ancora altri obiettivi. Voglio diventare MVP, voglio conquistare il Defensive Player of the Year, voglio essere nominato nel Primo Quintetto NBA. Vorrei vincere la medaglia d’oro e infine entrare nella Hall of Fame. Quello che voglio è diventare un campione. Quanto più in alto si può arrivare e quanto di più grande si può realizzare, io voglio farlo.”
L’ambizione di George traspare nitida dalle sue dichiarazioni che continuano, esprimendo la determinazione del giocatore dei Pacers nel voler creare un nuovo standard:
“Ciò che mi piacerebbe, alla fine dei giochi, è definire un mio standard, che si parli di un giocatore alla Paul George, cioè un giocatore versatile al massimo su entrambi i lati del campo. Ci sono un sacco di caratteristiche che ho in comunque con LeBron o anche con T-Mac (Tracy McGrady, ndr), ma voglio essere me stesso ed essere un giocatore speciale.”
Durante l’offseason, George ha firmato un estensione quinquennale da $ 90 mln di dollari con i Pacers, legando per ancora parecchi anni il suo destino a quello della franchigia di Indianapolis, con la speranza di riuscire a portare alla propria squadra quel titolo che i Pacers inseguono disperatamente dai tempi della leggenda Reggie “Killer” Miller; ma per fare questo la guardia dei Pacers è conscio che il cammino è ancora molto lungo e che il lavoro da fare è ancora tanto:
“Devo diventare un migliore leader in campo, e devo imparare ad essere ancora più incisivo”– conclude George – “ Ho fatto passi avanti sotto questo aspetto, ma se voglio arrivare al punto che mi sono prefissato, devo ancora lavorare. Credo di potere arrivare al livello di LeBron, fino a essere un giocatore che viaggia in tripla-doppia di media”.