Dopo aver snocciolato un pò di record che fanno capo all’era di Coach Dean Smith sulla panchina di UNC, ci appare appropriato entrare nello specifico delle circostanze e delle leggende che hanno contraddistinto questo periodo aureo dei Tar Heels: i primi anni dal suo insediamento a North Carolina non furono semplici, con stagioni poco vincenti che lo misero in cattiva luce nei confronti della tifoseria dei Tar Heel, abituata a ben altro, ma, a partire dalla sua prima Final Four nel 1967 ( sconfitta 62-76 contro Dayton ), la percezione del lavoro di Coach Smith cambiò drasticamente; in questi primi anni ad UNC, Smith ebbe comunque modo di allenare giocatori del calibro di Donnie Walsh ( ex GM di Knicks e Pacers ), Billy Cunningham ( più volte All-Star ) e Larry Brown, che diventerà poi un allenatore di spicco nella Nba, vincendo un titolo, curiosamente, sulla panchina dei Pistons, trascinati da Rasheed Wallace, altro futuro Tar Heel, anch’egli allenato ai tempi di UNC da Smith, infatti, Sheed dirà poi come il suo inserimento nel sistema di gioco dei Pistons sia stato facilitato dalla comune matrice di gioco sua e di Coach Brown. Il triennio ’67-’69 fu un periodo sfavillante che vide UNC protagonista della finale ’68 ( persa 55 – 78 contro UCLA ) e di un’altra Final Four nel ’69 ( sconfitta 65-92 da Purdue ), nel ’72 altro stop alla Final Four ( 75-79 da Florida State ), nelle successive stagioni, tra le quali, quella del ’77, quando North Carolina perse in finale ( 59-67 da Marquette ), ebbero modo di crescere sotto l’ormai esperta guida di Coach Smith grandissimi cestisti quali Bob McAdoo ( visto anche in Italia, diverse volte All-Star, 2 volte campione NBA e attuale guida tecnico spirituale degli attuali Heat ), Mitch Kupchak ( campione NBA con i Washington Bullets prima e poi con i Lakers, dove rimarrà anche in ruoli dirigenziali) , Walter Davis e Phil Ford.
I primi anni ’80 furono quelli della definitiva consacrazione per Coach Smith, a capo di una generazione di fenomeni che andranno a costituire il team più forte nella storia di UNC e, forse, dell’era moderna dell’NCAA, due nomi su tutti: James Worthy e Michael Jordan; finalisti nel 1981 ( sconfitta 50-63 da Indiana ), Smith vinse il suo primo titolo la stagione successiva, quando, trascinati da Worthy ( poi eletto MVP ), i Tar Heels arrivarono punto a punto negli ultimi minuti della finale contro i Georgetown Hoyas, che fu risolta, manco a dirlo, da Micheal Jordan, il quale, con un tiro allo scadere entrato nella leggenda, portò UNC al trionfo per 63-63. Worthy fu draftato con la prima scelta assoluta nel 1982 mentre Jordan fu scelto con la terza chiamata nell’ormai celebre Draft ’83 ( dopo MJ, con la quarta chiamata, venne scelto Sam Perkins, anch’egli Tar Heel e protagonista del titolo ), chiudendo la sua carriera universitaria con un titolo, una finale, un National Player of the Year, First Team All-America, ACC Player of the Year e medie da 17.7 punti, 5 rimbalzi e 1.8 assist. Smith e UNC tornarono protagonisti ad inizio anni ’90 ( a fine anni ’80 vestirono la casacca bianco celeste Brad Daugherty, #1 Draft ’86 e Kenny Smith, campione NBA ’94 e ’95 con i Rockets ): vennero eliminati da Kansas ( 73-79 ) alla Final Four 1991 ( Rick Fox verrà draftato quello stesso anno, risultando campione nei Lakers di Shaq e Kobe nel 2000-01-02 ) e conquistarono nuovamente il titolo nel 1993 contro Michigan ( 77-71 ), quando furono Donald Williams, George Lynch ed Eric Montross, su tutti, a consegnare a Coach Smith il suo secondo titolo ( terzo per UNC ); i Tar Heels apparvero in altre due Final Four, con Smith in panchina, prima che questi, all’inizio della stagione 1997-1998 decidesse di abbandonare quella che, per 36 anni, fu la sua casa: nel ’95 furono eliminati da Arkansas ( 68-75 ) e nel ’97 da Arizona ( 58-66 ), in questi anni mostrarono al mondo le proprie potenzialità giocatori come Jerry Stackhouse, Rasheed Wallace e Antawn Jamison e Vince Carter. Jamison e Carter comunque, prima di lasciare UNC, approdarono alla Final Four ’98 ( eliminati 59-66 da Utah ), guidati in panchina da Bill Guthridge, assistente capo di Dean Smith per ben 25 anni; con Coach Guthridge, North Carolina, raggiunse anche le Final Four nel ‘2000 ( eliminati 59-71 da Florida ) e fu in quest’occasione che Guthridge , dopo soli 3 anni da capo allenatore ( a fronte comunque di un trentennio a Chapel Hill ), optò per il ritiro. Fu Matt Doherty, membro del team di UNC campione nell’82, a succedere a Guthridge, ma il suo triennio ( 2000-2003 ) rimarrà nella storia dei Tar Heels unicamente per la brusca interruzione della quasi totalità di strisce record che North Carolina dettene fino all’arrivo dello stesso Doherty, protagonista, quindi, del periodo più buio dell’ateneo.
Il 2003 segna un anno di svolta nella storia recente di North Carolina con l’arrivo sulla panchina di Coach Roy Williams, che, dopo aver trascorso 15 anni a Kansas, raggiungendo lì 4 Final Fours, fu richiamato in quel di Chapel Hill, dove fece da assistente per 11 anni al venerato Coach Smith; dopo una prima stagione non esaltante Williams riesce a conquistare il quarto titolo per North Carolina l’anno successivo ( 2005 ), guidando al successo futuri NBA players come Marvin Williams, Raymond Felton, Sean May e Rashad McCants. Nel 2008 UNC viene eliminata da Kansas durante la Final Four ( 66-84 ) ma, nel 2009, i Tar Heels conquistano il quinto titolo surclassando in finale Michigan State ( 89-72 ) al termine di un torneo incredibile, nel quale i ragazzi di Coach Williams fanno polvere dei propri avversari, concludendo ogni incontro con almeno 12 punti di scarto e risultando in svantaggio in soli 10 minuti su 240 disputati; tutto ciò frutto di un roster di qualità in cui a recitare il ruolo centrale è Tyler Hansbrough, ben coadiuvato da Ty Lawson, Wayne Ellington, Ed Davis, Danny Green e Tyler Zeller. Le ultime stagioni, North Carolina, seppur con qualche buon giocatore nel roster ( Harrison Barnes, Kendall Marshall, Reggie Bullock ) non è riuscita ad andare molto avanti nel torneo, iniziando a vedere in Kansas, che l’ha eliminata anche nelle due passate edizioni, una sorta di bestia nera; quest’anno Coach Williams ha tra le mani un roster rinnovato nel quale spicca il talento di James Michael McAdoo, in orbita Draft ’14 che, al suo terzo anno ad UNC, dovrà dimostrare di poter onorare il ricordo di quel che fu suo zio Bob a North Carolina. I Tar Heels ad oggi sono quotati al #14 dall’ Associated Press: quasi nessuno li pronostica come possibili vincitori, anzi, in molti si chiedono se riusciranno a conquistare un pass per il torneo NCAA ma, con una storia simile alle spalle e Coach Williams a “dirigere l’orchestra” la Tar Heel Nation può legittimamente sperare in una buona stagione.