Spunta un curioso “dietro le quinte” a qualche giorno di distanza del canestro della vittoria firmato Chris Bosh, che ha permesso ai suoi Miami Heat di espugnare il campo di Portland. Durante il timeout prima della giocata decisiva, il coach degli Heat, Erik Spoelstra, aveva disegnato un gioco nel quale il “go to guy” era proprio CB1 ma la giocata prevista era quella di penetrare e andare al ferro oppure prendere un jumper dalla media: in ogni caso l’obiettivo era quello di pareggiare la partita e giocarsela poi all’overtime.
Ma, nel bel mezzo del timeout, Bosh è intervenuto chiedendo a Spoelstra di andare non per il pareggio, bensì per la vittoria con un tiro da 3 punti. Un intervento così determinato e deciso che ha convinto il coach di Miami ad accontentare la richiesta di Bosh, che ha poi avuto ragione, segnando una tripla dal parcheggio per il definitivo sorpasso ospite.
Ecco le parole dei protagonisti raccolte da Kevin Arnovitz di ESPN.com. Erik Spoelstra: “Lo schema che avevo disegnato sulla lavagna inizialmente era più conservativo, volevo che Chris prendesse un “long two” per pareggiare. Ma lui mi dice “no coach, voglio un tiro da 3″. Così ho pensato un attimo: aveva già segnato 2 triple, era in fiducia, se la sentiva, è una cosa sensata. E alla fine è andata meglio di come avessi programmato, è stato profetico”.
Chris Bosh: “Il coach ha disegnato un gioco per liberarmi e prendere un jumper per pareggiare, ma io non volevo. Così ho suggerito questa idea ed è stato d’accordo subito anche il coach. Anziché fintare di tagliare dopo il blocco ed aprirmi, avrei bloccato e mi sarei allargato per prendere lo spazio necessario da tirare da 3 punti. Volevo andare per la vittoria ed alla fine è andato tutto bene”.