Categorie: News NBA

Flopping, i difensori alzano la voce

 

Quello del flopping continua ad essere un tema caldo nella NBA e sarà uno degli argomenti che terrà banco per tutta la stagione. Il discorso torna d’attualità dopo le lamentele di molti giocatori per quanto riguarda la maggior tutela che dovrebbero avere gli arbitri nei confronti di chi difende.

Esempio banale: l’attaccante esce dal blocco, punta il pitturato dove ad attenderlo c’è il lungo avversario. A questo punto per chi attacca è ormai abitudine gettarsi letteralmente contro il corpo del difensore – anche se questo difende legalmente con le braccia alte – generare un contatto fisico e buttare per aria una specie di tiro per lucrare dei tiri liberi, inducendo spesso e volentieri i refs a fischiare a favore dell’attacco.

Ecco le dichiarazioni rilasciate a proposito da Andrew Bogut e da Channing Frye a Ric Bucher del Bleacher Report. Così il centro dei Warriors: “E’ ora di finirla. Molti giocatori ormai partono con l’obiettivo di buttarsi contro il corpo di noi lunghi che difendiamo il ferro quando penetrano a canestro, di far vedere un contatto per poi lasciarsi cadere all’indietro e guadagnare liberi. Questo non è pallacanestro. Uno su tutti che usa questo tipo di giocate è Harden, ma le maschera talmente bene che gli arbitri fischiano sempre a suo favore”.

Ecco le parole del lungo dei Suns: “Questa cosa è incredibile, ormai è entrata a far parte del gioco. Io che sono ormai un veterano della Lega, noto con dispiacere che negli ultimi anni questa tendenza è aumentata vertiginosamente rispetto per esempio a una decina di anni fa. Sta diventando una vera e proprio arte”.

Gli “artisti” più illustri di questa corrente di pensiero rispondono ai nomi di James Harden, maestro in questo campo, e Chris Paul, che si esibisce in questi comportamenti con una buona frequenza, ma questi nomi solo per citare i più famosi: in realtà il fenomeno dei floppers è in costante e preoccupante ascesa in giro per la Lega.

Non ci sono pene abbastanza severe e repressive, come sostenuto di recente anche dal Commissioner David Stern, dall’invogliare i giocatori a smettere di tentare la simulazione una volta per tutte e dal dissuadere in maniera definitiva il Barba, CP3 & co dal rendersi protagonisti di questi spiacevoli episodi, dato che, stando le regole attuali – warning al primo caso, multa di 5000 dollari al secondo, sanzione pecuniaria da 5000 in su per il terzo e così via – il gioco vale la candela per chi veste a turno i panni del flopper.

 

 

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Pubblicato da
Simone Domenichetti

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