Molto attivi sul mercato negli ultimi due mesi, con le acquisizioni via trade di Rudy Gay e Derrick Williams, i Sacramento Kings hanno adesso bisogno di cedere qualche pezzo superfluo del proprio roster che ancora grava sul salary cap: il principale indiziato a lasciare la squadra di coach Mike Malone sembra essere Marcus Thornton, 26enne guardia che, secondo quanto riportato da vari rumors, era già da un paio di mesi nel trading block dei Kings..
Sacramento aveva inserito il nome di Marcus Thornton nelle trattative con i Denver Nuggets per arrivare al veterano Andre Miller, ma la trattativa non è evidentemente andata a buon fine. Tuttavia in attesa di farlo partire, i Kings hanno cominciato a sfruttare maggiormente il giocatore (a inizio stagione era ai margini della rotazione), pur comunque contenendone il minutaggio sotto i 24 minuti. Il rendimento della guardia, tuttavia, non è certamente dei migliori e i suoi 7,3 punti di media con 7,5 tentativi a partita raccontano la realtà di un giocatore che è ben lungi dall’essere appetibile anche solo come riserva di una squadra che punti alla postseason; e poiché il suo contratto non è neanche in scadenza (Thornton sarà in contract year l’anno prossimo, e tra questa e la prossima stagione guadagnerà quasi $ 16.800.000 milioni), viene meno un ulteriore incentivo a intavolare una trade per il no.23 dei Kings. Il declino del giocatore, forse per mancanza di fiducia da parte del coaching staff o magari di stimoli propri, sembra assodato, specie se si pensa che solo un paio di anni fa, Thornon era il leading scorer di Sacramento.
Motivi tecnici e contrattuali renderanno dunque molto difficile al GM Pete D’Alessandro, avanzare esose richieste per la sua guardia, trovandosi dunque costretto a mantenere un basso profilo se vuole provare a sbarazzarsi del secondo giocatore più pagato della sua squadra.
L’addio di Thornton sembra anche annunciato alla luce del fatto che i Kings hanno individuato la propria shooting guard del futuro nel giovane rookie Ben McLemore che, dopo un discreto avvio, sembra essersi perso in seguito all’arrivo in California di Rudy Gay; tuttavia la giovane età e il necessario periodo di ambientamento tra i pro sono fattori che giocano certamente a favore del prodotto di Kansas, del cui potenziale finora, probabilmente, non abbiamo neanche scalfito la superficie.