Oracle Arena (Oakland), casa dei Golden State Warriors, casa di quel Steph Curry che ha deliziato le platee da 2 anni a questa parte; una casa che tra qualche anno potrebbe non esserci più. L’America al contrario dell’Europa cresce e si modifica velocemente.
I Golden State avevano già da tempo deciso di costruire una nuova arena sul lungo mare di San Francisco, un palazzo stupendo che avrebbe come cornice la spiaggia e il mare della Baia. L’Oracle Arena e il suo giallo – blu degli ultmi play-off dovevano, presto, diventare un piacevole ricordo. Invece, dalle notizie delle ultime ore sembrerebbe che i Golden State abbiano rimandato la costruzione e la relativa apertura della nuova “Casa giallo-blu” (si pensava al 2017) di almeno 1-2 anni.
L’obiettivo del front-office e della proprietà della franchigia sembra essere prima di tutto “Fare il massimo”. Come sottolineato dal presidente Rick Guardoli:
“Si tratta di fare le cose nel modo giusto e non velocemente”
I Warriors hanno presentato tre progetti per la nuova area con la speranza che almeno uno venisse accettato dal Bay Conservation and Development Commission, commissione che ha il patrocinio sullo sviluppo della Baia e sulla sua protezione.
Proprio per questo motivo i costi di realizzazione dell’opera sono triplicati, fino ad arrivare all’incredibile cifra di 180 milioni di dollari.
Il problema sembra essere l’altezza che l’arena dovrebbe raggiungere, attualmente troppo alta secondo i limiti imposti dalla Development Commission.