Come correttamente anticipato da un post sulla nostra pagina Facebook, siamo stati cortesemente invitati a partecipare alla All-Star Media Conference Call, evento organizzato anche in collaborazione con l’emittente televisiva TNT al fine di favorire l’avvicinamento dei media statunitensi e stranieri all’ormai imminente fine settimana dedicato all’All Star Game. Per coloro ai quali fosse sfuggito il nostro post, i protagonisti di questa iniziativa, nonché nostri diretti interlocutori, sono stati Charles Barkley, Shaquille O’Neal e Kenny Smith, coadiuvati da Ernie Johnson in veste di moderatore e giornalista presentatore. Inutile soffermarsi sulla portata del trittico evidenziato in grassetto visto che, soprattutto negli Stati Uniti, il completamento automatico dei loro nomi su Google si presenta alla terza lettera…
Accettare l’invito e partecipare ci è dunque parso non solo naturale ma doveroso anche e soprattutto per i numerosi appassionati che ci seguono e che, per l’occasione, ci teniamo a ringraziare.
Digitato il numero telefonico suggerito una soave voce femminile con uno spiccato accento britannico ci ha chiesto le credenziali necessarie a partecipare e, una volta fornite, siamo stati collegati. Come accennato, dall’altra parte della cornetta si trovavano Barkley, Shaq e Smith e sin dall’inizio e’ stato facile distinguere la voce di ciascuno di essi, in particolar modo quella rauca del secondo. Da lì a poco la call è entrata nel vivo. Il direttore d’orchestra Ernie Johnson ha rotto gli indugi e, secondo una rigida scaletta preordinata, ha permesso ai 15 fortunati giornalisti prescelti di indirizzare altrettante domande di vario genere ai tre commentatori che si sono espressi condividendo con noi i loro punti di vista.
In pieno stile americano, il tono degli interlocutori coinvolti e’ apparso sin dall’inizio della call particolarmente amichevole e gioviale, permettendo in questo modo di dare all’evento una patina gradevole e mai stucchevole. Vale la pena sottolineare che i 15 giornalisti a cui e’ stata data la possibilita’ di intervenire rappresentavano esclusivamente testate statunitensi di ogni genere: dal New York Post al Miami Herald, dal Dallas Morning News al San Francisco Chronicle. Come lecito attendersi, ciascuno di essi ha, di norma, posto una (e una sola) domanda relativa alla squadra della propria citta’.
Gli interrogativi posti sono stati i piu’ svariati e comunque non limitati al solo All Star Game. Per esempio i tre interlocutori sono stati chiamati a esprimersi sulla favorita per l’anello. Sul punto, Smith si e’ sbilanciato in favore degli Heat, sostenendo che i Pacers sono la squadra migliore nella Regular Seaon ma che LBJ e compagni hanno un marcia in piu’ nei PlayOffs. Allo stesso modo l’ex numero 34 dei Lakers ha affermato che, secondo il suo punto di vista, Curry non e’ ancora un’All Star e che i Brooklyn Nets devono ringraziare Jason Kidd ma difficilmente potranno mantenere i ritmi sostenuti ultimamente. Quanto ai Thunder, Barkley ha affermato che, dal suo punto di vista Brooks e’ uno degli allenatori potenzialmente piu’ validi della lega. Parole di incoraggiamento sono poi state espresse in favore del rookie diciannovenne dei Bucks, Giannis Antetokounmpo.
In conclusione l’esito della conference call è stato indubbiamente positivo perché ci ha permesso di metterci e, conseguentemente, mettervi, direttamente in contatto con il mondo NBA rappresentato per l’occasione da tre giocatori che hanno fatto la storia di questo magnifico sport. Noi di NbaReligion.com crediamo che il (piccolo) gesto di essere invitati all’evento non sia un punto di arrivo ma un punto di inizio…
Giacomo Bertone / Simone Ipprio
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