48+18, questi i numeri del ragazzo che dà il titolo all’articolo odierno. Oltre a ciò tante altre ottime prestazioni, i nostri freshmen preferiti in gran salute, una manciata di upset, Marcus Smart che spintona un tifoso avversario, un paio di scontri tra squadre della top 25, qualche memorabilia di Michael Jordan in vendita, una modella a caso e la maglia che verrà ritirata a Bill Clinton. Insomma, le solite vecchie storie.
Risultati principali:
- In quella che, visto il periodo dell’anno, è stata una rara partita di non-conference, i #24 Memphis Tigers di Josh Pastner hanno avuto la meglio su #23 Gonzaga, col risultato di 60-54. I Bulldogs sono riusciti inizialmente ad andare a segno con più continuità grazie ai centimetri di Karnowski e Dower, ma sono stati tenuti a 2-16 da tre e Memphis, grazie anche all’ottimo lavoro a rimbalzo offensivo, è riuscita a tenersi a contatto per tutta la partita. Sotto di 11 a circa 13′ dalla fine i Tigers hanno incominciato la rimonta, battendo gli avversari con la rapidità delle proprie guardie che sono riuscite anche ad andare con continuità in lunetta e a portare a casa il risultato con un parziale negli ultimi 3 minuti di 10 a 0 che ha deciso la partita. Segnaliamo, peraltro nel giorno del suo compleanno, questa stoppata di Joe Jackson (6’1”) ai danni di Karnowski (7’1”) che ha svolto un ruolo psicologicamente molto importante per la rimonta di Memphis.
- Che SMU, tra le mura di casa, potesse fare un brutto scherzo a #7 Cincinnati si poteva prevedere, forse meno che lo potesse fare segnando 76 punti col 54% dal campo. I Mustangs di coach Larry Brown hanno eseguito meglio degli avversari in difesa e in attacco, facendo ruotare bene la palla ed attaccando una difesa di Cincinnati che è apparsa meno convincente del solito, specialmente in aiuto. Cincinnati in compenso ha confermato i propri problemi offensivi, perdendo troppe palle perse contro l’ottima difesa avversaria e non riuscendo a mandare in doppia cifra nessun giocatore a parte Kilpatrick (22) e Jackson (10), i cui ultimi due punti sono però arrivati allo scadere. Per i Mustangs imbattuti in casa e guidati da 15 punti di Nick Russell, prima vittoria contro una squadra della top 10 dopo 27 anni e primo torneo NCAA dopo 21 anni ormai quasi certo. Chapeau, Larry Brown.
- Arriviamo ora al nostro caro Melvin Ejim che, nella vittoria di #16 Iowa State contro la non irresistibile TCU (0-10 nella Big 12), passa alla storia grazie ai suoi 48 punti, record all time nella Big 12. 33 dei 48 sono giunti nella seconda frazione, altro record, ed il tutto è stato condito dal career high di 18 rimbalzi. I compagni ringraziano e festeggiano la terza vittoria consecutiva.
- Caduta libera per #19 Oklahoma State che, persi Cobbins e Clark, continua nel suo periodo nero perdendo la quarta partita consecutiva, quinta nelle ultime sei. Questa volta ad avere la meglio sui Cowboys è stata Texas Tech, ma la notizia del giorno è stata senza dubbio lo spintone rifilato a Marcus Smart ad un tifoso avversario, a quanto pare reo di essersi riferito al giocatore col termine “nigger”: il tifoso, tale Jeff Orr, smentisce e dice che ha definito Smart “a piece of crap”, ma chiede comunque scusa, Smart si scusa con una conferenza stampa ed intanto escono episodi del passato che mostrano il tifoso in questione che insulta altri giocatori etc. etc., ma non ci addentriamo troppo in questo circo. Nel dubbio ci limitiamo a conferire il titolo di Lord al tifoso, ma il gesto di Smart rimane comunque imperdonabile e verrà punito con tre partite di sospensione. Ennesima tegola per Oklahoma State, che inizia a vedere a rischio la propria partecipazione al torneo e dovrà affrontare Texas in trasferta alla prossima uscita, e ovviamente per lo stesso Smart, che ha messo la ciliegina su una torta fatta di prestazioni piuttosto deludenti nelle ultime uscite, perdendo sicuramente qualche posizione a livello di Draft.
- Importante vittoria di Wisconsin tra le mura amiche del Kohl Center. I Badgers infatti sconfiggono #9 Michigan State grazie ad un jumper a 2” dalla fine di Traevon Jackson. Michigan State era ancora senza Keith Appling (pare che starà fuori un paio di settimane) e ovviamente Dawson, ma ha ritrovato Adreian Payne in quintetto ed autore di 24 punti: la mancanza di Appling però si è fatta sentire a livello di rotazioni offensive ed è quasi un miracolo che gli Spartans siano stati a contatto nonostante una serata da 3-20 al tiro di Gary Harris, tenuto ottimamente da Ben Brust. Wisconsin ha meritato la vittoria e tra tutti è spiccato ancora una volta il freshman Nigel Hayes, autore di 14 punti e qualche giocata importante. Ora i Badgers hanno nuovamente un record positivo nella Big Ten e sono tornati a vincere due partite consecutive dopo oltre un mese. Per gli Spartans il punto di domanda principale, a un mese circa da torneo, rimane quello riguardante la possibilità di vedere un giorno tutti i giocatori della squadra insieme.
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Upset di St. John’s che, dopo essere partita 0-5 nella Big East, ha iniziato a mettere a frutto il proprio talento vincendo 6 delle successive 7 gare e ha sconfitto anche #12 Creighton con 19 punti di D’Angelo Harrison. Il lavoro migliore i Red Storm l’hanno fatto però in difesa, tenendo Creighton a 5-22 da tre e senza far segnare Doug McDermott negli ultimi 8 minuti, per tutta la sera raddoppiato e ben tenuto da Jakarr Sampson. Attenzione a St. John’s che è in ottima forma e potrebbe tornare ad essere una candidata per il torneo.
- Dopo due sconfitte casalinghe consecutive ed in generale qualche stop di troppo contro le avversarie di maggior valore #17 Iowa si rifà contro #10 Michigan e chiude la pratica sostanzialmente già nel primo tempo, che si chiude sul 43-29 per gli Hawkeyes. A portare la squadra alla vittoria sono i rimbalzi, le percentuali al tiro, ma anche i 26 punti, di cui 22 nella prima frazione, di Devin Marble: troppo spesso Iowa si è ritrovata senza un giocatore che la guidasse in maniera decisa contro le squadre migliori, probabilmente saranno necessarie altre prestazioni del genere per far strada al torneo.
- Lo scorso 21 gennaio l’allora numero 25 del ranking Kansas State subì l’upset da parte dell’allora unranked Texas che riuscì ad avere la meglio grazie al buzzer beater di Jonathan Holmes. Quella fu la prima di 3 sconfitte in 4 gare per i Wildcats che, in questo momento di difficoltà, si sono trovati davanti proprio il rematch contro l’ora numero 15 Texas. Kansas State, alla ricerca di una vittoria e volendo restituire il favore, non ha voluto rischiare altri finali punto a punto ed ha toccato il 25 a 9 dopo appena 13 minuti, chiudendo la prima frazione di gioco sul 39-18 e terminando di fatto la partita con 20 minuti d’anticipo. Per i Wildcats sugli scudi l’eccellente freshman Marcus Foster che ha regalato agli spettatori di casa una performance da 34 punti con 13-16 dal campo.
Mid Major Watch:
- Continua l’imbattibilità nell’Atlantic 10 di St. Louis che però, per avere la meglio su una buona La Salle, necessita di 19 punti nel secondo tempo e del layup vincente a 3.7 dalla fine di Jordair Jett, che consegna ai Billikens la loro 16esima vittoria consecutiva.
- Prosegue anche la marcia di #5 San Diego State che non ha problemi a sconfiggere 73-58 Nevada anche grazie a 18 punti di Thames e raggiunge il record di ateneo con 20 vittorie consecutive.
- Nemmeno Northern Iowa, tra le mura amiche del McLeod Center, è riuscita a fermare #4 Wichita State, che viene guidata da 18 punti di Tekele Cotton e ha ora possibilità ancora più alte di finire la stagione regolare da imbattuta.
- Big match nella Ivy League con Yale che vince 74-67 sul campo di Harvard grazie anche alla doppia doppia (21+11) di Justin Sears e raggiunge proprio i Crimson in vetta alla classifica con un record di 5-1. Ricordiamo che la Ivy è l’unica conference che non ha un proprio torneo e quindi è la squadra col miglior record ad andare al torneo NCAA, il che rende la vittoria di Yale ancor più importante.
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Morehead State si conferma la terza forza della Ohio Valley dietro a Murray State e Belmont e lo fa con una vittoria per 86 a 79 su Eastern Kentucky, con Angelo Warner che si rende autore di una prestazione da 33 punti con soli 15 tiri.
- Nella partita di venerdì tra la seconda e la terza della MAAC Manhattan, guidata dai 27 di George Beamon, ha la meglio su Canisius a cui non bastano i 22 punti di Billy Baron, una delle migliori guardie “sconosciute” al grande pubblico. Domenica Canisius ha poi perso contro Iona, che si conferma la miglior squadra della MAAC nonché incredibile macchina da punti (101-91 il risultato finale), con A.J. English autore di 32 punti.
- Dopo i 4 overtime contro Gardner Webb, Virginia Military vince, questa volta contro Charleston Southern, grazie ancora ad un ottimo D.J. Convington che mette a segno 26 punti conditi con 12 rimbalzi e 6 stoppate. Col 92-84 finale VMI si conferma la prima squadra a parimerito della Big South nonché l’attacco più prolifico di tutta la Division I.
- Nella Atlantic 10 UMass continua a fare un po’ troppa fatica, ma riesce a battere 73-68 Rhode Island col solito Chaz Williams che mette a segno una prestazione da 21 e 7 assist.
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Robert Morris rimane al primo posto nella NEC grazie ad una vittoria in trasferta contro St. Francis ed è ora 9-1 nella conference.
- Dopo la brutta sconfitta contro Colorado State torna a vincere UNLV che lo fa in maniera non particolarmente esaltante, battendo 48-46 Wyoming.
- Vittoria non facile per Toledo, che però riesce ad avere la meglio sul campo di Ball State e rimane in testa alla MAC.
- Perdono Green Bay, leader della Horizon sconfitta da Milwaukee, e Stony Brook che, dopo aver perso in casa contro New Hampshire cede il primo posto dell’America East a Vermont.
Altri risultati e notizie:
- Facile vittoria per #11 Duke che regola 89-68 la non irresistibile Boston College, anche grazie ad una super prestazione di Jabari Parker: il freshman da Chicago gioca una partita particolarmente aggressiva ed efficace in transizione senza accontentarsi del jumper e firma una prova da 29+16+3 stoppate. Buttatela via. Per Boston College segnaliamo il sempre ottimo Olivier Hanlan (25+4+4), ennesimo prodotto di qualità sfornato dal territorio canadese negli ultimi anni.
- Continua l’ottimo periodo di forma di UNC che vince la sua quinta partita consecutiva sconfiggendo Notre Dame 73-62 con un James Michael McAdoo da 18+8. Duke è 7-1 nelle ultime otto gare e UNC 5-0 nelle ultime uscite: una delle due sarà costretta ad un’amara sconfitta mercoledì notte, quando le due squadre si affronteranno al Dean Dome per il primo dei due derby stagionali.
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#22 Connecticut tira male da dietro l’arco contro UCF, ma non ha problemi a vincere 75-55 anche grazie a 17 punti di Napier e Lasan Kromah.
- Può incominciare a salutare il torneo NCAA Baylor che perde anche contro #21 Oklahoma e va 2-8 nella Big 12. Oklahoma, guidata dai 21 di Cousins, fa quello che vuole e tira con oltre il 50%, mente Baylor si accontenta del tiro da 3 con scarsi risultati, risultato: 88-72 Sooners.
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#3 Florida è famosa per la sua difesa, ma contro Alabama sono state le percentuali offensive a regalare la 15esima vittoria consecutiva ai Gators: Alabama ha tirato col 55% dal campo e oltre il 50% da 3, ma Florida ha risposto con un irreale 62% complessivo con ben 22 assistenze e ha portato a casa la partita senza neanche troppi patemi col risultato di 78-69.
- Partita equilibrata tra #20 Virginia e Georgia Tech. Fino a 10 minuti dal termine. Sotto 44-42 i Cavaliers hanno infatti evitato l’upset grazie ad un parziale finale di 22 a 1 (ouch).
- Altra prestazione poco convincente per #25 Pittsburgh che, tra le mura amiche del Petersen Center, riesce a sconfiggere la pessima Virginia Tech (ora 1-10 nella ACC) solo dopo 2 overtime. Sotto di 4 a 50” dalla fine i Panthers sono stati letteralmente salvati da un gioco da quattro punti di James Robinson. La partita è poi andata avanti con due esaltanti (sarcasmo) overtime con la bellezza di un canestro dal campo complessivo, firmato da Lamar Patterson che fino al secondo overtime non aveva ancora segnato su azione anche per un infortunio al pollice. Vorrei un’ora della mia vita indietro, grazie.
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Erin Heatherton giocava a basket, quindi questa immagine è completamente consona all’articolo. MVP.
West Virginia è in ottima salute e veniva da 3 vittorie consecutive, ma vincere contro #8 Kansas all’Allen Fieldhouse è un po’ come ottenere un appuntamento con Erin Heatherton: possibile è possibile, però anche un poco improbabile. I Mountaineers non sono riusciti nell’impresa e, nonostante un sempre ottimo Staten da 22 punti, si sono dovuti inchinare davanti a Kansas che ha portato a casa la partita per 83-69. Per i Jayhawks in mostra tutti i freshman: 19 per Wiggins, 17 per Selden e 11+12 in 17 minuti per Embiid la cui unica pecca è stata proprio nel minutaggio ridotto dato che è diretta conseguenza dei suoi problemi di falli.
- Niente da fare per Oregon che recupera 21 punti di svantaggio, ma non riesce a concludere il colpaccio a casa di Arizona State. Young (29 punti) poteva dare il pareggio ai suoi con un layup nel finale, ma Bachynski (che se ricordate nella scorsa partita era diventato all time leader della Pac 12 per stoppate) gli ha negato l’accesso al ferro con la nona stoppata della sua partita, dando ai Sun Devils la quinta vittoria nelle ultime sei gare. Collasso ormai prolungato per Oregon, ora 3-8 nella Pac 12.
- Terza vittoria consecutiva per #18 Kentucky che controlla Mississippi State e vince 69-59. Buona prestazione per Julius Randle che chiude con 17 punti e 7 rimbalzi.
- Nella sfida per la sopravvivenza tra Xavier e Providence sono i primi ad avere la meglio, vincendo 59-53 con una giocata difensiva nel finale di Samaj Christon ai danni di Bryce Cotton, miglior realizzatore dei Friars. I Musketeers mettono così fine ad una serie di 3 sconfitte consecutive e si adagiano al terzo posto nella Big East.
- 19 punti e 7 rimbalzi per CJ Fair nella facile vittoria di #1 Syracuse contro Clemson, finita 57-44. Per Syracuse 23 vittorie consecutive per la prima volta dal 1918.
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#2 Arizona si è ormai fatta una ragione della perdita di Ashley e vince facilmente contro Oregon State grazie ai freshman Aaron Gordon e Rondae Hollis Jefferson che combinano per 33+10 rimbalzi.
- Terza vittoria consecutiva per Colorado che conclude con 2 vittorie le sue sfide casalinghe contro le squadre di Washington e domina contro i Washington Huskies anche grazie a 27 punti e 10 rimbalzi di Xavier Johnson. Ora trasferta californiana per Colorado, con USC e UCLA ad attenderla.
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Penn State perde anche con Illinois ma Tim Frazier diventa il leader per assist nella storia dell’ateneo.
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Ole Miss prolunga la brutta stagione nella SEC di Missouri e porta a casa la partita grazie anche ad un Marshall Henderson da 29 punti con 8-15 al tiro da 3. Missouri è riuscita ad avere il tiro per il pareggio allo scadere dopo esser stata sotto anche di 17 punti, ma il risultato finale è un 91-88 che sancisce la terza sconfitta consecutiva per i Tigers.
- Dopo l’upset ai danni di Michigan State continua il buon periodo di G’town che vince la sua terza partita di fila contro Butler.
- Dopo oltre due anni Arkansas torna a vincere una partita in trasferta nella SEC contro una squadra che non sia Auburn e lo fa contro Vanderbilt, grazie ad una tripla a 4” dal termine di Michael Qualls, ormai esperto di vittorie all’ultimo dopo la schiacciata allo scadere contro Kentucky.
- Dopo aver dominato in lungo e in largo il primo derby californiano UCLA vince anche il secondo incontro con la deprimente USC per 83-73 ed è ora 18-5.
- Sono state vendute all’asta per circa 50 mila dollari due lettere di reclutamento per il college (5 mila per quella dell’ assistant coach Bill Guthridge e 27 mila per quella di Dean Smith) e una copia del diploma (20 mila circa) di Michael Jordan che prima di essere una leggenda in NBA è stato un giocatore fondamentale per North Carolina a livello collegiale, vedasi il titolo del 1982.
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Arkansas fino ad oggi aveva ritirato il numero di maglia ad un solo giocatore, ovvero il leggendario Sidney Moncrief, il cui numero 32 fa bella mostra sul tetto della Bud Walton Arena: presto non sarà più solo perchè a fargli compagnia ci sarà il numero 42 di..Bill Clinton. Sì, quel Bill Clinton. Il 42esimo Presidente degli Stati Uniti d’America (da cui il numero 42 di maglia) non ha mai giocato per i Razorbacks, ma essendo il più celebre tra gli alumni del college ed avendo spesso sostenuto il programma verrà onorato con una cerimonia e conseguente ritiro della maglia. Giusto? Sbagliato? Direi che possiamo tranquillamente disinteressarcene.