Non pervenuto. Così recita il referto dei Pelicans alla voce Tyreke Evans. Un’indisponibilità dettata dalla decisione di coach Monty Williams, che nella sconfitta di domenica sera contro i Nets per 93-81 , ha messo intenzionalmente fuori servizio la point guard di New Orleans per questioni interne .
Evans, in merito alle disposizione di coach Williams, suppone: “Sta ancora cercando di inquadrarmi. La maggior parte dei giocatori sono nuovi, perciò sta tentando di adeguare ognuno di loro al sistema e vuole mettermi nella posizione che crede più adatta”
Alla domanda sul ruolo e sul carico di responsabilità che dovrebbe assumersi, Evans risponde:
“No, non ne abbiamo ancora parlato. Capita spesso che discutiamo del più e del meno, ma non abbiamo ancora affrontato il discorso della posizione che dovrei ricoprire in questa squadra”
Pessimo lavoro di comunicazione di Williams? Forse. C’è da dire che Evans, rimasto zitto di fronte ad un minutaggio che si riduce di pari passo con il rendimento in campo, non aiuta la sua causa. Dalla lunga distanza sta tirando con un infelice 15%. L’anima da realizzatore, tralasciando il capitolo “selezione tiri”, ha perso luce, disegnando nelle ultime stagioni una parabola che tende minacciosamente verso il basso( dai 20 punti di media nell’anno da rookie a Sacramento, fino ai 12.4 messi a referto nella stagione corrente).
Tuttavia, i Pelicans lo hanno firmato proprio per avere un’arma offensiva in più da schierare in campo. Complice il sovraffollamento di esterni nel roster dei Pelicans( Gordon, Holiday, Evans, Roberts da pariruolo) e le idee poco chiare di Williams( sì, lo stesso che ha deciso di tenerlo a fare la muffa in panchina), Evans non è ancora entrato nei circuiti di una squadra che, con la giusta combinazione di elementi, potrebbe farsi valere.
Il bilancio vittorie-sconfitte è di 22-28, deludente ma c’è largamente di peggio, persino nel selvaggio West( vedi Kings, Lakers, Jazz). Anche se gli infortuni dei lunghi ( Davis e Anderson)rappresentano la vera ragione per cui sono tornati a perdere, i Pelicans necessitano di più tempo per trovare le giuste rotazioni degli esterni.
Tempi che potrebbe accorciarsi,se Evans e Williams decidessero di parlare.