Joakim Noah, centro dei Chicago Bulls, dopo una stagione 2012-2013 in cui ha dimostrato di essere tra i migliori centri della NBA, si sta riconfermando ad altissimi livelli, dopo essere riuscito a ottenere per la seconda volta consecutiva la convocazione all’All Star Game e aver dato nuovamente prova della sua grinta e delle sue indubbie doti da leader, doti che gli hanno consentito ancora una volta di caricarsi in spalla i Bulls, orfani di Derrick Rose per la seconda stagione di fila. Ma, nonostante Chicago sia incappata in un’altra annata in cui dovrà lottare con le unghie e con i denti per restare a galla, Noah rimane ottimista circa le possibilità dei Bulls di riuscire un giorno a vincere il titolo in una squadra di cui lui e Rose siano il cuore pulsante:
“Il mio reale obiettivo è quello di vincere il titolo” – ha dichiarato il centro francese al Chicago Sun-Times – “Credo che Chicago riuscirà a vincere il campionato e ce la farà avendo in squadra Derrick Rose. Quello è il vero obiettivo, e io farò tutto ciò che posso per permetterci di giocare per questi grandi traguardi. E quando arriverà il nostro turno, in qualunque momento sia, allora saremo la migliore squadra del mondo.”
Noah, dunque, non si perde in chiacchere affermando senza mezzi termini qual è il vero obiettivo dei tori e quanto sono disposti ad arrivare per riuscirci, guidati sapientemente da coach Thibodeau, il quale per nulla scoraggiato dal nuovo infortunio della sua stella, ha messo sotto i suoi, spremendoli ed ottenendo da loro il massimo riuscendo infine a raddrizzare i binari di una stagione che peggio non poteva iniziare.
“Credo che siamo la squadra che lavora più duramente in NBA, in campo e fuori”– ha dichiarato infine Noah – “ La maniera in cui ci alleniamo, il modo in cui ci diamo una mano l’un l’altro; sono fiero che ci sia questa identità di squadra. Quando giochi con i Chicago Bulls, sai che dovrai sudare. Non ci diamo mai per vinti a rimbalzo sotto il canestro avversario, difendiamo sempre con tenacia e siamo i primi a buttarci a terra per prendere una palla vagante. Sono orgoglioso di fare parte di questa squadra.”