Come noto, l’edizione 2014 dell’All Star Game di New Orleans si è conclusa con l’assegnazione del premio di MVP al playmaker dei Cleveland Cavaliers, Kyrie Irving, autore di una prestazione da 31 punti (14 su 17 dal campo e 3 su 6 da tre), 5 rimbalzi e 14 assist in 33 minuti. Naturalmente la cosa non è passata inosservata a chi, come LeBron James, se ne intende di MVP vinti agli All Star Game (e non solo), visto che la superstar degli Heat ha ottenuto il titolo nel 2006 e nel 2008. Già perché a margine della partita è stato proprio LBJ ad affermare che “Kyrie’s special. It’s just that simple… He has the total package. I’ve always known that“. Secondo il numero 6, Irving sarebbe, nonostante la giovane età, un giocatore completo in tutti gli aspetti, convinzione che trova conferma anche nella seconda convocazione all’All Star Game in due anni. Insomma, nonostante una stagione non particolarmente esaltante per i Cavs, il playmaker classe 1992 costituisce senza dubbio il pezzo pregiato del roster guidato da Mike Brown, tanto che il proprietario Daniel Gilbert è seriamente intenzionato a trattenerlo, così come non fece proprio con James, il cui futuro, come noto ai più, non è affatto sicuro. Non si esclude infatti che LeBron possa tornare proprio in Ohio, il che permetterebbe di creare un duo formidabile. Pardon, un trio: c’è anche Anthony Bennett…
Giacomo Bertone
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