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NCAA Weekend: Duke batte Syracuse e fa perdere la testa a Boeheim, Randle allo scadere, torna Marcus Smart

Tanta azione negli ultimi due giorni di basket, tra i più ricchi della stagione. Diversi big match e molte le partite con importanti ripercussioni a livello di torneo NCAA: ormai siamo agli sgoccioli della stagione regolare e ogni partita ha un peso specifico ancora maggiore. Non perdiamo tempo allora ed entriamo subito nell’azione!

Risultati principali:

  • La pacata reazione di Boeheim dopo il fallo fischiato a CJ Fair

    Nel big match del sabato #5 Duke ha battuto #1 Syracuse 66-60 al Cameron Indoor Stadium, rifacendosi così della sconfitta nel Carolina game di due giorni prima e condannando Syracuse alla seconda sconfitta consecutiva dopo l’upset subito da Boston College. Syracuse ha preso un vantaggio iniziale però poi recuperato completamenta dai Blue Devils per la fine del primo tempo. Costringendo Tyler Ennis ad una notte da 2-13 al tiro e guidata dalla terza doppia doppia consecutiva di Jabari Parker (19+10) Duke ha toccato il +6 grazie ad una tripla di Quinn Cook. Tuttavia la partita non è scappata dalle mani degli Orange ed a 20 secondi dal termine la partita era sul 60-58 a favore di Duke. A questo punto CJ Fair ha attaccato sulla linea di fondo, ma Rodney Hood si è interposto tra lui e il canestro subendo sfondamento: proprio questa giocata ha deciso la partita, ma non per la giocata in sé, quanto per la reazione incontrollata di Jim Boeheim, scandalizzato dal fischio ed espulso dal campo. Ciò invece che lasciare Duke sopra 60-58 a tirare un 1-and-1 a 10” dalla fine ha dato ai Blue Devils 4 tiri liberi per i due tecnici presi da Boeheim e dunque la vittoria a Duke. Sul fischio lasciamo giudicare a voi.

  • MVP: la barba di Rick Pitino, che a promesso di non tagliarla fino alla prossima sconfitta dei suoi

    #11 Louisville vince 58-57 contro #7 Cincinnati su campo nemico, grazie ad un canestro “alla Russ Smith” di Russ Smith a 2.2 dal termine. I Cardinals sono partiti subito forte, non concedendo nulla ai Bearcats e portandoli ad un inizio da 3-24 al tiro e andando avanti quindi 21-9. Sul finire del primo tempo però Cinci si è risvegliata e si è riportata a -3, gap poi coperto da una tripla ad inizio secondo tempo di Guyn. Dopo essere stata tenuta a 22 punti nel primo tempo Louisville ha ritrovato le percentuali, ma dall’altra parte si è risvegliato Kilpatrick, che non si è fatto abbattere dal 3-12 del primo tempo e si è caricato la squadra sulle spalle tenendo la gara punto a punto fino al finale firmato Smith che prima ha trovato meravigliosamente Harrell su due azione consecutive e poi ha chiuso con il jumper decisivo. Cinci è stata tenuta in gara principalmente dai liberi, avendo tirato col 28% dal campo e non avendo segnato praticamente negli ultimi 4′ di gara. Per Kilpatrick raggiunto l’importante traguardo dei 2000 punti, unico Bearcats della storia dopo Oscar Robertson. Sesta vittoria consecutiva per Louisville e decima delle ultime undici (l’unica sconfitta giunta in casa proprio contro Cinci), ma soprattutto prima vittoria stagionale contro una squadra nella top 25 del ranking.

  • Chi non muore si rivede: Bo Ryan e #16 Wisconsin sono tornati e saranno ospiti sgraditi di chiunque da qui a marzo inoltrato. Questa volta a pagare dazio è stata #15 Iowa che sul campo di casa ha perso 79-74. Nel primo tempo UW ha messo a segno 5 triple, tirando il 57% dal campo e ha potuto contare anche su 10 punti di Bronson Koenig, che ha così pareggiato il suo career high nel solo primo tempo, e Wisconsin ha chiuso la prima frazione sul +9. Iowa si è poi ripresa nel secondo tempo con un paio di parziali che l’hanno riportata avanti sul 53-51, ma è lì che Wisconsin ha dimostrato tutta la sua ritrovata freddezza con una tripla di Gasser a 1 secondo dallo scadere dei 35”. Il protagonista della vittoria Badgers è però stato Kamisky che si è reso autore di 21 punti e 7 rimbalzi e delle giocate decisive nel finale: sotto di 1 a un minuto dal termine Wisconsin ha potuto contare su un jumper, una palla rubata e due tiri liberi di Kaminsky in rapida successione, che hanno dato ai Badgers la quinta vittoria consecutiva, settima su squadre del ranking.
  • Meno di un mese fa #19 Texas controllava agilmente la partita contro #8 Kansas, costringendo Wiggins ad una notte da 7 punti con 2-12 al tiro. I Jayhawks non hanno fatto attendere la loro vendetta: non concedendo nulla in difesa (9 punti nel primo quarto d’ora di gioco per Texas) e con un Wiggins in quelli che sono stati forse i migliori 20 minuti della sua stagione, guidando Kansas con la solita notevole difesa e 15 punti, di cui 12 in un parziale di 14-0 che si è poi protratto fino al 25-2 in quello che è stato un vero e proprio dominio. Impressionante è stata poi la varietà dei canestri di Wiggins e la sua aggressività, che hanno messo in mostra tutto il potenziale del ragazzo.
  • #18 Kentucky tra le mura amiche della Rupp Arena sopravvive a quello che sarebbe stato il secondo upset per mano di LSU. Ottime partite per Aaron Harrison (21) e James Young (20) per una Kentucky che trova molti più punti in pitturato, ma segna un solo canestro da 3 punti contro i 7 di LSU e fatica ancora a trovare risposte a Johnny O’Bryant, con la frontline dei Tigers che si dimostra ancora ostica per Randle,autore di soli 4 punti nei tempi regolamentari. Una tripla di Anthony Hickey a meno di 2′ dal termine ha riportato LSU avanti sul 64-63, ma dopo un 1-2 di Stringer ai liberi è stato Andrew Harrison ha impattare sul 65 parti con due tiri dalla linea della carità. La partita è andata così all’overtime dove LSU è stata avanti per quasi tutto il tempo, guidata da O’Bryant e Hickey. Due liberi di Young (6 punti per lui nell’OT) hanno dato il vantaggio a UK a 25”, ma un layup di Stringer a 15” ha ridato il +1 a LSU. E’ qui che James Young è stato stoppato mentre andava per un layup, ma Julius Randle si è trovato al posto giusto nel momento giusto, raccogliendo il pallone e mettendo a segno da distanza ravvicinata i due punti decisivi a 3” dalla fine, togliendo così verosimilmente ogni speranza di torneo ad LSU.
  • Notevole vittoria di SMU contro #21 UConn, battuta per la seconda volta dai Mustangs, questa volta in trasferta, con i ragazzi di Larry Brown che erano ancora a secco di vittorie di qualità in territorio nemico. 15 punti a testa per Nick Russell e Nic Moore, stessi punti anche per Boatright e Napier dall’altra parte, peccato che siano stati frutto di 28 tiri, per una Connecticut che è stata tenuta al 29% dal campo, mentre dall’altra parte si sfiorava il 47% con 50% da tre. I 16 rimbalzi offensivi hanno tenuto UConn a distanza decente, ma mai abbastanza da preoccupare SMU per tutta la durata del secondo tempo.
  • A #20 Michigan anche il secondo derby contro #13 Michigan State, 79-70. Gli Spartans toccano il +11 nel primo tempo, ma a metà gara sono avanti solo 36-34. Michigan, come nella prima sfida, segna a raffica nel secondo tempo, guidata da Stauskas, che si riprende dopo qualche prestazione sottotono e segna 21 dei suoi 25 punti nella seconda frazione. Col vantaggio Spartans 48-43 Stauskas ha messo a segno 7 punti consecutivi e con l’aiuto di LaVert (23 punti) ha messo a segno una striscia di 23 punti consecutivi segnati dal duo. Parziale chiuso da una schiacciata di Jon Horford che ha dato il +12 a Michignan e chiuso ogni discorso. Per Michigan State, a pochi giorni dalla fine della regular season, più domande che risposte.
  • La squadra più in forma del momento? #2 Florida: la vittoria 75-71 ai danni di Ole Miss non è stata una bellezza, come non lo era stata la vittoria negli ultimi secondi contro Auburn, ma bisogna saper vincere anche queste partite e Florida è ormai imbattuta da 19 incontri. Ole Miss è stata guidata da 22 punti di Henderson, ma nella seconda frazione il leader dei Rebels è stato tenuto a 0 punti e Florida è stata capace di segnare i canestri decisivi nei momenti delicati, soprattutto grazie a Scottie Wilbekin. Numero 1 del ranking in arrivo per Florida, che nella sua storia è stata solo per 10 settimane davanti a tutti, nonostante le 3 final four con due titoli ottenuti sotto Billy Donovan. Per Ole Miss si può cominciare a salutare il torneo NCAA

Mid Major Watch:

  • Saint Mary’s si rifà dopo la sconfitta con BYU e vince 76-54 contro Santa Clara dietro a 35 punti di Steve Holt
  • Upset per #6 San Diego State che viene sconfitta con prepotenza da New Mexico che vince 58-44 dietro a 26+11 dell’ottimo Cameron Bairstow. I Lobos sono squadra da temere in ottica di marzo, mentre per San Diego si riconfermano i grandi problemi realizzativi quando Thames non è in giornata (3-15 per lui)
  • Seconda sconfitta consecutiva per #25 Gonzaga che dopo essere stata sconfitta da BYU perde anche contro la non irresistibile San Diego
  • Il miglior realizzatore trai freshman? James Daniel di Howard (MEAC) che viaggia a 22 di media e ne ha messi 38 nella sconfitta dei suoi contro Hampton
  • 29-0 per #3 Wichita che regola senza problemi anche Drake
  • Vittoria al cardiopalma per Boise State che supera con un jumper di Marks UNLV a meno di 4 secondi dal termine. Deville Smith segna allo scadere per UNLV, ma dopo aver riguardato gli arbitri tolgono i canestro ai Rebels.
  • Nella Atlantic 10, la mid major più major di tutte, Saint Joseph vince 88-72 contro Fordham e rimane seconda nella conference, con ottime chance di torneo NCAA.
  • Sempre nella A-10 UMass batte VCU 80-75 con 20 di Chaz Williams e va al terzo posto a parimerito proprio con VCU e Richmond. Per Umass vittoria che aiuta molto in ottica torneo, dove comunque per il momento rimangono anche i ragazzi di Shaka Smart.
  • Ancora imbattuta #10 Saint Louis che batte 66-59 George Washington.
  • Speranza di torneo nella A-10 anche per Dayton che vince la sua sesta gara consecutiva battendo di 3 Duquesne
  • 10-2 nella Summit per North Dakota State che batte South Dakota State,74-59.

Altri risultati:

  • Nella SEC pare che si giochi a cercare di non andare al torneo NCAA: Tennessee perde la sua seconda gara contro Texas A&M 68-65 all’OT anche grazie ad una tripla a 2.5 dalla fine di Antwan Space, che consegna la vittoria agli Aggies.
  • Non molto diversa la situazione nella Big East: Xavier perde brutalmente 74-52 da Georgetown e St. John’s non riesce a mettere a segno quella che sarebbe stata la vittoria dell’anno contro #9 Villanova: 57-54 Wildcats. Chi riuscirà a strappare un posto al torneo NCAA? Difficile a dirsi, ma St. John’s parrebbe comunque la squadra più in forma nel momento più importante, certo grava la mancanza di statement wins.
  • Marcus Smart ritorna e ritrova subito Texas Tech, la squadra che lo aveva portato a spintonare un tifoso avversario e quindi essere sospeso per tre gare. La vendetta è arrivata con una prestazione da 16+ 10 assist (career high) e 6 rubate per Smart e una vittoria 84-62 per Oklahoma State, prima dopo 7 sconfitte consecutive. Sarà interessante vedere lo sprint finale di Smart e soci per arrivare ad un posto al torneo.
  • Ottima vittoria per Stanford che sul campo di casa batte #23 UCLA 83-74 guidata dalle 7 triple di Chasson Randle e i 22 di Josh Huestis. Torneo in arrivo per Stanford.
  • Partita equilibrata per un tempo, ma poi #24 Ohio State scappa a Minnesota e vince 64-46. Difficile ora la situazione per i Gophers, 6-9 nella Big Ten.
  • Qualoranon ve ne foste accorti #14 Virginia è in testa alla ACC, con una sola sconfitta subita a pochi secondi dal termine al Cameron contro Duke e avendo dominato praticamente tutte le altre gare di conference. L’ultima vittima è stata Notre Dame, che ha subito uno degli ormai classici finali spezza gambe dei Cavaliers che hanno concluso la partita con un parziale di..25-0 poi finito 27-6 negli ultimi 3 minuti a partita già ampiamente decisa.
  • Vittoria in carrozza 88-61 per #4 Arizona su Colorado, con un secondo tempo da 57 punti per i Wildcats. 23+8 per Gordon e 20 di Johnson per ‘Zona, che tira col 60% e tiene i Buffaloes al 32% dal campo.
  • Marquette nonostante tutto rimane in corsa per un posto al torneo NCAA grazie ad una vittoria in overtime su DePaul.
  • Sopravvive 72-71 #9 Creighton che batte Seton Hall guidata dai 29 del solito McDermott, nonostante il 10 a 3 subito a rimbalzo offensivo e diversi liberi sbagliati negli ultimi minuti (64% nella partita).
  • Oklahoma batte 86-73 K-State che è ora alla sua sesta sconfitta consecutiva in trasferta.
  • Una rondine non fa primavera: dopo il super upset contro Syracuse Boston College torna ai suoi standard e perde 69-42 contro Miami.
  • Un plauso a Georgia che batte 73-56 South Carolina: i Bulldogs verosimilmente non saranno al torneo NCAA, ma probabilmente lo meriterebbero più delle altre squadre della SEC che non si chiamino Florida o Kentucky, non fosse altro per l’impegno che stanno mettendo in ogni singola partita.
  • North Carolina è una delle squadre più in forma nell’intero panorama collegiale e, dopo la vittoria nel Carolina game, sotterra Wake Forest sotto 105 punti col 73.3% al tiro da tre, record di ateneo in un anno non propriamente eccellente per UNC dalla lunga distanza. Triple o meno sono 9 le vittorie consecutive per i Tar Heels, da tenere d’occhio al torneo.
  • In risalita Baylor che vince la quarta gara consecutiva, 88-75 contro West Virginia. Torneo che si avvicina per i Bears, guidati dai 22 di Royce O’Neal, e sempre più difficile per WV.

     

 

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