Vento di cambiamenti a New York con l’approdo nei quadri dirigenziali dei Knicks del leggendario coach, 11 volte campione NBA (come se servisse ricordarlo ancora una volta!), Phil Jackson; l’ambiente è a dir poco elettrizzato dalla prospettiva di lavorare con una vera e propria leggenda vivente di questo sport, e la “magnetica” personalità di Coach Zen ha già cominciato a mietere “vittime”, la più importante delle quali è certamente Carmelo Anthony, stella della squadra, che ha dichiarato recentemente di essere disposto a cambiare stile di gioco se Jackson dovesse chiederglielo.
Va ricordato che già un paio di anni fa Jackson si espresse sul gioco di Anthony, con termini non proprio generosissimi:
“Carmelo deve migliorare come passatore. E la palla non può fermarsi ogni volta che arriva in mano sua.”
La domanda è dunque se Melo potrà essere il prossimo trionfo di Jackson, dopo Michael Jordan e Kobe Bryant, trasformati da superbi solisti a fulcro di dinastie vincenti grazie alla capacità di Coach Zen di sfruttare la loro fame di vittorie per renderli dei veri e propri uomini-squadra, pronti a fare in campo tutto ciò che è necessario pur di vincere.