Categorie: Non Solo Nba

NCAA Second Round, Day 1: il regno degli upset, degli overtime e di Adreian Payne

Attenti a quei due..

Quattro upset, quattro partite all’overtime (tantissime se pensate che ce n’erano state due nei due tornei precedenti combinati), una prestazione da 41 punti per Adreian Payne, tante emozioni e soprattutto moltissimo basket. Ed eravamo solamente al primo giorno. Se poi preferite gli emozionantissimi ottavi di Europa League siamo contenti per voi. Come detto moltissimo basket e allora non perdiamoci con altri preamboli e andiamo subito a vedere i risultati della giornata di ieri:

Ue testina occhio ai moscerini

Iniziamo dai tanto amati upset che ogni anno ci fanno saltare sul divano e ci esaltano come nemmeno la Divina Commedia interpretata da Luca Giurato: #12 Harvard ha regolato in maniera anche piuttosto convincente #5 Cincinnati, andando a vincere 61-55. Sebbene i Bearcats fossero a contatto con meno di 2 minuti da giocare la partita è stata per tutta la sua durata controllata dai Crimson Tide che hanno retto fisicamente contro Cinci e costretto le stelle avversarie Justin Jackson e Sean Kilpatrick a prestazioni opache. Se a questo aggiungiamo delle migliori soluzioni offensive e i liberi segnati negli ultimi minuti di gioco ecco i perfetti elementi per un upset, ma a vincere non è stata solo la squadra col seed più basso, ma anche la migliore. Harvard ha così ottenuto la sua seconda vittoria nella storia al torneo NCAA, nonché seconda nell’arco di due stagioni.

Altro seed #12 ad avere la meglio su una #5 è stata North Dakota State che ha avuto la meglio dopo un overtime in una splendida partita contro Oklahoma. Le due squadre si son date battaglia a suon di canestri, e difese ad ampi tratti dubbie ad onor del vero, per tutti i 40 minuti, mettendo in mostra due mentalità offensive, ma quasi opposte: pioggia di triple per i Sooners (12-30), mentre mentalità più “d’area” per i Bison che con le loro perfette spaziature trovavano spesso un uomo libero sotto le plance o in posizione per prendere fallo ed andare in lunetta. Un opaco Taylor Braun, forse provato però dall’ottimo lavoro in difesa su Hield (tenuto a 4-14), è stato compensato da un Lawrence Alexander autore del suo career high con 28 punti e soprattutto l’incredibile tripla del pareggio a pochi secondi dalla fine dei tempi regolamentari. Con Braun fuori per falli l’eroe dell’overtime è stato Carlin Dupree, freshman con meno del 60% ai liberi in stagione e una media di 8 minuti giocati e che ha segnato 4 fondamentali liberi per dare la vittoria ai Bison.

Il primo upset di giornata ce l’ha regalato però #11 Dayton che ha avuto la meglio su rivali statali di #6 Ohio State, 60-59. Aaron Craft ha salutato la sua carriera collegiale con un’ottima prestazione ovviamente in difesa, ma questa volta anche offensivamente, caricandosi i Buckeyes sulle spalle in più di un’occasione e chiudendo con 16 punti. All’infuori dell’asse Ross-Thompson-Craft i Buckeyes non sono praticamente riusciti a mettere punti a referto, mentre per Dayton l’eroe di partita è stato un uomo della panchina, Vee Sanford, che ha messo a segno 10 punti e soprattutto il bank shot decisivo a 3.9 secondi dal termine, dopo che Craft aveva riportato avanti Ohio State in seguito al vantaggio di Dayton con 3 tiri liberi concessi a Dyshawn Pierre da un banale fallo di Shannon Scott. Sull’ultima giocata Craft non è riuscito in un’altra azione eroica e ha così messo fine alla sua carriera e alla stagione di una Ohio State troppo spesso monodimensionale. Qui l’emozionante finale:

Che dire di #4 Michigan State: gli Spartans, come sempre quando c’è di mezzo Izzo, sono in ballo per ballare e l’hanno dimostrato subito nella partita contro #13 Delaware, vinta 93-78. Payne in particolare sembra tenerci alla sua prima Final Four e non si è fatto attendere annichilendo una Delaware deficitaria in difesa e sotto le plance con 41 punti, risultato anche di un perfetto 17-17 ai liberi. Prossima partita per gli Izzo’s contro Harvard, match che si prospetta molto interessante.

I came to bring the Payne..

Partita incredibile tra #12 NC State e #5 St. Louis: i Wolfpack sono sembrati per 35 minuti la terza numero 12 ad avanzare al terzo turno, toccando il 59-45 a 5′ dal termine e mantenendosi comunque a +11 fino a 3′ dalla sirena, ma i Billikens hanno ritrovato la formula della loro difesa tenendo i Wolfpack a 0 canestri dal campo negli ultimi 5 minuti e tre triple nell’arco di un minuto e mezzo hanno fatto il resto, riportato i ragazzi di Crews sul -2. Troppi liberi sbagliati nel finale per i Wolfpack, 6 su 14 nella partita per la stella TJ Warren, che hanno concesso così a Jett di pareggiare i conti con un layup, ma un errore sul libero addizionale ha permesso a Lewis di dare quella che sarebbe sembrata una vittoria meritata a North Carolina State con un jumper, ma il canestro ha rifiutato il tiro finale, mandando la partita all’overtime. Qui North Carolina State ha continuato a non segnare dal campo e a sbagliare troppi liberi, gettando così al vento una partita pressochè già vinta. Per St. Louis percentuali altrettando brutte ai liberi, che però sono stati meno centrali nella gara, ma anche un Rob Loe da 22 punti e 15 rimbalzi per il quale NC State non ha trovato risposta per tutto il corso della partita.

All’overtime anche la partita tra #10 St. Joseph’s e #7 UConn: anche qui gli Hawks sono stati in controllo per quasi tutto il corso della gara, ma hanno commesso qualche palla persa di troppo, lasciando i pericolosi Huskies a contatto per tutta la partita. I ragazzi di Ollie hanno attaccato alla giugulare nel finale, con una tripla di Daniels per il momentaneo vantaggio a 2′ dal termine e poi pareggiando i conti con un gioco da tre punti di Brima a 40” dal termine. All’overtime le cose sono iniziate subito male per gli Hawks con un altro gioco da tre punti, questa volta di Daniels, e un uscita per falli di Kanacevic, giocatore centrale per la squadra. Un Napier da 9 dei suoi 24 punti nei 5′ finali ha fatto il resto, rendendo vani i 25 punti di Galloway e una prestazione a lunghi tratti migliore di Saint Joseph’s.

Are we talkin about overtime?Nell’ultima partita a livello cronologico della giornata ecco arrivare altri 5 minuti di basket in più, con #4 San Diego State che ha controllatola partita con #13 New Mexico State per tutta la sua durata, toccando anche il +14, ma un layup di Ranaldo Dixon a 17” e una sanguinosa persa nella rimessa dal fondo successiva da parte di Thames seguita da una tripla di Kevin Aronis hanno mandato la partita all’OT. Almeno in questo caso la squadra in controllo per i 40′ regolamentari ha poi avuto la meglio anche negli ultimi 5 minuti con gli Aztecs che hanno aperto con un parziale di 5-0 e non si sono più fatti raggiungere.

Più difficili di quanto pensassimo le uscite per #4 Louisville, che affrontava un’avversaria di valore in # 13 Manhattan, ma è riuscita ad avere la meglio davvero solo a un minuto e venti dalla fine con una tripla di Hancock, e ancor più inaspettatamente per #1 Florida con #16 Albany che con la sua alternanza di difese ha portato Florida a tirare col 25% dalla lunga distanza toccando addirittura il pareggio a quota 39 a 14′ dal termine. I Gators sono poi riusciti ad avere la meglio con un parziale di 16-6, ma partita tutt’altro che incoraggiante per Florida, ma bisogna dare a Cesare quel che di Cesare ed applaudire Albany che, contrariamente da quanto detto dal sottoscritto e a quanto mostrato da altre squadre, è scesa per vincere ed, in fondo, non ci è andata nemmeno lontanissima.

#7 Texas ha battuto #10 Arizona State 87-85, ma ha avuto bisogno di un rimbalzo offensivo su errore di Holmes con successivo canestro allo scadere dell’ottimo Ridley (17+12) per avere la meglio: più sudata del dovuto visto il controllo dei punti in pitturato, in transizione e il +14 a 12 minuti dal termine, ma è marzo e tutto può accadere e un parziale di 17 a 5 ha riportato la partita in equilibrio. Arizona State è anche andata sul più uno, ma un gioco da tre punti di Holmes seguito da due liberi di Gilling ha messo la partita sull’85 pari, pronta per essere decisa allo scadere. In che modo lo potete vedere da voi:

Chiudiamo con gli ultimi risultati che vanno di diritto nella rubrica “Wish You Were Here”:

  • Ci sarebbe piaciuto ad esempio avere tra di noi #8 Colorado, che ha aperto le danze con un 0-13 contro #9 Pittsburgh e si è mantenuta in doppia cifra di svantaggio per tutti i 40 minuti di gara, chiudendo con un esaltante 77-48.
  • Abbiamo visto #15 American U per circa 15 minuti, ma 13 punti negli ultimi 23 minuti sanno di campionato mondiale di nascondino e #2 Wisconsin ha avuto vita facile, 75-35.
  • Ha guardato col binocolo per tutta la gara anche #14 Western Michigan, che è andata a perdere 77-53 contro #2 Syracuse.
  • Avevo letto qualche “esperto” dire che #10 BYU fosse una vittoria certa contro Oregon, ma a parte il “Mein Kampf” di Eric Mika negli spogliatoi non ci sono state tracce dei Cougars al Bradley Center, annichiliti da # 7 Oregon, 87-68.
  • Non una pessima partita per #15 Wofford, ma #2 Michigan è troppo e guida in doppia cifra per tutti gli ultimi 25′ di gioco andando a vincere 57-40
  • Non male anche #15 Milwaukee contro #2 Villanova, ma non ci sarebbe dispiaciuto vedere alla partita il tiro, fondamentale abbastanza importante nel giuoco del basket: 10-47 complessivo dalla lunga distanza per i nostri amici.

 

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