In un torneo sempre più ricco di colpi di scena, si sono verificati altri 3 upset nel corso della seconda giornata del Third Round: Kansas, Creighton e Wichita salutano il carrozzone favorendo l’avanzamento di Stanford, Baylor e Kentucky; a queste vanno aggiungendosi le attesissime Virginia, Arizona ed Iowa State oltre che UCLA e Tennessee.
La due sfide di Sweet-16 che avranno luogo tra i team della parte South del tabellone sembrano essere una chiara cristallizzazione di quanto il torneo NCAA sia, storicamente, veicolo di sorprese ed inattese protagoniste: se da un lato assisteremo ad una sfida ricca di storia, tradizione e glamour come #1 Florida – #4 UCLA ( 13 titoli cumulati, 11 UCLA e 2 Florida ), dall’altro lato, avremo un match decisamente inedito per un contesto di Sweet-16, come # 11 Dayton – #10 Stanford, con la certezza di vedere una delle due anche nella successiva Elite-8, per la gioia dei sostenitori del “Cindarella Team” di turno. #4 UCLA – #12 Steph. F. Austin 77-60: i Bruins non hanno difficoltà a sbarazzarsi dei Lamberjacks, avvantaggiandosi di 10 punti già nel primo tempo di gioco e controllando per il resto della partita, grazie soprattutto alla prestazione da all-around ( 15 punti, 8 rimbalzi, 5 assist ) di Kyle Anderson, sempre più leader di UCLA e proiettato tra le prime chiamate del prossimo Draft, ed alla buona vena di Jordan Adams, autore di 19 punti; a nulla servono i 22 punti di Walkup per i ‘Jacks. Secondo upset consecutivo per la cenerentola #10 Stanford che regola 60-57 #2 Kansas, dopo aver eliminato #7 New Mexico nel Second Round, guadagnando l’accesso alla Sweet-16 che giocheranno in quel di Memphis: la grande delusione dei tifosi Jayhawks grava sull’ 1-6 al tiro di Wiggins che mette a referto solo 4 punti, tanti quanti le palle perse che alla fine accumulerà nella score, merito soprattutto di Josh Huestis, 39 minuti sul parquet a limitare una delle possibili prime scelte del prossimo Draft, che, al pari di Parker, esce dal torneo senza aver lasciato un marchio significativo in esso; dopo alcune difficoltà iniziali nel realizzare da parte di entrambe le squadre Kansas prende il comando sul finire del primo parziale di gioco portandosi sul 24-22 ma, complici la serata storta dei propri migliori realizzatori ( a fine partita i top scorer di Kansas saranno Black con 18 punti, uscito per falli a 5 min. dal termine e Frankamp con 12 punti ) Kansas si trova subito ad inseguire nel secondo tempo di gioco, merito anche dei 13 punti ( e 6 rubate ) di quel Chasson Randle, top scorer stagionale dei Cardinal, sconosciuto a Wiggins e Selden, come emerso da un’intervista ai due precedente alla partita. Nell’ultimo minuto del gioco non sono bastate le triple di Frankamp, con i Jayhawks fino a quel momento titolari di un pessimo 0-9 al tiro nel torneo, a dare nuova speranza a Coach Self, che deve così abbandonare prematuramente il torneo.
Parte East del tabellone: #1 Virginia batte #8 Memphis 78-60 ed incontrerà #4 Michigan State mentre #3 Iowa State ha la meglio su #6 North Carolina 85-83 e prenota un posto nel round di Sweet-16, dove troverà #7 Connecticut. Tutto facile per Virginia che si sbarazza della pratica Memphis nel primo tempo di gioco quando i Cavaliers, con la loro solida difesa, tengono l’attacco dei Tigers a basse percentuali, procurandosi un decisivo vantaggio di 15 punti allo scadere del primo tempo ( 30-25 ), gestendo poi la partita con un attacco bilanciato in cui ben 5 elementi termineranno il match in doppia cifra: 55.60% dal campo ( 45.50% da 3 punti ) e 81.30% dalla lunetta per Virginia, tra le cui fila vanno segnalate le prestazioni di Harris ( 16 punti ) e Gill ( 13 punti, 8 rimbalzi ); ad aspettarli adesso gli Izzo’s, nell’incontro forse più interessante del prossimo round. Mantiene il pronostico anche #3 Iowa State che passa sopra la tradizione dei Tar Heels in un match decisamente emozionante che vede le due squadre in sostanziale parità per gran parte dell’incontro fino a 5 minuti dal temine dello stesso quando è North Carolina a mettere la freccia, spinta dai due assi Paige e Meeks ( a fine partita 19 punti per il primo, 15 punti e 13 rimbalzi per il secondo ) e dall’ottimo supporto di McAdoo e McDonald ( 18 punti, 4-9 da 3 punti ); ma “quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare” ed il giocatore probabilmente più in forma del torneo, DeAndre Kane, mette in mostra tutta la propria classe, prendendo in mano le redini del gioco per i Cyclones distribuendo assist, andando forte a rimbalzo e buttandosi in aria con fare da kamikaze, riportando Iowa prima in contatto, poi in vantaggio con un tiro acrobatico ad 1.6 secondi dal termine quando, complice una dubbia rimessa da parte dei Tar Heels, che non riescono a chiamare time-out, mostrando ampia inesperienza, la partita termina nella maniera che tutti all’inizio avevano pronosticato: festa per i Cyclones con un DeAndre Kane da copertina ( 24 punti, 10 rimbalzi e 7 assist ) che, con il sempre fondamentale apporto del giocatore dell’anno in BIG12 Melvin Ejim ( 19 punti ), eleva il gioco di Iowa, che ricordiamo sarà priva per il resto del torneo di Georges Niang.
Dopo aver eliminato Iowa nel First Round ed aver “upsettato” Massachusetts nel Second Round prosegue la marcia di #11 Tennessee che sconfigge #14 Mercer, carnefice di Duke, con il punteggio di 83-63, ed ora si troverà dinnanzi a #2 Michigan; sempre nella parte Midwest del bracket ottiene il nullaosta per la Sweet-16 anche la banda di Coach Cal, infatti, #8 Kentucky ha la meglio 78-76 di #1 Wichita State che quindi termina qui la sua corsa, che fino a questo momento aveva visto gli Shockers raccogliere solo “W”. Match equilibratissimo quello tra i Wildcats e Shockers, fin qui forse la nota più lieta della stagione collegiale, con i ragazzi di Calipari che nel momento più importante della stagione stanno dimostrando una compattezza sconosciuta finora, facendo lievitare la considerazione di cui gode il proprio allenatore, per molti niente più che un abile reclutatore: le due squadre hanno dato vita ad una splendida battaglia sin dalla palla a due, alternandosi al comando diverse volte, in un’impasse rotta a meno di 2 minuti dal termine grazie ad una tripla di James Young che ha portato i Wildcats avanti 73-71, Wichita è rimasta comunque a contatto fin quando, nell’ultimo possesso della partita, VanVleet, autore di una stagione superlativa, ha alzato una preghiera da 3 punti agli dei del basket che però è rimasta inascoltata dando a Randle ( 13 punti, 10 rimbalzi e 6 assist ), Aaron Harrison ( 19 punti ) ed Andrew Harrison ( 20 punti ) la possibilità di andare ad affrontare nella Sweet-16 di Indianapolis l’acerrima rivale Louisville dell’ex coach di Kentucky Rick Pitino; gli Shockers escono a testa alta dal torneo in una sfida dal sapore di Final Four nel quale hanno brillato Early ( 31 punti e 7 rimbalzi ) e Baker (20 punti ). La partita tra Tennessee e Mercer non ha avuto storia alcuna: il primo tempo si è chiuso sul 42-27 per i Volunteers che hanno poi controllato; nessuno si aspettava un simile cammino da parte di Tennessee, Michigan ora dovrà prestare molta attenzione al match che li vedrà di fronte, i Volunteers stanno mostrando una difesa che niente ha da invidiare alle più quotate della Division I e sotto le plance Stokes sembra essere entrato davvero in palla, collezionando la terza doppia-doppia del torneo ( 17 punti, 18 rimbalzi ).
Nella parte West del tabellone, viaggio alla Sweet-16 ad Anaheim per #1 Arizona che passeggia 84-61 su #8 Gonzaga e si prepara ad affrontare #4 San Diego State mentre esce di scena, per la tristezza di molti, sottoscritto in primis, Doug McDermott e la sua #3 Creighton, sconfitta da #6 Baylor 85-55 con i Bears che duelleranno con #2 Wisconsin nel prossimo round. Due match piatti, senza brio, e se da una parte ci si poteva aspettare una vittoria schiacciante da parte di Arizona, maturata grazie ai 3 giocatori più rappresentativi ( 18 punti, 6 rimbalzi, 6 assist per Gordon; 17, 5, 5 per Johnson e 18, 5, 5 per Hollis-Jefferson ), dall’altra parte erano difficilmente preventivabili i 30 punti di scarto nel tabellino finale tra Baylor e i Bluejays, frutto sostanzialmente di una difficile serata al tiro e della difesa dei Bears che ha negato a McDermott moltissime opzioni di gioco. Colui che si attesterà come il miglior giocatore di questo 2014 esce dal torneo a 2 minuti dal termine del match, con un commuovente abbraccio da parte del padre Coach Greg, mettendo a referto 15 punti, grazie ai quali, comunque, raggiunge quota 3150 punti realizzati, quinto marcatore di sempre nella storia del college basketball.