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Sweet Sixteen, Day 2: i Wildcats “upsettano” i Cards ed il Michigan avanza prepotentemente

Marzo sempre più folle, continuano gli upset anche in sede di Sweet-16: i campioni uscente di Louisville salutano il torneo nella maniera peggiore, perdendo il “derby” con Kentucky, mentre Iowa State è costretta all’eliminazione da una sempre più convincente Uconn; Michigan State e Michigan avanzano inesorabilmente verso una Final Four decisamente alla portata di entrambe.

Parte East del bracket: #4 Michigan State batte #1 Virginia 61-59 ed incontrerà, nella Regional Final, #7 Connecticut che elimina #3 Iowa State con il punteggio di 81-76. Due upset quindi nella Sweet-16 con locazione a New York, anche se la vittoria degli Spartans era stata pronosticata dalla maggior parte degli addetti ai lavori, a differenza dell’upset dei Cyclones, dati da molti come la squadra più in forma del torneo, grazie soprattutto ad un DeAndre Kane dominante, il quale però nulla ha potuto contro la compattezza degli Huskies. Michigan State, finalmente in piena forma, e senza infortunati illustri, dei quali sono stati vittima per gran parte di stagione, battono i Cavaliers sul loro campo, quello dell’intensità difensiva, costringendo l’attacco di Virginia a bassissime percentuali ( un 35.1% ben lontano dal 54.3% con cui i Cavaliers hanno viaggiato nelle prime uscite del torneo ) in un match in cui l’incertezza ha fatto da padrona fino al minuto finale, quando Payne ( 16 punti e 5 rimbalzi ), anima e cuore di questi Spartans, ha vestito i panni della guardia ( oltre che dell’eroe ) segnando una tripla decisiva, firmando un assist al compagno Dawson ( 24 punti e 10 rimbalzi ) e timbrando i due tiri liberi del 58-54 a 32 secondi dal termine, prima di una tripla di Brogdon ( 17 punti ) per i Cavaliers e del tiro libero della sicurezza di Harris per gli Spartans che ha chiuso l’incontro sul 61-59: Virginia esce a testa alta dal torneo, dopo una stagione scintillante che li ha visto trionfare nella durissima ACC a spese di team come Duke, Syracuse e North Carolina, mentre gli Izzo’s si apprestano ora ad affrontare Connecticut. Gli Huskies, inaspettatamente, dominano per quasi tutto l’incontro contro i Cyclones, ai quali non basta una prestazione eccezionale di uno degli uomini meno attesi, Dustin Hogue ( 34 punti e 6 rimbalzi ), per tenere a freno la perfetta serata al tiro dei ragazzi di Coach Kevin Ollie, abbracciato dal mentore/santone Jim Calhoun a fine partita: 52% dal campo ( 47.40% da 3 punti ) e 90.9% ai liberi per UConn, che oltre all’acclamato leader Shabazz Napier ( 19 punti, 5 rimbalzi, 5 assist ) ha avuto un contributo decisivo da DeAndre Daniels ( 27 punti, tirando da ovunque sostanzialmente, e 10 rimbalzi ); ad Iowa State, ricordiamo priva del terzo realizzatore Georges Niang, non è bastato il solito, immenso DeAndre Kane ( 16 punti, 8 rimbalzi. 9 assist ) oltre alla prestazione monstre di Hogue: le scarse percentuali al tiro e la prestazione decisamente sottotono di Melvin Ejim ( 7 punti con un deludente 3-13 al tiro ), secondo violino offensivo dei Cyclones, hanno sentenziato l’uscita da un torneo in cui, per una volta, sembravano davvero poter essere protagonisti fino in fondo.

La Regional Final ad Indianapolis, per la parte Midwest del tabellone, sarà Michigan – Kentucky. #2 Michigan ha eliminato, con molta fatica, #11 Tennessee 73-71 mentre #8 Kentucky ha avuto la meglio 74-69 su #4 Louisville. “Fiumi di parole”, parafrasando i mai più visti e sentiti Jalisse, sono stati spesi contro il povero Coach Calipari, il quale sembra pagare lo scotto di essere un ottimo reclutatore e per questo pedissequamente bistrattato in quanto allenatore vero e proprio, ma, per fortuna di Coach Cal, i risultati, una volta tanto sono lì a parlare, ad emettere sentenze essi in primo luogo, e se Coach Pitino, vincente sulla panchina di Kentucky e lo scorso anno nella stessa Louisville, è considerato un’eminenza grigia di questo sport, a questo giro è stato l’allenatore più disprezzato del panorama collegiale ad avere la meglio, grazie alla sua banda di freshmen meraviglia, che con il progredire del torneo sembrano acquisire una sempre maggiore consapevolezza nei propri mezzi senza per questo, dimostrare lacune d’esperienza che male hanno fatto ad altre giovani compagini ( vedi Duke su tutte ). I Cards di Coach Pitino prendono subito il là nei primi minuti di partita dando la sensazione di un match a senso unico ma, grazie all’atletismo sotto canestro di Johnson ( 15 punti, 6 rimbalzi ) e Randle, i Wildcats si rifanno subito sotto, terminando il primo tempo di gioco in svantaggio di soli 3 punti: Louisville vive l’incontro costantemente in vantaggio ( i Wildcats a fine partita avranno accumulato solo 65 secondi in vantaggio in totale ) ma nonostante l’infortunio per Kentucky di Willie Cauley-Stein , prospetto NBA, e l’uscita anticipata per falli di un altro prospetto NBA, James Young a 5:32 minuti dal termine, i ragazzi di Coach Cal dimostrano la propria forza nel finale di partita quando il sophomore Poythress realizza 5 punti e stoppa un layup di Russ Smith durante un parziale di 7-0 che impatta il match sul 66 pari con 2:11 minuti sul cronometro, da lì in poi trionfo per i Wildcats che grazie ad una tripla di Aaron Harrison ( 15 punti ) ed al sangue freddo di Randle ( 15 punti e 12 rimbalzi, terza doppia-doppia per lui nel torneo ) portano a casa la vittoria e si preparano ad affrontare la favorita Michigan, che ha avuto non pochi problemi a sbarazzarsi di Tennessee. I Wolverines dominano la partita, portandosi sul +15 a 10 minuti dal termine e confermando un abbondante vantaggio di 10 punti a con 4 minuti da giocare sul cronometro, da lì il panico: tiri sbagliati, palle perse ed i Volunteers prendono fiducia fino a portarsi ad 1 punto di distacco da Michigan, che alla fine si aggiudica l’incontro tenendo lontano dal ferro Stokes ( 11 punti, 6 rimbalzi ) e limitando McRea, autore di 24 punti dei 71 complessivi per Tennessee; solita grande prestazione di Stauskas ( 14 punti )per i Wolverines, nelle cui fila spiccano anche Morgan ( 15 punti, 7 rimbalzi ) e Robinson ( 13 punti, 5 rimbalzi ).

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Pubblicato da
Stefano Romani

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