Categorie: Curiosità

Piccoli Rodman Crescono

Il fatto che così pochi osino essere eccentrici indica il principale pericolo di questo tempo”.

Così diceva John Stuart Mill, filosofo e teorico dell’utilitarismo nel diciannovesimo secolo. Che il pensatore inglese sia apprezzato e studiato soprattutto negli ambienti liberali è cosa nota, ma ultimamente ho iniziato a pensare che sia piaciuto particolarmente proprio ai giocatori Nba. Chissà che non lo abbiano preso veramente sul serio. Ed impegnati  a cambiare certamente la filosofia del gioco inventato da Naismith non abbiano voluto dedicare un po’ di tempo ad evitare quel pericolo che Mill lasciava scorgere nelle proprie parole.

E poi si sa, se una cosa va fatta tanto vale farla bene.

Allora pronti via si parte con il festival dell’eccentrico che da anni ormai spopola sui campi da basket targati USA.

Se Jordan e Magic sono entrati di diritto nell’olimpo di questo sport per le loro gesta, altri giocatori devono a ben più visibili caratteristiche la loro fama.

Il look con cui ci si presenta a bordo campo prima dell’inizio della partita rappresenta gran parte della personalità,  e soprattutto recentemente abbiamo avuto l’onore di assistere a delle vere e proprie performance estetiche strabilianti che vantano il portavoce indiscusso nel guru Russell Westbrook, ma la vera essenza del giocatore Nba risiede nell’acconciatura dei capelli. E qui regna indiscusso un solo sovrano: The Worm, Dennis Rodman.

Non conosco un appassionato di basket che alla parola eccentrico non  risponda con il nome di colui che può essere considerato l’antesignano e il precursore di qualsiasi espressione di stravaganza e look folle. Non sappiamo ancora per certo se in carriera abbia fatto più stoppate o abbia cambiato più volte il colore ai capelli, ma sicuramente le partite con un look considerato  normale non salgono sopra quota 5, considerando amichevoli e partitelle a fine allenamento.  Ah comunque mi hanno detto che è uno dei migliori rimbalzisti della storia Nba, così giusto per dire…

A seguire quello che sarebbe il figlio ideale di Dennis, cioè Metta World Peace, al secolo Ron Artest. Qui probabilmente i capelli sarebbero l’ultima cosa di cui parlare, o forse la prima, dato che solo dal taglio si potrebbero capire molte cose. In fondo farsi scrivere in testa la parola “difesa “in tre lingue diverse, ebraico, hindi e giapponese è cosa di tutti i giorni…..

Ma non scomodiamo oltremodo i mostri sacri della materia e passiamo ad altri teorici dell’eccentrico. All’epoca dei Philadelphia 76ers il centro Andrew Bynum si è presentato ad una partita con mezza testa rasata e l’altra mezza in stile afro, tanto per non farsi mancare niente! Degna di nota anche la cresta bionda, alla Robert De Niro in Taxi Driver, per Scott Pollard ex giocatore di Sacramento e Boston.

Sempre in tema di creste immancabile quella di Birdman, alias Chris Andersen, uno che in materia avrebbe da insegnare a quasi tutti i colleghi e che tra un capello e l’altro si è tolto pure la soddisfazione di vincere un titolo Nba al fianco dei Big Three di Miami.

Menzione speciale per James Harden: i suoi capelli non hanno niente di eccessivamente particolare, ma la barba della point-guard di Houston merita una candidatura agli Oscar.

Sicuramente la Lega di Adam Silver saprà regalarci altri personaggi di questo calibro, ma intanto chissà cosa avrebbe detto il filosofo inglese se avesse potuto vedere l’Nba dei giorni nostri…bhe visto le sue parole non penso che si sarebbe lamentato molto, no John!?

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