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Preview Playoffs 2014: Oklahoma City Thunder vs Memphis Grizzlies

Dopo che Patrick Beverley azzoppò Russell Westbrook e con lui le ambiziose aspettative dei Thunder nei playoff della scorsa stagione, a dare il colpo grazia definitivo alla franchigia dell’Oklahoma ci pensarono i Memphis Grizzlies con un netto 4-1, i quali a loro volta vennero poi spazzati via da San Antonio. E’ passato quasi un anno da allora, e le due squadre s’incontreranno ora di nuovo al primo turno dei playoff 2014: una possibilità di vendetta per i Thunder sulla lunga strada che porta ad essere i primi a ricevere il Larry O’Brien dalle mani del nuovo commissioner Adam Silver, ma i Grizzlies potrebbero rivelarsi un avversario più ostico del previsto. Anche perché li hanno già battuti in una serie playoff…

REGULAR SEASON

Com’è chiaro dalle posizioni ottenute, le stagioni di Thunder e Grizzlies sono state piuttosto diverse, nonostante, a ben vedere, tra la numero due e la numero sette del tabellone ballino solo 9 vittorie stagionali, non certo un’enormità. Vediamo dunque come le due squadre arrivano alla fase che conta della stagione.

Oklahoma City Thunder Il record finale di OKC dice 59-23, una sola in meno dell’annata 2012/2013; i presupposti ad esso però sono molto diversi, considerato che quest’anno la franchigia dell’Oklahoma non solo ha perso il terzo violino designato, Kevin Martin, ma ha soprattutto dovuto fare a meno per gran parte della stagione di un elemento controverso ma fondamentale come Russell Westbrook. Ciò nonostante, il bel marchingegno messo a punto da coach Scott Brooks ha ovviato alla grande all’assenza e poi ai due rientri del proprio play con annesso reinserimento, forte di un gruppo ormai esperto e coeso capitanato da un fenomeno assolutamente illegale come Kevin Durant, ulteriormente migliorato rispetto al suo già eccezionale standard e probabile MVP stagionale: la stagione si è svolta dunque all’insegna della continuità, quasi senza crisi di risultati (la striscia più lunga di sconfitte consecutive ne conta 3 ed è unica in stagione). Nonostante il leggero brivido finale per il secondo posto insidiato dai Clippers, e nonostante un duello a distanza con gli Spurs per la prima piazza che li ha visti perdenti, i Thunder arrivano dunque ai playoff dopo l’ennesima annata da incorniciare, carichi e in perfetta salute (recuperati Kendrick Perkins e Thabo Sefolosha, i due infortunati dell’ultimo periodo), consci che ora sono chiamati alla prova del nove dopo le delusioni dei playoff degli ultimi anni.

Memphis Grizzlies – Molto diverso e molto più travagliato il cammino dei Grizzlies, che hanno dovuto fare i conti con l’ambientamento al nuovo coach Dave Juerger (peraltro esordiente nel ruolo capo allenatore NBA) e il contemporaneo inserimento di molte facce nuove per allungare la panchina (Mike Miller, Kosta Koufos e Ed Davis, in particolare). Processi già di per sé non immediati, e certo non agevolati dai numerosi infortuni che hanno colpito il roster durante la stagione (su tutti Quincy Pondexter, che non ritornerà quest’anno, ma anche Marc Gasol e Tony Allen, entrambi out per molte gare) e dai conseguenti ulteriori movimenti di mercato (Courtney Lee per Jarryd Bayles al fine di sostituire lo stesso Pondexter). Molti movimenti e cambi di rotazione spesso forzati insomma, che hanno inciso non poco sugli equilibri e portato a un avvio piuttosto balbettante della squadra (10-15 dopo le prime 25 partite). Il lento ma progressivo ristabilirsi del gioco e dei giocatori (su tutti il rientro del difensore dell’anno uscente Marc Gasol, lontano dalla forma della passata annata ma sempre preziosissimo) ha permesso ai Grizzlies di risalire inesorabilmente la china nella seconda parte di stagione, fino a centrare l’obiettivo playoff grazie a 5 vittorie consecutive nelle ultime 5 gare, tra cui due scontri diretti coi quali hanno prima eliminato definitivamente i Suns e poi conquistato la settima piazza ai danni dei Mavericks. Dopo una stagione non semplice dunque Memphis è riuscita a raggiungere comunque le 50 vittorie finali (50-32), arrivando alla post-season in grande condizione di gioco e risultati, forti anche di un Zach Randolph sempre difficile da contenere quando la pressione sale (vedere i citati scontri diretti).

GLI UOMINI CHIAVE

Kevin Durant: quando si parla di Thunder, il primo nome da fare è sicuramente Kevin Durant. Trascinatore della squadra fin dai primi anni ad Oklahoma City, è nel pieno della propria parabola ascendente. Benché l’anno scorso non sia riuscito a portare i compagni oltre la semifinale di conference, persa proprio contro Memphis complice anche l’assenza di Russell Westbrook, viene dalla migliore stagione della propria carriera e sarà sicuramente l’osservato speciale delle difese avversarie.

Russell Westbrook: in cerca di riscatto dopo l’assenza ai passati playoffs, a causa di un infortunio che lo ha tenuto fuori fino a fine 2013, Westbrook è un elemento imprescindibile per la propria squadra. Capace di trascinare i compagni con prestazioni da vero campione deve trovare la continuità per diventare tale e poter dare il contributo necessario affianco al leader Durant. Se è nel pieno delle proprie forze può essere addirittura più incisivo e decisivo di quest’ultimo diventandone la naturale alternativa, al contrario se fuori condizione, il suoi eccessi di zelo rischiano di risultare dannosi per l’andamento della partita e della serie.

Da notare l’importanza in fase difensiva del rendimento di Serge Ibaka e il rendimento che avrà Kendrick Perkins, spesso sotto accusa per l’incostanza dimostrata in campo. Dalla panchina, inoltre, arriveranno gli aiuti di Reggie Jackson e Derek Fisher, la cui esperienza potrebbe diventare fondamentale soprattutto fuori dal campo.

Marc Gasol: l’imponente centro catalano ha dimostrato di essere uno dei migliori difensori al mondo, ma il suo dominio sotto canestro lo rende un pericolo anche in fase offensiva. Possiede un tiro dal perimetro molto più pericoloso della maggior parte dei lunghi della lega e la sua presenza in post-basso sarà la preoccupazione numero uno per i giocatori avversari. Tutto ciò, unito alle doti e all’esperienza di Zach Randolph, porta a formare una delle più pericolose coppie di lunghi in circolazione, soprattutto in fase difensiva.

Mike Conley: nelle ultime due stagioni, Conley ha dimostrato di non essere soltanto uno dei più promettenti difensori della lega, unendo al talento senza palla indubbie doti atletiche e una gestione del gioco sempre in crescendo che lo han reso in poco tempo un elemento imprescindibile per i Grizzlies.

L’abilità difensiva di Tony Allen e Courtney Lee, essenziale anche per  il gioco esterno, unite all’esperienza di Tayshaun Prince, inoltre, renderanno questo primo turno un interessante scontro fra due diverse scuole di gioco unite ad esperienza e talento.

GLI ALLENATORI

Importanza notevole in questa serie avranno i due allenatori, Scott Brooks e Dave Joerger, a cui spetterà il compito di esaltare i punti di forza dei propri roster per avere la meglio sugli avversari. Durante la regular season, Brooks ha avuto l’enorme merito di rendere quella di OKC una delle difese più solide dell’intera lega, tanto da forzare i campioni in carica dei Miami Heat a 31 palle perse nello scontro diretto dell’American Airlines Arena a Febbraio. I Thunder hanno dato più volte l’impressione di essere una macchina inarrestabile se messa bene in funzione, con la capacità delle sue ali di volare in contropiede grazie ad una netta superiorità fisica rispetto a molte altre squadre. Questo tipo di vantaggio, però, ha spesso rappresentato anche un ostacolo per Durant e compagni, che sopratutto negli ultimi 2 mesi hanno dato la sensazione di affidarsi troppo alle proprie capacità a discapito del sistema di gioco, specialmente nella metà campo offensiva; sarà qui che Brooks dovrà mostrare la propria abillità, sopratutto dal punto di vista mentale, e far fare ai suoi quel salto di qualità che potrebbe condurre molto lontano, evitando passaggi a vuoto all’interno di una singola partita che in postseason tendono a risultare più che decisivi.

Per quanto riguarda i Grizzlies, con Joerger si può parlare di scommessa stravinta. La dirigenza si è presa il rischio di affidare la prima squadra ad un allenatore esordiente e, anche se per il rotto della cuffia, si è nuovamente qualificata ai playoff. L’ex assistente di Lionel Hollins ha cercato di mantenere il mantra cestistico del predecessore, con un gioco fondamentalmente improntato sulla difesa ma delle modifiche nella metà campo offensiva volte a rendere l’attacco dei Grizzlies più dinamico e meno statico. Se nella prima parte della regular season i nuovi meccanismi hanno creato non poche difficoltà ai giocatori (con i problemi fisici di Marc Gasol che non hanno certo migliorato la situazione), da Gennaio in poi Memphis si è resa protagonista di una grande rimonta, coronatasi pochi giorni fa con la vittoria a Phoenix nello scontro diretto contro i Suns.

Per raggiungere questo obbiettivo, però, Joerger ha anche dovuto riabilitare alcune caratteristiche del gioco di Hollins, dopo che il tentativo di togliere Gasol e Randolph dal centro dell’attacco, alla ricerca di una diversità nei vari schemi da usare, non ha portato i frutti sperati. Proprio questa mancata imprevedibilità rischia di essere il tallone d’Achille di Memphis, che non può certo sperare di passare il turno scommettendo esclusivamente sulle proprie possibilità di fermare Kevin Durant e Russell Westbrook.

SCONTRI PRECEDENTI

Il primo dei quattro scontri nell’ultima regular season ha avuto luogo l’11 dicembre 2013. In questa gara, con un Westbrook (27 punti e 9 assists) tornato alla grande dopo l’infortunio che lo costrinse alla riabilitazione fino a poche settimane prima, i Thunder hanno sconfitto per 116-110 dei Grizzlies molto diversi da quelli qualificatisi ai playoffs settimana scorsa. Un mese più tardi, però, è arrivata la rivincita nel giorno del ritorno di Gasol dall’infortunio subìto ad inizio inverno. Nel bel mezzo  della fenomenale striscia di 30 e passa punti consecutivi di Durant, che quella notte ne ha siglati 37, i 24 di Lee e i 23, con 13 rimbalzi, di Randolph, hanno fatto suonare la sirena del FedEx Forum sul 90 a 87 per Memphis. Dodici match più tardi, però, Oklahoma si è imposta nuovamente, riportandosi in vantaggio nel conto dei confronti diretti. Il punteggio di 86-77, pur rimanendo uno dei più bassi di quest’anno alla Chesapeake Energy Arena, comprende altri 31 punti per Durant e 21 per Ibaka, ai quali vanno aggiunti 12 rimbalzi. L’ultima sfida della stagione ha visto vincitori, ancora una volta, i Thunder, che concludono gli scontri diretti con un conteggio di tre vittore e una sconfitta grazie ad un’altra superlativa prestazione del loro leader, 37 punti, 8 rimbalzi e 8 assist.

PRONOSTICO

Tutto ciò di cui abbiamo parlato fino ad ora ci porta a dare un pronostico decisamente orientato in direzione Thunder, un po’ per la superiorità del roster e per gli scontri diretti in stagione (3-1 a favore di OKC), un po’ per le motivazioni con cui le due squadre arrivano ai playoff: se da una parte Memphis ha già valorizzato la propria stagione con la rimonta di cui sopra, per Durant & Co un cammino breve nei playoff porterebbe la dirigenza a sospettare del funzionamento del sistema della franchigia dell’Oklahoma.

CALENDARIO

GARA 1 Domenica 20 aprile Memphis @ OKC Ore 3:30 ITA
GARA 2 Martedì 22 aprile Memphis @ OKC Ore 2:00 ITA
GARA 3 Venerdì 25 aprile OCK @ Memphis Ore 2:00 ITA
GARA 4 Domenica 27 aprile OCK @ Memphis Ore 3:30 ITA
EV GARA 5 Martedì 29 aprile Memphis @ OKC Da definire
EV GARA 6 Giovedì 1 maggio OCK @ Memphis Da definire
EV GARA 7 Sabato 3 maggio Memphis @ OKC Da definire

N.B.: gli orari sono effettivi: ad esempio, gara 1 è nella notte tra sabato 19 e domenica 20 aprile, quando in Italia quindi è già domenica mattina, e così tutte le altre gare.

A cura di Leonardo FloriGiacomo Sordo e Stefano Gugini

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