Categorie: Editoriali NBA

Playoffs Preview: Miami Heat vs Charlotte Bobcats

Sfida inedita nel Primo Turno dei Playoffs nella Eastern Conference. Per la prima volta nella postseason, infatti, i Miami Heat incontreranno i Charlotte Bobcats nella serie che vede opposte le teste di serie numero 2 e 7. Nonostante i favori della vigilia siano d’obbligo, ci sono alcuni elementi che potrebbero generare qualche motivo d’interesse, data anche la differenza di stile e concetti che stanno alla base delle due formazioni.

Come sono arrivate

Cammino diverso nel corso dell’ultima regular season per le due prossime rivali. Miami, dopo aver vinto il suo secondo titolo consecutivo, si è presentata ai nastri di partenza come una delle favorite ad Est, ma non necessariamente in grado di terminare al primo posto della Conference. L’andamento è stato decisamente rapsodico, con alcune strisce positive seguite da alcuni veri e propri momenti no. 13 w su 14 gare a Novembre, un’altra striscia di 6 affermazioni di fila nel periodo natalizio ed una di 8 a Febbraio, forse il momento migliore della stagione degli Heat, con un fruttifero viaggio ad Ovest. Da allora, le cose non sono andate per il verso giusto, con 5 sconfitte su 6 incontri all’inizio del mese di Marzo e le ultime 3 partite di regular season, tutte perse. Di sicuro la forma non è smagliante come poteva essere 12 mesi fa, quando la franchigia della Florida era reduce dalle famose 27 vittorie consecutive ed appariva una macchina dai meccanismi ben oliati. Quest’anno, si è cercato di preservare i tanti veterani, soprattutto Wade, che ha saltato un terzo di tutta la stagione. Il record finale è stato 54-28, più o meno in linea con le aspettative autunnali.

Diverso il discorso per Charlotte. Reduce dall’ennesimo avvicendamento in panchina, la formazione di Michael Jordan aveva però ottenuto dalla free agency estiva un certo Al Jefferson, che si è rivelato essere il tassello mancante per ottenere, finalmente, una stagione di successo. I Bobcats sono stati costantemente una presenza tra le prime 8 dell’Est, mantenendosi attorno al 50% di vittorie fino alla fine dell’anno solare. A Gennaio è arrivato l’unico momento di vero e proprio appannamento, con 10 sconfitte su 13 incontri disputati, che avevano messo in serio pericolo l’approdo alla postseason. Dopo aver fatto quadrato, Jefferson e compagni hanno ritrovato la retta via e si presentano ai Playoffs come una delle squadre più in forma, avendo vinto 8 delle ultime 10 gare. Il bilancio finale è stato 43-39, valevole per la seconda partecipazione alla postseason della franchigia nella propria giovane storia.

Uomini Chiave

Facile trovare quali siano i giocatori più in vista in entrambe le compagini. In South Florida il proscenio va a LeBron James, che ha chiuso la stagione come migliore di squadra per punti (27,1), rimbalzi (6,9), assist (6,4) e recuperi (1,6). Dopo aver portato la carretta sin dall’opening night, il numero 6 è chiamato, ancora una volta, agli straordinari, sperando di trovare il giusto aiuto dalla panchina e dagli altri due componenti dei Big Three. Se Chris Bosh ha disputato una discreta stagione, pur palesando qualche difetto a rimbalzo, molti interrogativi aleggiano attorno a Dwyane Wade. Il numero 3, pur tra le tante assenze, ha comunque sfiorando i 20 punti di media, dimostrando che, se in condizione, può ancora essere a tratti devastante. Dal suo ginocchio, l’anno scorso più sollecitato durante la ricerca del record di vittorie consecutive, passano le ambizioni degli uomini di Pat Riley, non solo nella serie contro Charlotte ma anche, ovviamente, più a lungo termine.

21,8 punti e 10,8 rimbalzi: questo il fatturato di Al Jefferson, autentica macchina da doppia doppia, la più costante nel panorama della Eastern Conference. Con la sua presenza, il tiretto fronte a canestro ed i movimenti in post up, ha trascinato di peso i suoi verso vette non proprio conosciute nelle ultime stagioni. E’ lui il giocatore che Miami potrebbe soffrire maggiormente, il destinatario naturale dei palloni più scottanti. Al suo fianco il playmaker Kemba Walker, dinamo da 17 punti e 6 assist di media che non ha paura di prendersi i tiri decisivi. Con la sua velocità potrebbe mettere in difficoltà Chalmers e Cole, nonostante in regular season il trend sia stato esattamente l’opposto. Oltre ai metronomi Henderson e McRoberts, menzione d’onore per Michael Kidd-Gilchrist. E’ stato il sesto giocatore per efficienza difensiva di tutta la Lega, dimostrandosi stopper d’altri tempi per concentrazione, attitudine e caratteristiche fisiche. A lui l’ingrato compito di dover marcare James.

Gli Allenatori

Delfino di Riley, Erik Spoelstra è giunto alla sesta annata alla guida dei Miami Heat. Ha sempre raggiunto i Playoffs, anche in epoca pre-Big Three, sapendo far fronte alle difficoltà che sono sorte lungo il cammino. E’ cresciuto molto in questi anni, riuscendo anche a resistere alle pressioni dopo la sconfitta alle Finals contro Dallas, implementando un sistema offensivo che ha dato, a lungo andare, i suoi frutti. Ha dalla sua la società intera, per fare un paragone calcistico, ed è pronto all’ennesima cavalcata da metà Aprile in poi.

Al suo primo anno tra i pro, Steve Clifford ha dimostrato di che pasta fosse fatto. Assistente di lungo corso dei fratelli Van Gundy, Clifford ha implementato un efficacissimo sistema difensivo, la vera chiave di svolta della stagione dei Bobcats. E’ uno dei candidati al Coach of the Year Award, per il grande lavoro svolto in una franchigia, storicamente, perdente. Premiato Allenatore del mese di Aprile, è pronto a dare del filo da torcere ai bi-campioni in carica.

I Precedenti

Come dicevamo, quella tra Heat e Bobcats è sfida inedita nella postseason. Eppure, Miami ed una precedente incarnazione di Charlotte si sono già affrontate nei Playoffs, segnatamente nel 2001. A spuntarla, per 3-0 al Primo Turno, furono gli Hornets di Mashburn, Baron Davis e soci. La franchigia poi si spostò a New Orleans, incontrando nuovamente gli Heat nel 2004 e soccombendo per 4-3, nella serie che fece scoprire al mondo un rookie di nome Dwyane Wade. Il trasferimento nella Western Conference ha interrotto la mini-serie e, da quest’anno, è stato adottato il nomignolo Pelicans. Dalla prossima stagione, grazie a questo cambiamento, la franchigia di Charlotte ritornerà ad essere associata al nickname Hornets, che ne ha accompagnato l’esistenza nella Lega per un decennio.

In questa regular season, Miami è 4-0 contro i Bobcats e, più in generale, dall’avvento dei Big Three ha dimostrato una certa supremazia negli scontri diretti. Tornando indietro agli ultimi mesi, facile citare la gara del 3 Marzo, quando un LeBron mascherato ne mise 61, record personale e di franchigia. Più in generale James non è mai stato tenuto sotto i 25 punti nei 4 precedenti stagionali, pur con la strenua difesa di Kidd-Gilchrist. Da segnalare, comunque, che una sfida è terminata all’overtime ed un’altra ha visto prevalere gli Heat di un solo punto, dopo una furiosa rimonta nel quarto quarto. Inoltre, Wade è stato assente in due di queste gare, mentre Al Jefferson ne ha saltata una per problemi alla caviglia ad inizio stagione.

Pronostici

Come preventivabile, i Miami Heat hanno i favori dei pronostici. E’ questione di mezzi e di esperienza nella postseason, un fattore, quest’ultimo, che di sicuro difetta ai Bobcats. E’ una serie in cui si affrontano la quinta miglior difesa per defensive rating ed il quinto miglior attacco per offensive rating. Ma se Miami comunque tiene botta più che discretamente nella propria metà campo, Charlotte fatica a trovare la via del canestro (meno di 97 punti a gara, posizione numero 24 per OR). Ci si aspettano gare dal ritmo lento (entrambe sono tra le ultime 10 per pace factor) e agli 85-95 punti, con gli Heat prevedibilmente in affanno alla voce rimbalzi e nel contenere Jefferson. Importante sarà analizzare quanto Kidd-Gilchrist riuscirà a contenere LBJ, contro cui ha faticato in RS, e lo stesso Big Al quanto riuscirà a difendere sul perimetro contro Bosh, a cui ha concesso oltre il 50% nei tiri dal perimetro negli scontri diretti. Nonostante l’efficace impianto difensivo allestito da Coach Clifford, i Bobcats non difendono particolarmente bene sulle triple, un argomento da tenere bene in testa quando si troveranno davanti i vari Allen e Chalmers. La sensazione è che Miami riuscirà ad avere la meglio, in 5 massimo 6 gare, a seconda del livello di concentrazione messo in campo, delle condizioni di Wade e dell’efficacia di Jefferson. Di sicuro sarà un Primo Turno più difficile rispetto a 12 mesi fa contro i Milwaukee Bucks, conclusosi con un secco 4-0.

Ora che la Regular Season è terminata, è finalmente giunto il momento di fare sul serio. NbaReligion augura una Felice Pasqua a tutti voi e dei grandissimi Playoffs da seguire assieme sino all’ultima gara.

Game 1: CHA at MIA | Sun., Apr. 20, 3:30 PM ET | ABC
Game 2: CHA at MIA | Wed., Apr. 23, 7:00 PM ET | TNT
Game 3: MIA at CHA | Sat., Apr. 26, 7:00 PM ET | ESPN
Game 4: MIA at CHA | Mon., Apr. 28, 7:00 PM ET | TNT
Game 5: CHA at MIA | Wed., Apr. 30 | If Needed
Game 6: MIA at CHA | Fri., May 2 | If Needed
Game 7: CHA at MIA | Sun., May 4 | If Needed

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Pubblicato da
Alessandro Scuto

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