Soldi, soldi, soldi. Ieri era il titolo di una canzone di Betty Curtis, oggi è il riassunto del momento economico vissuto dalla NBA. Secondo fonti autorevoli a lavoro dall’altra parte dell’oceano, le 30 franchigie sarebbero state informate di un possibile aumento del tetto salariale a partire dalla prossima stagione. La crescita dei ricavi e il bilancio in attivo alzerebbero la soglia a 63,2 milioni di dollari, quasi cinque in più della barriera attuale. Lievitazione parallela subirebbe il limite fissato per la luxury tax, pronto a salire da 71,7 a 77 milioni di dollari.
Per ora soltanto indiscrezioni, le conferme sono attese a inizio Luglio. La fantasia degli addetti al mercato nel frattempo viaggia, disegnando scenari suggestivi per alcuni dei free-agent più chiacchierati della piazza. Ogni riferimento a Carmelo Anthony è puramente voluto: Chicago e Houston sono pronte a contenderselo senza esclusione di colpi, e l’eventuale sacrificio di qualche star innescherebbe un interessante effetto domino.