Grazie a 27 punti di LeBron James i Miami Heat si sono portati avanti 1-0 nella serie di Primo Turno contro i Charlotte Bobcats. E’ stata una gara per larghi tratti equilibrata, soprattutto nel primo tempo, con i padroni di casa a sfruttare improvvise ed irresistibili folate nel secondo e nel quarto quarto. A complicare la faccenda per i ragazzi di coach Clifford l’infortunio di Al Jefferson, frenato da una fastidiosa fascite plantare. Doppia doppia, alla fine, per Big Al, ottimo esordio nei Playoffs per Kemba Walker con un ventello, redivivo Dwyane Wade con una serata all’insegna dell’efficacia. 99-88 il punteggio finale per la franchigia della Florida.
Le squadre si presentano all’appuntamento con la postseason a ranghi completi o quasi. In quintetto per Spoelstra c’è Haslem, nessuna sorpresa per la formazione della Carolina del Nord. La differenza a livello di gare disputate nei Playoffs è tangibile e ben documentata: 1069 per i componenti degli Heat, solo 189 per quelli di Charlotte. Tuttavia, nei primi minuti i numeri sembrano indicare altro. I Bobcats iniziano molto concentrati e reattivi, concedendo poco in difesa come da loro costume. Miami, infatti, segna solo 2 punti nei primi 3 minuti di gioco. Jefferson sembra non sbagliare mai, come testimonia il 4/4 dal campo, ed al primo timeout gli ospiti sono in vantaggio, 12-7. Charlotte costruisce un parziale di 8-0 che viene fermato da James, efficacemente marcato in avvio da Michael Kidd-Gilchrist. Gli infortuni fanno vittime da ambo le parti. Il primo ad andare negli spogliatoi è Mario Chalmers, seguito da Big Al, che resta diversi minuti nella locker room a cercare un trattamento efficace per l’arto offeso. Il secondo fallo di MKG costringe Clifford ad ordinare qualche timido accenno di raddoppio su LBJ una volta passata la metà campo, ma se Bosh sembra bloccato, è Wade a rispondere presente all’appello. Gli Heat ricuciono lo strappo ma al primo mini-riposo è la squadra in trasferta a condurre le danze, 23-19, grazie al 58% dal campo, 11/19 nello specifico pur non avendo triple messe a referto. Charlotte, che ha avuto 6 punti anche da Gary Neal, ha realizzato 12 punti in vernice, tenendo Miami sotto il 40%.
In avvio di secondo quarto a scattare meglio dai blocchi è Norris Cole, autore di un paio di canestri. I Bobcats soffrono l’assenza di Jefferson, realizzando solo 5 punti in sua assenza. Gli Heat concedono meno tiri in area, cercando di sfruttare le debolezze degli avversari dalla lunga distanza. McRoberts prova a metterci una pezza segnando due triple, ma la strategia sembra pagare dividendi. Tornano sia Chalmers che Big Al, messo a difendere sul meno pericoloso Chris Andersen. Si sblocca finalmente CB1 con una tripla, ma è grazie a Wade che Miami ritrova la testa della gara dopo un lungo periodo, 35-34. Viene scongelato James Jones che però, a dispetto del poco utilizzo nella regular season, fornirà un buon contributo. Con il doppio play in campo gli Heat prendono il largo, segnando il primo solco di oltre dieci punti di distanza. Il parziale è di 19-2, ma la squadra di Clifford non demorde. Dopo una tripla che batte la sirena di Walker il punteggio è 49-42 pro-Miami. Le percentuali sono scese per gli ospiti (44%), ma c’è sostanziale equilibrio nei rimbalzi (21-20 per Charlotte) e nei punti nell’area pitturata, 16 a testa. La disparità è evidente nei tiri liberi, 16-4 per i padroni di casa, che hanno James e D-Wade in doppia cifra.
Terminato il riposo, ad incominciare meglio sono, nuovamente, i Bobcats. Con un parziale di 10-0 griffato Walker, autentico mattatore del terzo quarto, si riportano in testa, dimostrando di non temere i più blasonati rivali. Spoelstra preoccupato chiama il timeout, i suoi in rottura prolungata non riescono a segnare nei primi 3 minuti. A cambiare l’inerzia è il quarto fallo di Kidd-Gilchrist, che costringe Douglas-Roberts ed Henderson ad immolarsi su James, senza particolari esiti. La partita scorre sul filo dell’equilibrio, si segna col contagocce e non vi sono particolari fughe. La difesa degli Heat, messa in ambasce da Kemba, ricorre a show più forti sui pick&roll, per ritardare le incursioni del folletto di Charlotte. Sulla sirena arriva una tripla di LBJ che porta il punteggio sul 72-65 per i bi-campioni in carica, con tutte le statistiche di squadra che sono in sostanziale parità.
L’ultimo quarto si apre con una schiacciatona di McRoberts che posterizza l’incolpevole Birdman. Ma, per diversi minuti, rimane l’unico acuto degli ospiti. James, tenuto in campo all’inizio del periodo a differenza delle normali rotazioni, guida i suoi al vantaggio in doppia cifra. La difesa degli Heat è agguerrita, in un attimo arriva la folata che spacca in due la gara. In 5 minuti Charlotte segna 5 punti e perde altrettanti palloni. Jefferson, stremato, è costretto a guardare dalla panchina i suoi dare i i primi segni di cedimento. Miami va prima sul +15, poi pure sul +20, prima di alzare un po’ presto le mani dal manubrio, come diverse volte le succede. I Bobcats rispondono con un parziale di 9-0, ma è troppo tardi. Le olive nel Martini le mette una schiacciata di Wade, alla sirena il tabellone recita 99-88 per i padroni di casa.
27 punti e 9 rimbalzi per James, con la solita prestazione da 50% al tiro ed un altro traguardo raggiunto: ha infatti passato Larry Bird, diventando l’ottavo marcatore di sempre nella storia dei Playoffs. 23, con 5 assist, per il numero 3, apparso in più che discrete condizioni fisiche. Doppia cifra da minimo sindacale a quota 13 per Bosh, 10 rimbalzi di Andersen e menzione d’onore per il già citato Jones, capace di chiudere a quota 12. Tenuto senza segnare Ray Allen, davvero invisibile.
Tra gli ospiti, doppia doppia, l’ennesima dell’annata, da 18+10 per lo sfortunato Jefferson, 20+5+6 di Walker, top scorer dei suoi. Buona prestazione dal pino di Neal, autore di 17 punti, 15+7 per McRoberts, uno dei lunghi più sottovalutati dell’intera Lega.
Per quanto riguarda le statistiche di squadra, 46% dal campo per gli Heat, comprensivo del 47,8 da tre punti, noto tallone di Achille della difesa implementata da coach Clifford. Per Charlotte la magra consolazione di aver vinto la battaglia a rimbalzo, 44-38, e nei punti in vernice, 38-34. 26-12 il computo dei liberi tirati a favore di Miami.
E’ chiaro che le condizioni di Jefferson preoccupano l’intera organizzazione. La star dei Bobcats è stata fortemente limitata dopo un ottimo inizio, sbagliando diversi tiri nella ripresa. Si è visto Andersen sprintare lungo il campo con Big Al vanamente alla rincorsa del più fresco avversario, un trend che si potrebbe rivedere già dal prossimo episodio. Un altro elemento constatato nell’attacco degli Heat è stata la ricerca metodica del pick&roll con l’uomo di Jefferson, per esporlo ad alcune difese in 1vs1 col piccolo, non proprio la specialità della casa. Solo in un’occasione si è visto Bosh, dopo tale situazione, attaccare il proprio avversario dal palleggio, avvantaggiandosi della maggiore mobilità. Per Charlotte, i soliti limiti nella fase offensiva, amplificati dalle condizioni di Big Al. Se quest’ultimo riuscirà a recuperare un minimo di condizione e sicurezza sul piede, ci potrebbe essere ancora voce in capitolo per i Bobcats, soprattutto se Walker mantiene questa verve e costringe agli straordinari i pari-ruolo avversari. Gara-2 è in programma nella notte italiana tra mercoledì e giovedì.
STARTERS |
MIN |
FG-A |
3P-A |
FT-A |
REB (O/D) |
AST |
ST |
BLK |
TO |
PF |
+/- |
PTS |
McRoberts FC |
37 |
6-9 |
3-5 |
0-0 |
7 (0/7) |
4 |
2 |
0 |
1 |
2 |
-1 |
15 |
Kidd-Gilchrist SF |
15 |
2-4 |
0-0 |
1-1 |
7 (3/4) |
2 |
0 |
0 |
1 |
4 |
+8 |
5 |
Jefferson FC |
35 |
9-17 |
0-0 |
0-0 |
10 (1/9) |
1 |
1 |
2 |
0 |
3 |
-11 |
18 |
Walker PG |
38 |
6-15 |
3-6 |
5-6 |
5 (0/5) |
6 |
2 |
0 |
6 |
1 |
0 |
20 |
Henderson GF |
32 |
3-9 |
0-3 |
0-1 |
8 (1/7) |
3 |
0 |
0 |
1 |
2 |
0 |
6 |
RESERVES |
MIN |
FG-A |
3P-A |
FT-A |
REB (O/D) |
AST |
ST |
BLK |
TO |
PF |
+/- |
PTS |
Neal G |
28 |
7-16 |
2-5 |
1-2 |
3 (1/2) |
0 |
0 |
0 |
2 |
0 |
-13 |
17 |
Douglas-Roberts GF |
21 |
0-1 |
0-1 |
1-2 |
1 (0/1) |
0 |
0 |
0 |
1 |
3 |
-17 |
1 |
Zeller FC |
11 |
2-3 |
0-0 |
0-0 |
1 (1/0) |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
-10 |
4 |
Ridnour G |
10 |
1-5 |
0-1 |
0-0 |
0 (0/0) |
2 |
0 |
0 |
1 |
0 |
-11 |
2 |
Biyombo C |
8 |
0-0 |
0-0 |
0-0 |
2 (1/1) |
0 |
0 |
0 |
0 |
1 |
-8 |
0 |
Tolliver F |
5 |
0-0 |
0-0 |
0-0 |
0 (0/0) |
0 |
0 |
0 |
0 |
1 |
+8 |
0 |
Pargo PG |
Did Not Play – COACH’S DECISION |
White PF |
Did Not Play – COACH’S DECISION |
Taylor GF |
Did Not Play – INACTIVE |
Haywood C |
Did Not Play – INACTIVE |
TOTAL |
240 |
36-79 |
8-21 |
8-12 |
44 (8/36) |
18 |
5 |
2 |
13 |
17 |
-55 |
88 |
STARTERS |
MIN |
FG-A |
3P-A |
FT-A |
REB (O/D) |
AST |
ST |
BLK |
TO |
PF |
+/- |
PTS |
James F |
39 |
8-16 |
4-8 |
7-10 |
9 (0/9) |
1 |
0 |
0 |
3 |
1 |
0 |
27 |
Haslem PF |
13 |
0-2 |
0-0 |
2-2 |
3 (0/3) |
0 |
0 |
1 |
0 |
0 |
-14 |
2 |
Bosh FC |
34 |
4-13 |
2-4 |
3-4 |
4 (1/3) |
0 |
2 |
1 |
1 |
3 |
-4 |
13 |
Wade G |
34 |
10-16 |
1-2 |
2-3 |
1 (0/1) |
5 |
1 |
0 |
1 |
0 |
-6 |
23 |
Chalmers PG |
25 |
3-7 |
1-2 |
0-0 |
3 (0/3) |
2 |
1 |
0 |
0 |
0 |
+2 |
7 |
RESERVES |
MIN |
FG-A |
3P-A |
FT-A |
REB (O/D) |
AST |
ST |
BLK |
TO |
PF |
+/- |
PTS |
Cole PG |
29 |
3-5 |
1-1 |
0-0 |
1 (0/1) |
2 |
0 |
0 |
2 |
2 |
+11 |
7 |
Allen SG |
23 |
0-4 |
0-1 |
0-0 |
2 (1/1) |
2 |
1 |
0 |
0 |
3 |
+15 |
0 |
Andersen FC |
22 |
3-5 |
0-0 |
2-4 |
10 (3/7) |
1 |
0 |
1 |
0 |
1 |
+28 |
8 |
Jones GF |
14 |
4-6 |
2-3 |
2-3 |
3 (1/2) |
1 |
0 |
0 |
0 |
1 |
+18 |
12 |
Lewis F |
8 |
0-2 |
0-2 |
0-0 |
2 (0/2) |
0 |
0 |
0 |
0 |
1 |
+5 |
0 |
Battier GF |
Did Not Play – COACH’S DECISION |
Oden C |
Did Not Play – COACH’S DECISION |
Douglas G |
Did Not Play – COACH’S DECISION |
Beasley F |
Did Not Play – INACTIVE |
Hamilton C |
Did Not Play – INACTIVE |
TOTAL |
|
35-76 |
11-23 |
18-26 |
38 (6/32) |
14 |
5 |
3 |
7 |
12 |
55 |
99 |
Flagrant Fouls: None
Technical Fouls: None
Officials: Marc Davis, Jason Phillips, Scott Wall
Attendance: 19640
Alessandro Scuto