“E’ tempo per me di farsi da parte. Quando sono venuto qui, abbiamo davvero cercato di cambiare le cose qua attorno e penso che abbiamo fatto alcuni passi avanti…”. Così ha dichiarato Adelman, coach dei Minnesota Timberwolves. “Penso di essere pronto e penso anche che mia moglie sia pronta per una nuova fase.”
Adelman resterà in ogni caso nello staff dei Timberwolves in veste di consulente.
La moglie di Adelman è stata malata per un lungo periodo (ricorderete quando lui ha lasciato la guida della squadra la scorsa stagione per un po’ di tempo per restare con lei) e, come ci si aspettava da tempo, egli annuncerà il suo ritiro in una conferenza stampa attesa per lunedì. Jerry Zgoda dello Star-Tribune ha riportato per primo la notizia, che da quel momento è stata confermata da più fonti.
Questo bivio a Minnesota sarebbe dovuto succedere in ogni caso. 40-42 a fine della Regular Season, senza playoffs da giocare, non è il risultato che la franchigia si sarebbe aspettata ad inizio stagione.
Secondo alcune persone gli occhi del presidente dei T-Wolves Flip Saunders sarebbero indirizzati verso Tom Izzo (Michigan State), Fred Hoiberg (Iowa State) e Stan Van Gundy. Questi i principali candidati per succedere sulla ‘big chair’. Minnesota sta cercando un coach che possa entusiasmare i fans, abbastanza da far in modo che Kevin Love non scelga di andarsene da free agent nell’estate del 2015.
La carriera da coach di Adelman è stata impressionante e si può definire assolutamente leggendaria. E’ stato coach NBA per 23 anni, partendo dai Trai Blazers nel lontato 1988. Ha aiutato a portare due volte Portland in finale NBA (dove han perso una volta con i Bad Boy di Detroit e con i Bulls di Jordan la volta successiva). Ha anche allenato Chris Webber nell’era in cui i Kings erano una reale contender, anche se non avrebbero mai potuto sovrastare i Lakers di Shaq e Kobe.