Con i Washington Wizards avanti 2-0 nella serie, dalle parti di Chicago il clima non può che essere pesante. Ancora una volta i Bulls sono stati sconfitti, e ancora una volta la sconfitta è stata dovuta ai problemi in attacco della squadra di Thibodeau, che anche in questo caso (complice l’ottima difesa e la grande intensità dei Wizards, chiedere ad Ariza per conferme) non è più riuscita a trovare la via del canestro con continuità, soverchiata dal talento (probabilmente maggiore) e dalla determinazione di Washington.
Se quindi Gara-1 era stata archiviata come un semplice errore di percorso, lo stesso non potrà avvenire per Gara-2, poiché quello che poteva sembrare un problema risolvibile si è trasformato in una situazione drammatica.
“Capita spesso che ci complichiamo la vita” – ha dichiarato coach Tom Thibodeau – “Non abbiamo approfittato dei loro errori sui tiri da 3 aperti. Abbiamo finito per cacciarci presto in una brutta fossa dalla quale abbiamo dovuto impiegare parecchie energie per uscire e dovevamo fare maggiore attenzione ai tiri che abbiamo preso. In certe situazioni ho anche pensato che le nostre letture fossero buone. Dobbiamo fare meglio.”
Thibodeau continua parlando della prestazione dei suoi nel quarto periodo e delle difficoltà di Augustin, marcato nella parte finale del match da Trevor Ariza che lo ha cancellato dal campo.
“Il quarto periodo e l’overtime dovevano essere differenti. In quelle fasi della partita l’intensità cambia: bisogna essere più reattivi, prendere decisioni veloci. Loro hanno messo Ariza su Augustin, e lui ha fatto un ottimo lavoro, facendo valere il suo fisico contro il nostro playmaker e rendendogli difficile la vita. Siamo stati al comando in entrambi i quarti periodi finora ma siamo stati incapaci di chiudere la partita. Questi sono i playoff, dove si deve giocare al massimo per tutti e 48 i minuti.”
Lo stesso D.J. Augustin, autore stanotte del suo career high nei playoff (25 punti), non ha mancato di esprimere la propria amarezza per la sconfitta patita:
“Sono deluso. È brutto perdere così perché sappiamo di aver giocato al massimo e di aver fatto tutto ciò che potevamo per vincere. Abbiamo avuto la giusta intensità. Ma dall’altra parte c’era un grande squadra e non siamo stati capaci di portare a casa la partita.”
Su Ariza invece:
“È stata dura. Lui è molto più alto di me, quindi per me è stato difficile riuscire ad arrivare al canestro, o farmi trovare nella posizione buona per il tiro. Per loro è stata una buona strategia. Sono una squadra che gioca molto bene in difesa. Non credo che il problema sia che il nostro attacco non sia capace di segnare. Penso più che altro che da una parte noi sbagliamo dei tiri, ma dall’altra loro non ci aiutano perché sono molto bravi in difesa. Là fuori è una battaglia. Non c’è nulla di semplice.”
Chiudiamo con le dichiarazioni del neo-eletto Difensore dell’Anno, Joakim Noah, anch’egli comprensibilmente amareggiato, ma comunque pronto alla riscossa:
“È stata una brutta sconfitta. Sono frustrato, sto ripensando a come abbiamo giocato in partita e alle cose che avremmo dovuto fare meglio. Sono davvero frustrato, ma non dobbiamo comunque darci per vinti. Dobbiamo scordarci di queste due partite perse in case e metterci in testa di essere capaci di vincere in trasferta. Di certo non siamo felici di essere sotto 0-2, ma non abbiamo intenzione di tirarci indietro, continueremo a lottare.”
Sperando, per i Bulls, che le parole di Noah siano in qualche misura capaci di scuotere un ambiente certamente intimidito dalle due sconfitte e dalla possibilità di finire anzitempo la stagione, non resta che rinnovare l’appuntamento per gara-3 della serie tra Washington e Chicago, questa volta al Verizon Center di Washington, il 26 aprile alle 2.00, ore italiane. #StayTuned!