Orgoglio Indiana: Hawks battuti e 1-1 nella serie

Pari e patta. Gli Indiana Pacers vincono Gara 2 riequilibrando una serie nata male e cucendo le bocche ai fastidiosi detrattori. Tutto in un colpo solo, senza pietà per le coronarie dei 18.000 della Bankers Life FieldHouse. L’all-in di Frank Vogel funziona a meraviglia. Atlanta esce ridimensionata e con le ossa rotte da un confronto che doveva sancire la sua consacrazione. La parte del leone spetta a Paul George, indemoniato autore di 27 punti, 10 rimbalzi e 6 assist. Un ruggito assordante che non cancella debolezze ancora intatte. I 20 punti di Scola (dalla panchina) sono grasso che cola per i campioni della Eastern Conference, ma sono anche la pezza utile a coprire il buco lasciato da Roy Hibbert. Il giamaicano non abbandona il letargo e si ferma a 6 punti, 4 rimbalzi e 1-7 dal campo. L’appannamento del “Big Fella” si ripercuote anche sui meccanismi difensivi, pessimi nel primo tempo e impeccabili nel secondo.

Si comincia con un’attesa spasmodica per il quintetto sdoganato da coach Vogel. Alla vigilia si erano rincorse voci di possibili stravolgimenti, rivoluzioni e bocciature. La gente si aspetta il finimondo e invece niente di tutto ciò: bluff riuscito e in campo i soliti. Il primo quarto è una minestra riscaldata di Gara 1, con i cecchini di Atlanta che bombardano mentre i dirimpettai di Indiana si imbottigliano nel traffico. Nell’area intasata Stephenson e soci perdono carovane di palloni. Più ordinati gli Hawks: Antic e Millsap escono a ricevere sul perimetro per liberare il varco, Teague non si fa pregare e punisce andando dentro con la moto. Il popolo Pacers sbuffa nel secondo periodo, quando la second unit deraglia finendo per farsi travolgere da Lou Williams e Mike Scott. Al riposo è 52-48 per i soldati di Budenholzer, bravi a reggere punto a punto assistiti dal lume della ragione. Il cortocircuito avviene a 3 minuti e mezzo dallo scadere del terzo quarto, ed è qui che Indiana fa il vuoto: da 68-65 a 87-65 in un amen. Il parziale assassino (19-0) archivia la pratica con largo anticipo, consentendo la passerella a Copeland, Sloan e compagnia bella. Si vola in Georgia sull’1-1: chi l’avrebbe mai detto.

(1-1)85        (1-1)    101