Ancora un overtime, ancora Memphis vincente! 98-95 e Grizzlies avanti 2-1

I Memphis Grizzlies sono riusciti ad acciuffare i playoff solo nelle ultime giornate, ma la loro rimonta era iniziata già da qualche mese ed è stata fortemente favorita dalla striscia di 14 vittorie consecutive tra le mura amiche con cui la franchigia ha concluso la stagione regolare. Dopo le due gare della Chesapeake Arena di Oklahoma City stanotte la compagine guidata da coach Dave Joerger tornava nell’amato FedEx Forum con l’intenzione di continuare la serie positiva: obbiettivo centrato in pieno, al termine di una partita sempre controllata dai padroni di casa, i quali però si sono visti rimontare nell’ultima frazione fino alla parità con un altro pazzesco gioco da 4 punti nel finale (ormai quasi un must nella serie), stavolta da parte di Russell Westbrook. Come in gara 2 però l’overtime ha definitivamente sancito la meritata vittoria dei Grizzlies per 98-95, che si portano così avanti 2-1 nella serie. Scrivete pure 15 sul conteggio di quella serie, e se ora arrivasse la sedicesima sarebbero veramente guai seri per una OKC apparsa ancora una volta piuttosto annichilita dall’intensità degli avversari; a Scott Brooks l’arduo compito di invertire questo trend…

LA CRONACA – Si parte senza novità nei quintetti scelti dai due allenatori rispetto a gara 2, ad essere diverso sembra inizialmente l’atteggiamento dei Thunder, che partono subito con una bella bimane di Serge Ibaka. Ma è un fuoco di paglia: Memphis riprende il discorso da dove lo aveva lasciato, con la solita intensità difensiva che mette quasi subito in difficoltà gli avversari, Durant e Westbrook compresi. La musica non cambia nemmeno con l’uscita anzitempo di Marc Gasol dopo un ottimo avvio, gravato da 2 falli in pochi minuti, grazie soprattutto agli ingressi di Tony Allen (applaudissimo dai propri tifosi e autore di un’altra gran partita) e dal buon impatto di Kosta Koufos, la cui stoppata sul molle tentativo di layup rovesciato di Caron Butler fotografa perfettamente la situazione in campo.

Situazione che non cambia nel secondo quarto, ma anzi si aggrava per la squadra col secondo record a Ovest, che fatica tantissimo in attacco, sparacchia e perde palloni, mentre Memphis, pur con i suoi limiti offensivi (peraltro a lungo mascherati da una difesa Thunder piuttosto rivedibile), macina il proprio gioco con un ottimo apporto, come in gara 2, delle seconde linee (ottimo anche stasera l’impatto di Beno Udrih, autore di 12 punti e un solo errore al tiro, ma anche Mike Miller oltre ai già citati Allen e Koufos), creando lentamente ma inesorabilmente un divario che si assesta stabilmente attorno alla doppia cifra. Si va all’intervallo lungo sul risultato di 44-36 per i padroni di casa, con Oklahoma City che in 24 minuti ha smazzato solo 6 assist di squadra, a testimonianza delle difficoltà offensive e soprattutto di gioco della squadra di Scott Brooks.

Nella ripresa i Grizzlies tentano più volte il colpo del K.O., ma un po’ per limiti propri, un po’ per l’orgoglio di Russell Westbrook (13 punti nel solo terzo periodo) i Thunder restano in qualche modo in scia, nonostante un Durant a tratti irriconoscibile: chiuderà con un altro trentello, ma sbaglia parecchi tiri non da lui, segno che forse la difesa asfissiante dei vari Lee e soprattutto Allen sta avendo un effetto anche mentale (emblematico l’appoggio da sotto canestro, completamente libero, sbagliato proprio nel terzo quarto).

Il colpo del K.O. di cui sopra sembra finalmente arrivare per i Grizzlies a metà dell’ultimo quarto, quando Udrih batte Durant e segna in virata l’ennesimo appoggio della sua squadra (grande facilità nell’andare al ferro per i padroni di casa per gran parte della gara) e poi Koufos mette il gancio che vale il +17 per Memphis, 81-64. I Grizzlies hanno concesso appena 64 punti in tre quarti e mezzo a un attacco che può contare sul miglior realizzatore e principale candidato all’MVP stagionale: è un capolavoro difensivo per la squadra di Joerger, che sembra ormai completamente padrona del match. E invece, colpo di scena da film: come peraltro non di rado accade loro, i Grizzlies non segnano più neanche per sbaglio e OKC, pur con difficoltà, rimonta punto su punto, fino alla schiacciata del -3 (81-78) di KD a 2 minuti dalla fine. Da qui in poi è un Russell Westbrook show: prima la tripla dall’angolo che vale il pareggio, poi la palla persa banale che regala a Tony Allen il contropiede del +4 dopo la predente affondata del vantaggio. Con circa 30 secondi sul cronometro e ancora nulla di fatto il play da UCLA si alza da 3, subisce il contatto che lo mette fuori equilibrio ma manda comunque il tiro a bersaglio: è il gioco da 4 punti che impatta la gara, 85-85. Conley è sfortunatissimo e il suo layup danza sul ferro prima di uscire, Durant ha dunque due secondi e la palla in mano per prendere di rapina la vittoria in trasferta ma il suo tiro è lungo e vede solo il tabellone. E’ di nuovo overtime dopo quello di gara 2, e di nuovo contro ogni pronostico, visto l’andamento della gara.

Il copione di gara 2 si ripete completamente, visto che di nuovo Memphis mantiene i nervi saldi, nonostante un overtime in una partita già sostanzialmente vinta, e grazie a Conley e Gasol riesce ad allungare fino al 95-90. Durant e Westbrook provano di nuovo a riaprirla col tiro pesante ma la palla non entra più e i Grizzlies chiudono dalla lunetta, nonostante un perverso tentativo di mantenere in vita fino all’ultimo gli avversari (anche un ingenuo fallo di Allen su Russ sul tiro che regala 3 liberi a 1 secondo dalla fine sul -4). Alla fine nemmeno Memphis riesce a non far vincere questa partita a sé stessa e i Grizzlies si ritrovano avanti 2-1, con una gara 4 da disputare in casa e tutta l’inerzia, ora, dalla propria parte. Restano invece solo dubbi e timori per l’iniziale favorita del pronostico, che in questa lunga vigilia al cruciale quarto episodio della serie, oltre a serrare le maglie in difesa per tutta la gara e non solo nei 5-6 minuti della rimonta, dovrà soprattutto cercare di trovare nuove soluzioni e adeguamenti per ridare vitalità a un attacco parso più che mai asfittico e prevedibile, del tutto in balìa dell’eccellente organizzazione difensiva degli avversari. Se OKC ha il talento (e una buona dose di buona sorte) per pareggiare due volte una partita ormai persa con un gioco da 4 punti ha sicuramente anche la possibilità di raddrizzare questa serie, con la consapevolezza però che questi Grizzlies, poco spettacolari ma tremendamente concreti, non regaleranno nulla a Durant e compagni.