Atlanta stende Indiana: sul 3-2 il miracolo è possibile

Due quarti. E’ durata tanto la Gara 5 degli Indiana Pacers, sommersi in anticipo dalle randellate degli scatenati Atlanta Hawks. Una partita a senso unico quella della Bankers Life FieldHouse. Indy calibra male le energie, inizia a mille e trova i primi punti con Stephenson premiato da un’ottima circolazione. Sembra l’alba di una cavalcata trionfale. Invece le due squadre viaggiano a braccetto fino alla svolta, fino a quando Budenholzer decide di correggere il quintetto in corsa: riposo per i big e spazio alla panchina. Qui diventa un “one man show” e Mike Scott sale sul palco. Il 32 impazzisce, manda a referto 5 triple in rapida successione e scava un solco dal quale i Pacers non riusciranno più a venir fuori. Gli ululati dei telecronisti americani accompagnano la treccia di bombe srotolata dal cecchino, protagonista insieme a Korver del parziale killer capace di spedire i georgiani all’intervallo sul +21.

Indiana rientra negli spogliatoi con il morale sotto i tacchi. Il contributo delle seconde linee fa tutta la differenza del mondo: 34-2 inequivocabile. Hibbert si riscopre uomo in meno, penalizzato dai falli e da una condizione fisica a tratti pietosa. Il centro giamaicano chiuderà con 0 punti in 12 minuti, statistiche raccapriccianti. A mali estremi, estremi rimedi. Urgono soluzioni drastiche e allora ecco spiegati i 19 minuti di Copeland, gettato nella mischia da Vogel per rimpinguare la batteria dei tiratori dalla distanza. Gli alti e bassi, però, continuano. L’ennesima rivoluzione non sortisce gli effetti sperati e nonostante la quinta doppia doppia consecutiva di Paul George (26 e 12 rimbalzi, con 6 assist e 6 recuperi) i padroni di casa sono costretti ad abdicare. Troppo umorali, troppo fragili psicologicamente. A una fiammata segue un black-out, senza possibilità di compromesso. Atlanta tiene la situazione sotto controllo, fa rifiatare Teague e Carroll e al suono della sirena può sorridere. Gli Hawks intascano il 3-2 e alimentano il miracolo. Il filo dell’equilibrio, prima sottile, si è definitivamente spezzato. Saltato il banco possiamo aspettarci di tutto. Gara 6 alla Philips Arena sarà l’ennesima battaglia imprevedibile.