Che il nome di John Stockton sia indissolubilmente legato a quello degli Utah Jazz non è certo una novità, considerato che il celebre playmaker ha militato per la squadra di Salt Lake City dal 1984 al 2003 e che, grazie anche a Karl Malone, è arrivato a giocarsi due finali (nel 1996-1997 e nel 1997-1998) entrambe perse ad opera dei Chicago Bulls di Michael Jordan. Diciannove anni vissuti da protagonista: 10 convocazione all’All Star Game, casacca n. 12 ritirata nel 2004, Hall of Fame dal 2009 ma soprattutto attuale detentore del record di assist: ben 15.806 a precedere Jason Kidd con 12.091. Quest’ultimo non citato a caso considerato che, proprio come l’ex play di Nets, Suns, Mavericks e Knicks è attuale allenatore dei Brooklyn Nets, il nome di John Stockton è stato recentemente accostato ad una panchina e non una a caso, ma proprio a quella degli Utah Jazz. Scelta che sarebbe senz’altro romantica per i tifosi dell’EnergySolutions Arena ma che sconterebbe la totale inesperienza del cinquantaduenne, fattore di non poco rilievo se si si considera che gli Utah Jazz sono una squadra giovane con un disperato bisogno di migliorare. In tanti si chiedono se sarà effettivamente Stockton il prossimo allenatore dei Jazz. Se così fosse ci sarà allora da domandarsi se l’ex numero 12 continuerà a vestirsi come un benzinaio, così come ricordato da Federico Buffa nel corso del documentario dedicato a Michael Jordan.
Giacomo Bertone
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