Ci eravamo tanto…attesi. La sfida delle Eastern Conference Finals è quella che un po’ tutti si aspettavano già da molto tempo a questa parte. Gli Indiana Pacers, infatti, affronteranno per il terzo anno di seguito i Miami Heat, in un confronto che mette in palio l’accesso alle NBA Finals del prossimo Giugno.
Come sono arrivate
Da quando era suonata l’ultima sirena di gara-7 dello scontro tra queste due grandi rivali lo scorso Maggio, era chiaro che Pacers ed Heat si sarebbero presto riaffrontate all’atto conclusivo della postseason ad Est. Anche l’andamento di gran parte della regular season 2013-14 aveva confermato questa sensazione, con le due compagini a chiudere ai primi due posti della Conference, pur vivendo un sostanziale calo da inizio Marzo in poi. Nei Playoffs, però, le strade sono state abbastanza diverse. Indiana, reduce da un vistoso sbandamento, è andata sotto 3-2 contro i non irresistibili Atlanta Hawks, riuscendo ad avere la meglio in gara-7 e vincendo quindi per 4-3. Al Secondo Turno, contro i Washington Wizards, altra partenza in salita con la sconfitta interna nella prima partita, per poi ribaltare le sorti della serie ed avere la meglio per 4-2 dei propri avversari.
Per Miami, invece, un Primo Turno abbastanza interlocutorio contro i Charlotte Bobcats. Opposti ad una formazione chiaramente inesperta ed inferiore, a facilitare il compito per la franchigia della Florida è arrivato l’infortunio di Al Jefferson. Via libera così per i bi-campioni in carica, vittoriosi per 4-0. Nelle Semifinali di Conference, invece, i ben più ostici Brooklyn Nets, capaci di aggiudicarsi tutti gli scontri diretti durante la stagione regolare. Grazie ad una superba prestazione di James da 49 punti, gli Heat hanno superato di slancio l’ostacolo, vincendo con un 4-1 che, forse, non rispecchia appieno le difficoltà trovate da LeBron e compagni.
Uomini Chiave
Il faro dei Pacers non può che essere Paul George, colui che ha guidato la squadra tra le mille difficoltà delle ultime settimane. Sono stati suoi i punti pesanti all’interno delle scorse serie, con tanti secondi tempi in cui si è preso sulle spalle i compagni per portarli fuori dalle sabbie mobili. Importante capire se Roy Hibbert sia effettivamente tornato ad essere un elemento efficace dello scacchiere di Indiana. Dopo alcune partite francamente imbarazzanti, nella serie contro Washington è risorto dalle proprie ceneri, chiudendo in doppia cifra di media e facendosi di nuovo sentire in difesa. Il leader di questa squadra, però, non può che essere David West. Per l’ex Xavier 16 di media contro i Wizards, coi canestri decisivi nel quarto quarto di gara-6 per l’allungo finale.
Altra serie da 30 di media per LeBron James, dopo quella rifilata ai malcapitati Bobcats. La sua straordinaria prestazione in gara-4 ha indirizzato in maniera inequivocabile l’andamento della sfida contro i Nets, così come un quarto periodo garibaldino nella partita successiva. A dargli una mano un Dwyane Wade da 18 di media, che ha fatto vedere, seppur a sprazzi, di avere qualcosa rimasta nel serbatoio, nonostante in difesa abbia subito più del dovuto in diverse gare. Silenzioso per quasi tutta la partita, ma capace di essere decisivo con tiri pesanti, Chris Bosh dovrà innalzare il proprio rendimento, che è ancora abbastanza deficitario a rimbalzo (5,8 contro Brooklyn).
Gli Allenatori
Non sono state settimane facili per Frank Vogel. Dopo aver portato Indiana alla quarta apparizione nella postseason in altrettanti anni, ha visto la propria panchina traballare per le montagne russe di marca Pacers, con tante voci su di un possibile allontanamento del coach a stagione finita. Spogliatoio spaccato, alcuni elementi in crisi mistica, rapporto con Larry Bird non proprio ai massimi storici. Ha retto duro e con lui tutta la squadra, del merito gli va sicuramente riconosciuto, per quanto in attacco Indiana faccia troppa fatica in certi momenti. Le prossime partite ne varranno del proprio futuro con le redini della franchigia in mano.
Quarta Finale di Conference consecutiva per Erik Spoelstra, molto cresciuto rispetto agli esordi. Negli scorsi due turni ha saputo gestire bene i suoi veterani, per quanto non hanno convinto alcuni reazioni tardive negli aggiustamenti difensivi. Ancora ha da definire qualcosa nella rotazione, segnatamente nel ballottaggio Jones/Lewis, ed ora dovrà inoltre decidere se rischiare Greg Oden o meno. Come tutti è chiamato agli straordinari ora che il gioco si è fatto ulteriormente più duro.
I Precedenti
Si tratta della quarta sfida tra queste due formazioni nella postseason. Nel 2004 furono Jermaine O’Neal, Ron Artest e soci ad avere la meglio di una compagine guidata da un rookie di nome Wade e da un redivivo Lamar Odom, prevalendo per 4-2 nelle Semifinali di Conference. Stessa altezza nella postseason, stesso risultato ma a parti invertite nel 2012, dove gli eroismi in trasferta di James e Wade sopperirono all’infortunio di Bosh, evitando guai ben peggiori. Infine, il 4-3 di 12 mesi fa, che ha sancito, di fatto, la nascita della rivalità tra le due squadre.
In questa regular season 2-2 il bilancio finale, con la formazione di casa sempre capace di aggiudicarsi la sfida. Da segnalare che in una gara era assente Wade, in un’altra Ray Allen. Eccezion fatta per l’ultima partita, le altre sono state decise spesso e volentieri nel quarto quarto, come testimoniano i 6 punti di scarto nella sfida del 10 Dicembre, i 3 della settimana seguente ed il punticino dell’incontro del 26 Marzo, con Bosh che ha sbagliato il tiro della vittoria.
Pronostici
Arduo fare un pronostico senza sapere che Pacers verranno giù. Quelli delle prime 5 partite contro Atlanta o quelli capaci di ribaltare uno storico upset? Quelli delle 2 sconfitte casalinghe (su 3) contro Washington o del 3 su 3 in trasferta nella capitale? Di sicuro la squadra ne è uscita un minimo rinfrancata e rincuorata dall’aver passato diverse insidie non previste, pur continuando a palesare alcuni limiti e di non essere ancora apposto al 100%. Anche Miami ha dimostrato di avere qualcosina in meno rispetto all’anno passato, nonostante il percorso in questa postseason possa suggerire altro. Oltre al solito LeBron, chiamato anche agli straordinari in difesa su Paul George, molto dipenderà dal supporting cast, un po’ a corrente alternata finora, e dalle condizioni fisiche di Wade, l’anno scorso abbastanza logorato nella sfida contro Indiana. Il numero 3 se la dovrà vedere con un Lance Stephenson voglioso di attaccarlo direttamente dal palleggio. Probabile che Hibbert torni a fare la voce grossa per mancanza di oppositori, anche se Spoelstra spera di ricavare qualcosa dall’ormai assidua presenza sul perimetro di Bosh. Di sicuro, pochi dubbi su chi vincerà la lotta a rimbalzo e sulla fatica per Miami nell’andare a segno con conclusioni da distanza ravvicinata. Difficile capire chi possa prevalere alla lunga, forse gli Heat in 6 gare se tutte i pezzi del puzzle dovessero andare al proprio posto. I Pacers hanno dalla loro anche il vantaggio del fattore campo, che garantirebbe un’eventuale e delicata gara-7 tra le mura amiche. La prima palla a due verrà alzata nella serata italiana di Domenica.
Game 1: |
MIA at IND | Sun., May 18, 3:30 PM ET | ABC |
Game 2: |
MIA at IND | Tue., May 20, 8:30 PM ET | ESPN |
Game 3: |
IND at MIA | Sat., May 24, 8:30 PM ET | ESPN |
Game 4: |
IND at MIA | Mon., May 26, 8:30 PM ET | ESPN |
Game 5: |
MIA at IND | Wed., May 28 | ESPN | If Needed |
Game 6: |
IND at MIA | Fri., May 30 | ESPN | If Needed |
Game 7: |
MIA at IND | Sun., Jun. 1 | ESPN | If Needed |
Alessandro Scuto