Per il secondo anno consecutivo, Indiana si infrange sullo scoglio delle finali di conference. Il masso che non riesce a spostare è sempre lo stesso e si chiama Miami. L’anno scorso, una serie sanguinosa e prolungata fino a gara-7, tanti complimenti per aver dato del filo da torcere ai campioni in carica ma anche tanto amaro in bocca. Quest’anno il 4-2 netto, serie meno combattuta e Miami che stacca il quarto biglietto in quattro anni per l’accesso alle Finals.
Larry Bird si mette le mani nei capelli, perché le aspettative erano alte e l’obiettivo finale non è stato raggiunto( andando a sbattere sul medesimo scoglio della stagione passata). Ma la posizione di Frank Vogel è salva. I Pacers sono intenzionati a riconfermarlo come capo allenatore.
Dopo la sconfitta di gara 6, il coach di Indiana ha tratto un bilancio, facendo anche un’acuta osservazione:
“E’ deludente arrivare vicino al tuo scopo e fallire, è un brutto colpo perdere per il terzo anno consecutivo contro questa squadra,” ha dichiarato Vogel. “ Ma stiamo affrontando il Michael Jordan della nostra era, i Chicago Bulls del presente, giù il cappello per il modo in cui hanno giocato l’intera serie. Ora bisogna entrare nella offseason con la mentalità giusta, siamo pronti a ricaricarci, abbiamo un nucleo, un sistema, una cultura che ogni anno ci darà una chance per riprovarci”
Vogel è alla quarta stagione alla guida dei Pacers e nonostante le visibili crepe offensive, ogni anno ha incrementato il numero di vittorie della franchigia, riuscendo quest’anno a fronteggiare l’incostanza di Roy Hibbert, le buffonate di Stephenson, i cali di Paul George e una post-season che è stata lo specchio dell’andamento di Indiana da febbraio in avanti.