Categorie: Road To Draft

Road to Draft 2014: Clint Capela

Continuando nel nostro viaggio alla scoperta dei migliori prospetti del prossimo Draft NBA ci imbattiamo per la prima volta in uno dei prospetti “International” (ovvero non solo nati all’estero, ma anche con esperienza cestistica esclusivamente extra-americana) più intriganti in prospettiva futura, ovvero Clint Capela. Svizzero atipico cresciuto cestisticamente nell’ Elan Chalon della lega Pro A francese che ha dato i natali a finalisti NBA come Tony Parker e Boris Diaw, Capela è il classico diamante grezzo dalle enormi potenzialità. Dichiaratosi per il Draft dopo un’ ottima stagione nella lega francese e in EuroCup, guadagnandosi anche il titolo di giocatore più migliorato della Pro A, Clint Capela sembra ormai destinato ad una chiamata al primo giro, andiamo allora a conoscerlo più da vicino.

Ragazzo di 2.08 e con un’apertura alare di circa 2.23 Capela è dal punto di vista delle “misure” un giocatore NBA fatto e finito nel ruolo di 4 e con la possibilità di ricoprire per alcuni minuti anche il ruolo di 5. Non meno importante è il suo eccezionale atletismo: la sua esplosività e la sua rapidità lo rendono un ottimo giocatore in transizione, capace di correre splendidamente il campo, e ovviamente fanno di lui un problema per gli avversari nelle conclusioni nei pressi del ferro, specialmente quando queste avvengono in situazioni dinamiche. Scout che lo hanno osservato al Nike Hoop Summit non hanno avuto nessun problema nel definirlo “il giocatore internazionale atleticamente più impressionante mai visto nella competizione, incluso Biyombo”.

Continuando negli aspetti positivi del ragazzo sicuramente non si può non citare la sua difesa ed il suo potenziale pressochè infinito in questo aspetto del gioco: rapido e dotato anche di grande velocità nei movimenti laterali, Capela è capace di difendere su giocatori rapidi e più piccoli di lui in caso di cambi sul pick’n’roll ed è ovviamente a suo agio nella difesa dell’area, dove difende il proprio ferro con ottima efficacia (oltre tre stoppate a partita se proiettato sui 40 minuti), alterando i tiri degli avversari anche quando le sue giocate difensive non si concludono con una roboante stoppata, dato che bastano le sue misure e i suoi tempi di reazione per costringere gli avversari a doversi adattare in corsa, spesso sbagliando i propri tiri nei pressi dello svizzero. La sua agilità e lunghezza gli permettono di coprire ampie zone del campo in poco tempo, rendendolo pericoloso come difensore in transizione ed in aiuto. Anche a rimbalzo parliamo di un interessantissimo giocatore NBA: i suoi numeri sui 40 minuti dicono oltre 13 rimbalzi a partita di cui 4 offensivi, numeri impressionanti frutto oltre che delle doti atletiche anche di ottimi istinti per il rimbalzo e di costanza nella sua ricerca, è il classico giocatore capace di saltare due-tre volte per uno stesso rimbalzo mentre gli avversari si stanno ancora riprendendo dal primo tentativo o di battere con continuità l’avversario a rimbalzo offensivo su un suo stesso errore. Offensivamente parlando siamo davanti ad un giocatore grezzo, ma con grandi doti di finalizzatore: realizzatore da 67% nei pressi del ferro (ovvero praticamente tutti i suoi tiri) in Pro A e da quasi 72% dal campo in EuroCup Clint possiede ottime mani sia per la ricezione della palla che per la finalizzazione dell’azione, con un ottimo tocco nei pressi del ferro. Giocatore bimane capace di concludere al ferro sia di mancina che con la mano destra, ha la peculiarità di stoppare e passare con la mano sinistra e di tirare i propri jump-shot e tiri liberi con la destra dimostrando anche da questo punto di vista di essere un fenomeno fisico particolarmente interessante per questo sport. Giocatore a dir poco intrigante in pick’n’roll (pane e burro dell’NBA odierna) dove deve migliorare ancora come portatore dei blocchi, ma dove è potenzialmente letale con le sue capacità come “rollante” e con la rapidità dei suoi tagli, rendendosi pericoloso come ricevitore ed allargando il campo per i compagni. I 20 anni compiuti il 18 maggio scorso lo rendono poi un prospetto ancora giovanissimo e con enormi margini di miglioramento. Qui lo vediamo in una prestazione da 41 di valutazione che ben mostra le sue capacità su un campo da basket, specialmente come tagliante e difensore:

I limiti principali del ragazzo risiedono in primis nel suo essere un enorme “lavoro in corso” sotto molti aspetti: in primis fisicamente dove, sebbene possieda le ottime misure e l’eccezionale atletismo già menzionati, deve migliorare a livello muscolare e diventare un giocatore più fisico se vorrà imporsi nelle aree NBA e difendere su 5 o 4 particolarmenti imponenti, problema ovviamente molto più limitato nella meno testosteronica lega francese. Anche a rimbalzo un fisico più solido lo aiuterebbe a tenere la posizione contro giocatori più potenti che ora tende a battere grazie alla sua superiore reattività, vantaggio che risulterà minore tra gli atleti americani.

Risolto il problema fisico che comunque non dovrebbe avere difficoltà a migliorare considerando anche la buona struttura fisica di base, Capela dovrà categoricamente fare molti passi in avanti a livello di gioco offensivo: in Europa non gli è sostanzialmente mai stato concesso di concludere con dei jump-shot dato che viene cercato solo come ricevitore in post o per alley-oop, e le sue percentuali ai liberi non sono molto incoraggianti (58% in Pro A e 47% in EuroCup), con la meccanica di tiro da rivedere completamente specialmente per quel che riguarda il gomito destro, che tende spesso ad andare per la sua strada. Anche il gioco in post è pressoché inesistente a livello di movimenti spalle a canestro e anche qui il fisico piuttosto esile non gli permette di imporsi contro avversari fisici ed in stretta marcatura, limitandosi ad una basica spin move difficilmente efficace contro i difensori NBA. Passatore mancino, lascia intravedere qualcosa di buono in questo ambito a livello di potenzialità, ma al momento mostra più lati oscuri legati alla comprensione del gioco e alla lettura delle situazioni con quasi 3 palle perse a partita se proiettato sui 40 minuti. Difensivamente, come detto, il ragazzo è estremamente interessante, ma deve limare notevolmente il proprio gioco a livello di tecnica difensiva: troppo spesso fuori posizione, con un cattivo uso del corpo contro lunghi più fisici ed esperti, deve migliorare anche a livello di IQ difensivo, dove è ancora alle basi a livello di letture e di close-out dove spesso finisce fuori posizione facendosi facilmente battere dagli esterni avversari. Ha un linguaggio del corpo talvolta preoccupante, sembra uscire mentalmente dalla partita e non è sempre reattivo come le sue doti gli consentirebbero. Anche a rimbalzo a volte non lotta come dovrebbe/potrebbe, migliorare a livello di tonnellaggio potrà aiutarlo, ma al momento sembra essere in primis un problema di carattere. Girano voci sul suo non essere un grande compagno di squadra, spesso critico e avulso dalle dinamiche dello spogliatoio, ma sembrano più rumors forse esagerati e comunque non paiono esserci allarmi rossi tra gli scout da questo punto di vista.

Guardando Clint Capela ci troviamo davanti ad uno degli oggetti misteriosi maggiori di questo Draft, un giocatore ora come ora quasi imperscrutabile per quello che sarà il suo futuro, come un altro Clint, Eastwood, nei suoi numerosi ruoli di cowboy/poliziotto dalle poche parole e dalla limitata mimica facciale. Capela è potenzialmente un nuovo Ibaka: eccellente atleta, reattivo, orientato verso la difesa ed i rimbalzi, tuttavia la strada per diventare un giocatore del genere è ancora molto lunga innanzitutto dal punto di vista fisico e di un jumper rispettabile. Per questo suo potenziale e al contempo la notevole rifinitura di cui necessiterà il ragazzo potrebbe essere scelto tanto tra la 15 e la 20 quando a fine primo giro/inizio secondo, dipenderà dalla voglia di scommettere dei GM NBA e quanto il potenziale di questo giocatore li intrigherà rispetto a ragazzi più completi attualmente, ma dalle possibilità di miglioramento molto inferiori. Se poi debutterà subito in NBA o rimarrà in Europa a crescere ancora uno o due anni è un altro aspetto che andrà scoperto nel periodo di Draft. Una cosa è certa: qualora scelto dopo la venti, dovesse sviluppare al meglio il suo potenziale, ci troveremmo di fronte ad una notevole steal of the Draft.

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