L’estate 2014 si prospetta torrida ed intensa, non solo per le temperature, ma per tutti gli importanti movimenti di mercato che avveranno e che potrebbero portare forti sconvolgimenti nei roster NBA.
Una delle situazioni più scottanti è quella di Kevin Love, ala forte dei Minnensota T ‘Wolves, che quasi certamente lascerà la franchigia con sede a Minneapolis.
Love, con un contratto in scadenza nel 2015, ma con la possibilità di uscire dal suo attuale contratto e diventare restricted free agent in questa finestra di mercato, è apparso recentemente nel programma televisivo SportNation, e pur non confermando ufficialmente la volontà di esercitare l‘opt out, ha fatto le seguenti dichiarazioni:
“A questo punto è tutto in mano al mio agente, spero che si possa trovare una soluzione che vada bene a tutte le parti;voglio solo andare in un posto dove posso vincere. Tirando le somme, sono da 6 anni nell’NBA, non ho ancora giocato i playoffs, e questo mi fa davvero male, mi brucia dentro.”
Niente “Decision” ufficiale ancora, ma parole che suonano come una vera e propria sentenza di rottura tral’ex UCLA e i T-Wolves,rottura alimentata anche dalle parole del neo capo allenatore dei Wolves, Flip Saunders, che settimana scorsa aveva apostrofato Love con un secco “Non ha alcun diritto di sentirsi frustrato”; dichiarazioni sostanzialmente ignorate dal diretto chiamato in causa.
In tutto questo contesto non certo privo di tensione, non poteva mancare il terzo incomodo, e che terzo incomodo: niente meno che Phil Jackson, diventato di recente plenipotenziario dei New York Knicks, il quale è uscito allo scoperto e ha espresso il suo forte interesse nei confronti di Love e sulla possibilità di vederlo per la stagione 2014-15 con la maglia dei suoi Knicks.
KL 42 ha così commentato al riguardo:
“Penso che ogni progetto nella cui organizzazione ci sia Phil Jackson, attiri sicuramente la tua attenzione, è certamente un’ipotesi intrigante.I New York Knicks sono senza dubbio una piazza dove chiunque vorrebbe andare a giocare”.
Sembra fanta-basket ma non è così: è solamente un antipasto di cosa sarà il mercato NBA di quest’estate che, tetti salariali permettendo, si accinge a regalarci clamorosi intrecci degni di una sceneggiatura da Hollywood,Los Angeles. A proposito, non nominate Los Angeles a Kevin però, potrebbe andare ancora di più in confusione…