Gli Indiana Pacers hanno fatto tutto il possibile per cercare di tenere Lance Stephenson. Questa è l’opinione del presidente della franchigia, Larry Bird, che ha affidato alle sue dichiarazioni, riportate sull’Indianapolis Star, la propria delusione per il non essere riuscito a trattenere nell’Indiana “Born Ready”:
“Sono davvero deluso per aver perso Stephenson” – ha detto Bird – “Spero comunque che questo non causerà dei problemi tra noi. Ma ho davvero fatto tutto il possibile per tenerlo qui. Anche se non avesse ricevuto altre offerte, ero convinto di voler dare al ragazzo $ 44 milioni perché credo nelle sue capacità. Se guardate al nostro roster, abbiamo 5 o 6 ragazzi all’ultimo anno di contratto, più West e Hibbert che possono esercitare l’option out. Non credete che avrei voluto mettere sotto contratto a lungo termine anche Stephenson oltre a Paul George?”
I Pacers hanno offerto a Stephenson un quinquennale da $ 44 milioni; tuttavia l’entourage del giocatore ha risposto picche, chiedendo invece 55 milioni nello stesso arco di tempo. Condizioni proibitive per Indiana e per Bird, che era già stato contattato dall’agente del giocatore, Alberto Ebanks, il quale aveva già chiarito al presidente di Indiana come “la trattativa non stesse andando bene, in quanto i Pacers non avevano il denaro necessario per rifirmare Stephenson”.
Tutti sanno come infine la vicenda si è conclusa: Stephenson ha firmato un triennale da $ 27 milioni complessivi a Charlotte, convinto dal modo in cui Michael Jordan lo ha “reclutato”; ma non c’è dubbio che un accordo del genere, con un (relativo) breve termine, potrebbe servire alla guardia per mettere in mostra le proprie qualità ancora più nitidamente, per ripresentarsi sul mercato dei free agent tra qualche anno con uno status un po’ più elevato, vista comunque la scarsezza di offerte pervenutegli a causa soprattutto delle difficoltà nel gestire il suo “turbolento” carattere.