In questi primi giorni di USA training camp, era l’osservato speciale. Tutti si chiedevano se e come Derrick Rose sarebbe potuto tornare sul parquet e riprendere a giocare nel modo che gli aveva permesso di diventare il più giovane MVP di sempre. Ebbene, il gioco del MVP della stagione 2010/11 è cambiato. Niente più penetrazione come unico credo, bensì uno stile più variegato che comprende arresti e tiro, floaters e altre soluzioni offensive. Fin dal primo allenamento Rose ha voluto fermarsi a parlare con i media presenti a Las Vegas e ha subito spiegato quella che è stata la grossa differenza fra il primo ‘comeback’ della scorsa stagione e quello di quest’anno: “Durante la prima riabilitazione non mi divertivo a fare ciò che facevo. E’ stato un brutto periodo, non mi divertiva stare sul parquet. Ora è tutto cambiato“. Inoltre, dopo qualche allenamento è infine arrivata la fatidica domanda da parte di un cronista: “DRose, da 1 a 10, come ti senti?”. “11”, è stata la risposta del prodotto dell’università di Memphis. “Non ho più alcun timore delle mie ginocchia, non ho sentito dolore dopo gli allenamenti. Sono pronto“, ha aggiunto, sicuro. E ha già parlato della prossima stagione: “Non mi interessa se i Cavaliers si accaparreranno Kevin Love, gioco nella squadra più talentuosa da quando sono entrato nella NBA. I miei Chicago Bulls possono battere chiunque“. E ha già dei programmi per i prossimi Mondiali in Spagna: “Magari una sera andrò a cena con Pau Gasol. L’ho già chiamato durante la free-agency, sono sicuro che insieme faremo bene“. DRose ha parlato anche di un altro nuovo arrivo, Doug McDermott. Riuscirà il rookie a trovare posto nelle rotazioni di Tom Thibodeau? “Se un giocatore sa tirare come sa fare lui, sicuramente troverà spazio. Poi giocheremo insieme e potrò aiutarlo, quindi sicuramente troverà spazio“. L’ultimo giocatore di cui ha parlato DRose è stato Joakim Noah, che lo aspetta a Chicago: “Mi ha scritto, è felice di vedermi di nuovo sul parquet. Io gli ho detto che non vedo l’ora che guarisca pure lui e di tornare a giocare insieme“.
E Rose non è il solo a credere nel ritorno al 100% del MVP del 2011. Il primo a parlarne è stato Paul George, che ha affermato ai media presenti al training camp che “DR1 sta tornando, sembra quello dell’anno in cui ha vinto il trofeo di MVP”. Si è subito accodato Doug McDermott, il quale ha affermato di “non aver mai giocato con una point-guard come lui, mi è sembrato già in ottima forma. Non vedo l’ora di vestire la maglia dei Bulls insieme a lui”. E’ stato poi il turno di Kevin Durant: “Potrei usare tante parole, ma non cambierebbe la sostanza. Rose sta bene, alla grande”. Infine anche il coach del college di Rose ha voluto rilasciare una dichiarazione sul secondo ritorno. John Calipari, intervistato da ESPN, ha ammesso che si è scritto in questo periodo con Rose, il quale gli ha inviato un messaggio simbolico: “I’m on a mission”.