Non è mai banale Mario Chalmers sia quando gioca sul parquet sia quando parla fuori dal campo. Proprio davanti alla penna di Ethan Skolnick del Bleacher Report, il playmaker nativo di Anchorage è tornato sulle sue opache NBA Finals 2014 perse dai suoi Heat contro gli Spurs. Ecco le parole dell’alaskano.
Sentivo dirmi da tutti “Abbiamo bisogno di te Mario, abbiamo bisogno di te per fare questo, abbiamo bisogno di te per fare quello”. Invece quando arrivava la partita, ero completamente estraneo dal gioco, non ero per niente coinvolto. Tutte queste parole “ci servi di qua, ci servi di là” e poi non ti mettono nelle condizioni per dare il tuo contributo come negli anni passati. Gli anni scorsi ero nelle stesse posizioni di quest’anno ma, quando venivo chiamato in causa, riuscivo a dare il mio apporto perché ero coinvolto. Quest’anno invece sembravo quasi un emarginato rispetto ai miei compagni.
Un messaggio polemico non troppo velato ai Big Three, in particolare a LeBron James, giustificato il giusto data l’inconsistenza del prodotto di Kansas sia in attacco sugli scarichi sia in difesa contro Tony Parker e dato l’impatto quasi nullo in tutte le 5 gare della serie finale.