Dopo la tempesta mediatica che il caso Rice (ecco qui un ottimo editoriale epr chi volesse approfondire la vicenda) ha scatenato in tutti gli U.S.A. e non solo, l’NBA ha deciso di rivedere il proprio modo di gestire gli episodi di violenza domestica che vedranno protagonisti i cestisti della Lega; tale è stata l’onda d’urto dovuta alla durezza della sanzione che la NFL ha imposto al proprio giocatore a causa del filmato incriminato che vede proprio Ray Rice colpire duramente la moglie.
Sebbene la questione dell’atleta di football sia ancora lontana dall’esere definitivamente risolta ed archiviata, il commissioner dell’NBA Adam Silver non ha però perso tempo, e nella giornata di ieri infatti si è incontrato con l‘Associazione Giocatori per discutere di come educare (qualora ce ne fosse bisogno…) i giocatori sulla violenza domestica e fornire nelle situazioni sensibili programmi di sostegno anche alle famiglie vittime di episodi gravi.
L’accordo collettivo dell’NBA prevede nel suo regolamento un minimo di 10 giornate di squalifica nei casi di violenza; Silver ha prontamente dichiarato che anche questo aspetto sarà esaminato a dovere.
Sanzioni più dure si prospettano dunque per una situazione che,come la violenza domestica, francamente è poco tollerabile, specie da parte di personaggi come gli atleti professionisti che grazie alla loro pubblica esposizione, sono molto spesso presi da esempio anche dai più piccini; che sia questione di retorica o meno, le decisioni di NBA e NFL forniscono senza dubbio molti spunti di riflessione.