Durante il Media Day dei Miami Heat, Luol Deng, interpellato ancora in merito ai commenti razzisti su di lui da parte di Danny Ferry, ex GM degli Atlanta Hawks, ha chiarito che è ora di andare avanti sulla questione e che da parte sua non c’è alcun rancore nei confronti dello stesso Ferry:
“Credo che una delle cose più difficili da fare per un essere umano, e anche una di quelle che dovremmo fare più spesso, è perdonare” – ha detto Deng – “Da parte mia, io perdono Danny. Questo fatto non è qualcosa che voglio far pesare sul resto della mia carriera o sul resto della mia vita.”
Molto diplomatico, dunque, il giocatore inglese, oggetto (come si diceva poc’anzi) di un commento poco felice di Danny Ferry che, in free agency durante la lettura di uno scouting report con personale della sua (ex)franchigia, aveva detto che in Deng “c’è un po’ di Africa”, alludendo alle origini sudanesi del giocatore in maniera spregiativa.
“Credo che sia molto dispiaciuto per quello che ha fatto” – ha detto Deng alludendo ancora all’ex-GM degli Hawks – “Indipendentemente dal fatto che l’insulto venisse da lui, credo che la cosa migliore da fare sia decidere come risolvere la questione, piuttosto che continuare a puntare il dito e darci la caccia l’un l’altro per metterci a litigare.”
“Ogni cosa succede per una ragione e possiamo prendere una situazione negativa come questa e cercare di trasformarla davvero in qualcosa di positivo. Dobbiamo cercare di trarre qualcosa di positivo, qualcosa di cui la gente possa beneficiare come insegnamento” – ha concluso il neo-acquisto dei Miami Heat.