Siamo giunti alla seconda puntata della nostra rubrica sulla D-League: dopo una digressione storica che ci ha permesso di capire le motivazioni ed il percorso che hanno portato alla fondazione della lega di sviluppo della NBA, passiamo ora ad analizzare alcuni aspetti più tecnici dell’organizzazione del campionato.
Come sono regolati i rapporti fra le franchigie NBA e quelle della D-League?
Come già sottolineato nei precedenti articoli, la D-League è una lega giovane ed in continua evoluzione. Cambiamenti al regolamento e nuove “usanze” nella gestione dei team si susseguono e si assestano durante ogni offseason, in maniera molto più repentina rispetto alla LNP del campionato italiano o alla Lega Pro/Serie C di calcio, tanto per fare qualche esempio. Per questo motivo, cercheremo di concentrarci sulle prospettive e sul regolamento stilato per la prossima stagione, ma è sempre bene conoscere anche le vicissitudini passate.
Nella (breve) storia della D-League, sono tre i tipi di affiliazione che si sono realizzato:
Jeremy Lin ai tempi della D-League con la divisa dei Reno Bighorns
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indipendente (la franchigia è indipendente a tutti gli effetti e stipula contratti con una o più squadre NBA),
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dipendenza diretta (il team NBA è a tutti gli effetti proprietario della squadra affiliata in D-League),
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sistema ibrido (un gruppo di imprenditori locali condivide la proprietà della squadra con una franchigia NBA: la squadra “madre” gestisce gli aspetti “cestistici”, mentre il gruppo locale si occupa di tutte le attività di sostegno e delle necessità parallele al basket giocato).
A questi sistemi, aggiungiamo la possibilità di affiliazione “singola” (la squadra è a “servizio” di un solo team NBA) oppure “multipla” (quando è legata a più franchigie del “piano alto”). In passato il sistema più in voga era quello delle affiliazioni multiple (in genere 2, 3 o 4, sia ibride, che di squadre indipendenti).
Negli ultimi anni, e per la prossima stagione in particolare, stiamo assistendo ad una “razionalizzazione” dell’intero sistema (una volta tanto…). Le affiliazioni multiple sono quasi completamente sparite (tranne che per un caso speciale che vedremo fra qualche riga), infatti ben 17 squadre NBA possono vantare una affiliata esclusiva. Di queste 17, sette sono completamente proprietarie di altrettante corrispondenti in D-League e nove hanno un rapporto ibrido. La squadra rimanente, i Texas Legends, seppur non posseduta sulla carta dai Dallas Mavericks, è affiliata esclusivamente al team di Cuban: il rapporto è rafforzato in virtù della quota di maggioranza di Donnie Nelson (General Manager dei Mavs) nella società che la controlla.
Il caso speciale riguarda l’ultima franchigia delle 18 della D-League: i Fort Wayne Mad Ants, ultima franchigia della D-League rimasta totalmente indipendente. Da quest’anno, i Mad Ants saranno responsabili di assicurare una “presenza” nella lega di sviluppo agli altri 13 team NBA che non sono impegnati in affiliazioni singole. Questo onere ed onore garantirà loro alcune agevolazioni e regolamenti speciali, che permetteranno un trattamento equo alle 13 squadre NBA senza affiliazione esclusiva e la possibilità anche queste di affidare alla D-League i propri prospetti e “talenti rozzi”.
Nella maggior parte dei casi, le squadre affiliate portano i colori della squadra madre. Eccezioni a questa regola sono incarnate dai Maine Red Claws e dai Reno Bighorns (rispettivamente nei confronti di Celtics e Kings). A conferma della regola, invece, gli Oklahoma City Thunder, che hanno appena trasferito e rinominato la propria franchigia della D-League: da Tulsa 66ers a Oklahoma City Blue.
Nella prossima puntata approfondiremo proprio una delle prerogative della D-League, ovvero l’accoglienza degli atleti inviati alle affiliate dalle squadre NBA. Infine, di seguito riportiamo uno schema riassuntivo delle affiliazioni per la stagione 2014-2015.
Rapporti di proprietà diretta
Il nuovo logo degli Oklahoma City Blue
AUSTIN TOROS (TX) – San Antonio Spurs
CANTON CHARGE IO(OH) – Cleveland Cavaliers
DELAWARE 87ERS (Newark, DE) – Philadelphia 76ers
LOS ANGELES D-FENDERS (CA) – Los Angeles Lakers
OKLAHOMA CITY THUNDER BLUE (OK) – Oklahoma City Thunder
SANTA CRUZ WARRIORS (CA) – Golden State Warriors
WESTCHESTER KNICKS (White Plains, NY) – New York Knicks
I Westchester Knicks, altra “new entry” per il prossimo campionato
Rapporti ibridi
BAKERSFIELD JAM (CA) – Phoenix Suns
ERIE BAYHAWKS (PA) – Orlando Magic
GRAND RAPIDS DRIVE (MI) – Detroit Pistons
IDAHO STAMPEDE (Boise, ID) – Utah Jazz
IOWA ENERGY (Des Moines, IA) – Memphis Grizzlies
MAINE RED CLAWS (Portland, ME) – Boston Celtics
Il “terrificante” logo dei Maine Red Claws
RENO BIGHORNS (NV) – Sacramento Kings
RIO GRANDE VALLEY VIPERS (Hidalgo, TX) – Houston Rockets
SIOUX FALLS SKYFORCE (SD) – Miami Heat
TEXAS LEGENDS (Frisco, TX) – Dallas Mavericks
Indipendente
FORT WAYNE MAD ANTS (IN) – affiliata alle restanti 13 franchigie NBA
Precedenti puntate della rubrica “Angolo D-League”:
Puntata Zero
Puntata Uno
Alessandro Bonfante