Categorie: Milwaukee Bucks

Milwaukee Bucks Season Preview: giovani e speranzosi

Sono stati tempi duri nella città del Bronze Fonz. 

Eh sì, la patria delle Harley Davidson nell’ultima annata non ha brillato (eufemismo), caracollando per tutta la stagione e riuscendo nella mirabile impresa di ottenere una percentuale di vittorie in Regular Season addirittura peggiore di quella dei Philadelphia 76ers. E dire che nelle intenzioni di inizio stagione l’obiettivo era quello di lottare per i playoffs…

Certo, ne sono cambiate di cose a Milwaukee nell’ultima estate. Innanzitutto è cambiato l’allenatore della franchigia, per volontà del nuovo co-proprietario: salutato -malamente- Larry Drew, ecco sbarcare nella città di Fonzie Jason Kidd, reduce da un’altalenante stagione alla guida dei Brooklyn Nets. L’ex PG ha infatti affrontato una prima stagione da coach piuttosto turbolenta, dovuta in parte alla pressione dell’ambiente di Brooklyn e in parte all’inesperienza sul pino. Ma manteniamo il nostro focus su quello che sono oggi i Milwaukee Bucks. Prima accennavamo al co-proprietario dei Bucks, Marc Lasry, che ha voluto fortemente Kidd a Milwaukee. Come va letta questa mossa? E’ una semplice trovata di marketing per ravvivare l’appeal (ad oggi inesistente) di Milwaukee oppure si vuole effettivamente dare fiducia al Kidd allenatore? 

Il tempo ci darà qualche risposta soddisfacente, mentre ad oggi non ci rimane altro da fare che analizzare come la franchigia del Wisconsin si prepara alla nuova stagione. Perché Kidd avrà per le mani la squadra più giovane dell’intera Lega, piena zeppa di talento e di giocatori estremamente intriganti. La Eastern Conference è sempre più livellata verso il basso, tuttavia i Bucks di quest’anno (a meno di clamorosi ribaltamenti) saranno costretti ad un posto in Lottery. Il che non è un male, perché aggiungere un giocatore di talento tramite draft può rendere solo più interessante il progetto che stanno imbastendo a Milwaukee. 

L’ARENA, BRADLEY CENTER

        

IL MERCATO

Arrivi:  Jerryd Bayless (Boston), Jared Dudley (LA Clippers), Michael Eric (Texas Legends), Damien Inglis (Roanne), Kendall Marshall (LA Lakers), Elijah Millsap (Maccabi Ashdod), Johnny O’Bryant (Louisiana State) and Jabari Parker (Duke). 

Partenze:  Jeff Adrien (Houston), Carlos Delfino (LA Clippers), Miroslav Raduljica (LA Clippers), Ramon Sessions (Sacramento) and Ekpe Udoh (LA Clippers).

IL ROSTER

IL QUINTETTO TITOLARE

Il MIGLIOR GIOCATORE OFFENSIVO

Senza dubbio, Jabari Parker. E’ tutto da provare a livello NBA, certo, ma si presenta ai blocchi di partenza con numeri importanti. Basta dare uno sguardo alle sue statistiche NCAA per rendersi conto delle sue capacità di segnare: il 15% dei tiri segnati vengono presi in isolamento, mentre quasi il 12% delle realizzazioni avviene in transizione, mentre un altro 10% della variegata indole realizzativa di Parker arriva dopo aver catturato un rimbalzo offensivo. Jabari è un realizzatore naturale, non ha bisogno di periodi di assestamento, può andare a canestro subito e fare la differenza. Al momento del Draft si parlava di lui come del più NBA-Ready della classe 2014 ed effettivamente sembra essere così. E, se tutto va come deve andare, potremmo parlare di lui e di Giannis Antetokounmpo come una coppia di ali interscambili, capaci di creare mismatch devastanti per le difese avversari.

IL MIGLIOR DIFENSORE

Jason Kidd, non appena arrivato a Milwaukee, ha subito specificato chi avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di leader difensivo: Larry Sanders. “Sarà il nostro capo quando dovremo difendere, dovrà dettare i tempi e proteggere il ferro come sono sicuro può fare”. Parole importanti, per un giocatore che viene da un lungo infortunio e da un’ultima stagione travagliata: fra risse da bar, sospensioni per abuso di droghe e chi più ne ha più ne metta, Sanders è chiamato a dare risposte sul parquet (anche perché il suo contratto da qui a quattro anni chiamerà per 11 milioni). Sanders dovrà intimidire i penetratoti avversari e garantire una buona protezione del ferro, oltre a tentare di migliorare l’efficienza difensiva dei Bucks, visto che l’anno scorso si è arrivati trentesimi in questa speciale classifica.

LA RIVELAZIONE

Un po’ per il nome di battesimo un po’ impronunciabile, un po’ per le skills espresse in campo, tutti lo conoscono ormai come The Greek Freak. La verità è che Giannis Antetokounmpo (giuro che non l’ho googlato) a soli 19 anni, è uno dei migliori prospetti dell’intera Lega. Quest’estate si è allenato addirittura con Gary Payton per migliorare il suo ball handling e il proprio tiro. Kidd in Summer League l’ha schierato come Point Guard, ma molti -come accennavo poco fa- sognano un tandem devastante con Parker. E la cosa bella di Giannis è proprio questa: potrebbe diventare qualsiasi cosa. Ha appena 19 anni, un atletismo pazzesco e quest’anno disporrà di moltissimi minuti per crescere e sperimentare. E con quell’estensione alare si fa davvero fatica a non immaginarlo come ottimo difensore sugli esterni.

PUNTI DI FORZA E PUNTI DEBOLI 

L’anno scorso è stato disastroso, sì. I Bucks sono stati gli ultimi in praticamente qualsiasi tipo di classifica statistica della Lega. Eppure c’è una particolarità in cui Milwaukee primeggia: l’arte del rimbalzo offensivo. Nella scorsa Regular Season, la squadra di Drew si è posizionata terza nel ranking dei migliori team a rimbalzo. Nonostante la perdita di Jeff Adrien, ci sono comunque giocatori importanti (come Henson e il rientrante Sanders) che potranno continuare questo trend registrato nel 2013/14. Quello che ad oggi manca è sicuramente un’identità di squadra, vista la giovanissima età del roster. Kidd spera di fortificare la difesa grazie ai big men di cui può disporre e di dare un forte senso del gruppo alla squadra. 

POSSIBILI SCENARI E PREVISIONI 

E’ difficile scrivere di una squadra che l’anno scorso ha perso più di sessanta partite. Quest’anno si dovrà vivere dell’entusiasmo portato da giocatori come il Giannis di cui sopra o -ancora più su- Parker. Kidd senza dubbio aumenterà l’interesse verso questa franchigia, così come giocatori alla Sanders o alla Brandon Knight, se guidati nel migliore dei modi, possono essere molti utili e futuribili. Davvero, la squadra è incredibilmente giovane e può stupire. Ora però sembra ancora presto: nelle migliori delle ipotesi, Antetokounmpo e Parker continuano il loro processo di crescita, così come John Henson e gli altri starter. I veterani invece, come OJ Mayo, Ilyasova, Pachulia o il nuovo arrivato Dudley potranno fornire la giusta esperienza per mettere al nucleo della squadra di crescere. Nel peggiore dei casi, la crescita degli elementi fondamentali della squadra avviene lentamente e i Bucks sono costretti a raschiare per un altro anno i bassifondi della Eastern Conference. Certo, più si è in basso, più probabilità ci sono di pescare un’altra scelta importante al prossimo draft. Quindi, comunque vada questa stagione, in casa Bucks penso si riterranno comunque contenti. Aspettando il tempo giusto per ricominciare ad essere competitivi ad alto livello… 

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Pubblicato da
Marco Lo Prato

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