Un tempo in Italia, quando ci si riferiva “al fanta” si intendeva una sola cosa: il fantacalcio. “Chi metti di punta?” oppure “Che sfiga che ho, rischio di giocare in dieci perché sono rimasto senza centrocampisti”, e ancora “Ma dai non ci credo, ti pare che gli hanno dato solo 6?! Si meritava come minimo 8!!! (alzi la mano chi non ha mai fatto valutazioni di parte. Nessuno???”.
Adesso invece, il panorama sembra cambiato. Certo, il fantacalcio rimarrà sempre il gioco più comune in Italia (ricordiamoci che siamo un popolo di calciofili, compreso il sottoscritto), ma quest’anno come mai prima d’ora è scoppiata la FantaBasket mania. Come avrete notato, NBAReligion.com ha seguito con molta attenzione questa vera e propria moda, decidendo di lanciare il proprio “Campionato Ufficiale NBAReligion.com”. Come iscriversi? Niente di più semplice: basta registrarsi su Dunkest.com, scegliere tra account ‘Rookie’, ‘All-Star’ e ‘MVP’, creare la propria squadra con tanto di coach (non crederete di prendere Popovich a prezzo di saldo, vero?!?), unirsi al ‘Campionato Ufficiale NBAReligion.com’ (inserendo il seguente codice: 0141193798791186), e siete pronti a partire! Schierate il vostro quintetto ideale ogni settimana, modificate le rotazioni, correggete eventuali errori agendo sul mercato (avete puntato su JR Smith che ne ha fatta una delle sue? No problem, da oggi sei free agent caro JR!). Il livello di impegno dipende da voi, potete anche effettuare il log-in ogni tanto solo per vedere come sta andando la vostra squadra, ma è ovvio che più siete attivi e maggiori saranno le possibilità di vittoria finale.
Pronti a partire?!
Iniziamo con le guardie, ma prima una breve premessa: ognuno può scegliere il modulo che preferisce (ce ne sono 5 disponibili), quindi i vostri fanta-acquisti si dovranno (ovviamente) adeguare al modulo che sceglierete.Partiamo dal top del top:
Tra le guardie con maggiore appeal, impossibile non fare i nomi di Chris Paul e Steph Curry: entrambi vi garantiranno un elevato numero di punti (Curry dovrebbe superare i 20 punti di media a partita con relativa tranquillità, mentre CP3 dovrebbe attestarsi sulla ventina), assist (Paul è il miglior passatore della lega, quindi aspettatevi una doppia cifra ogni sera), e palle rubate (soprattutto CP3) uniti a qualche rimbalzo che non guasta mai (per non parlare dell’attitudine a realizzare triple di Curry, che vede la classica vasca da bagno al posto del canestro, per dirla alla Flavio Tranquillo). Non dimentichiamoci inoltre che sono due giocatori che hanno un eccellente ball-handling, quindi aspettiamoci anche pochi malus sotto forma di palle perse.
Continuando la lista delle guardie, soffermiamoci un secondo su Russel Westbrook. Il prodotto di UCLA ha messo in mostra in questi anni un grande atletismo, nonostante gli infortuni subiti. Il valore di Westbrook non si discute, la sua presenza è fondamentale per OKC, soprattutto in considerazione dell’infortunio di Durant che terrà l’MVP fuori presumibilmente fino a fine Novembre-inizi di Dicembre. Quindi? Prendiamo Westbrook? No, crediamo ci siano opzioni migliori, soprattutto considerato il prezzo (17 crediti, esattamente come Chris Paul). Non ce ne vogliano i fan di Russel, ma crediamo che la sua tendenza a buttare giù la testa e ad attaccare il canestro senza pensarci un secondo possa portare a una bassa percentuale di realizzazione e a qualche turnover di troppo (come spesso è accaduto negli ultimi anni). Sia chiaro, nessuno mette in dubbio il valore di Westbrook, ma crediamo che a parità di prezzo, Chris Paul rappresenti una soluzione che offre maggiori garanzie.
Una guardia che ci sentiamo di consigliarvi è John Wall: il play dei Washington Wizards è in netta ascesa, nell’ultimo anno ha dimostrato di saper fare tutto (punti, assist, palle rubate) e crediamo che abbia ancora ampi margini di miglioramento. L’anno scorso ha viaggiato a 19.3 punti, 8.8 assist e 2 palle rubate a partita, e non saremmo sorpresi se al termine di questa stagione riuscisse ad assicurarsi una doppia-doppia di punti e assist. Tra l’altro Wall costa relativamente poco (12.5 crediti, solo 1 in più ad esempio di Deron Williams, la cui tenuta fisica sarà un’incognita probabilmente per tutta la stagione).
Chiudiamo il nostro focus sui giocatori consigliati con l’ultimo nome: Damian Lillard. L’ex rookie of the year ha dimostrato di essere all’inizio di quella che sarà una sfavillante carriera NBA. L’anno scorso ha viaggiato a una media di quasi 21 punti, 5.6 assist 1 rubata a partita: ci aspettiamo di rivedere gli stessi numeri dell’anno scorso, con magari qualcosina in più sotto la casella ‘assist’.
Veniamo ora i giocatori sconsigliati (da un punto di vista fantabaskettista ovviamente): detto di Westbrook, a questa lista aggiungiamo Deron Williams (la condizione fisica è un’incognita, meglio evitare il rischio e andare su qualcun altro), Isaiah Thomas (il backcourt dei Suns è affollato come una spiaggia della Sardegna a ferragosto) e Ricky Rubio (oltre alla bassa media punti, bisogna tenere in considerazione le voci che riportano un suo rifiuto alla proposta di rinnovo di contratto giunta dal frontoffice dei T-Wolves).
E Kobe e D-Rose? Bella domanda! Dovessero tornare ad essere i ‘vecchi’ Bryant e Rose, allora vi diremmo di puntarci ad occhi chiusi, ma il condizionale è d’obbligo in questi casi: le ricadute ci sono già state, il periodo di inattività che hanno dovuto affrontare i due giocatori è stato molto lungo, ma il talento rimane quello di sempre. Certo, è cambiato lo stile di gioco dei due fuoriclasse (Kobe per via dell’età, Rose perché visto quanto successo negli ultimi due anni forse è meglio non attaccare sempre il ferro a 200 km all’ora), ma nonostante tutto rimangono comunque i due leader di Lakers e Bulls, l’attacco di queste due squadre passerà quasi esclusivamente per le loro mani, quindi i loro numeri (infortuni permettendo) saranno ottimi numeri. Ci puntiamo? Sì, ma con moderazione.
Passando all’ultima analisi di questa prima puntata, andiamo a vedere quali potrebbero essere le possibili sorprese di questa stagione.
Il primo nome che ci viene da fare è quello di Elfrid Payton. La point-guard nata in Louisiana è uno dei rookie più NBA ready di quest’anno, e ha tutte le carte in regola per lottare per il prestigioso titolo di rookie of the year. Da lui ci si aspettano punti, assist e palle rubate (Payton è un ottimo difensore): assicuratevelo come sesto uomo, potreste fare l’affare dell’anno.
Il secondo nome che facciamo è quello di Tyreke Evans. Ok, non possiamo parlare di vera e propria rivelazione, Evans ha già dimostrato di essere un ottimo marcatore in NBA, ma negli ultimi anni è mancata quella costanza che lo avrebbe portato appena dietro le guardie “d’elité”. I Pelicans tra l’altro non hanno questa gran profondità nel backcourt, quindi ci aspettiamo che Tyreke possa essere una delle prime opzioni offensive di New Orleans. Un pronostico sulle statistiche dell’ex Sacramento? Diciamo intorno ai 15 punti, 5 assist e 5 rimbalzi a partita: prendetelo.
L’ultimo nome che vi proponiamo è quello di George Hill. Gli Indiana Pacers hanno dovuto fare i conti con la sfortuna (vedi infortunio di Paul George) e con il mercato (l’addio di Lance Stephenson in primis), quindi le (uniche) vere opzioni offensive di Indiana saranno Hill, Roy Hibbert e l’intramontabile David West. Certo, George Hill non deve essere la prima opzione per la vostra fantasquadra, ma da lui ci si aspetta tanto, anche in virtù delle parole di qualche tempo fa di Larry Bird, il quale auspicava la concessione di maggiori responsabilità offensive a Hill. Aspettarsi una quindicina di punti di media a partita (più 4-5 assist) non è un’eresia.
Si chiude qui la prima puntata di questa rubrica dedicata al Fantabasket. La prossima prenderà in analisi le Ali.