Dopo aver trattato le guardie (qui il link della 1a puntata), eccoci giunti all’analisi delle Ali (o esterni, o forward, come volete). Prima di andare a vedere quali saranno le migliori ali, vi ricordiamo che potete scegliere tra 5 moduli possibili su Dunkest.com, quindi è intuitivo che il numero di esterni da scegliere dipende dalla formazione da voi schierata: se ad esempio volete optare per 3 guardie, 1 ala e 1 centro (modulo 3-1-1), vi serviranno solo 2 ali (una titolare e una in panchina), perciò vi consigliamo di puntare al meglio del meglio.
Già, ma chi è il meglio del meglio?
Secondo il parere di chi scrive, il top del top nel reparto delle Ali è rappresentato da Blake Griffin. Il nativo di Oklahoma City ha dimostrato, durante la scorsa stagione, di che pasta è fatto (pasta molto, mooolto dura e tignosa). La 1a scelta del Draft 2009 lo scorso anno ha viaggiato a una media di 24.1 punti, 9.5 rimbalzi, 4 assist e 1 rubata a stagione: sono numeri da top assoluto. Per quest’anno ci aspettiamo più o meno le stesse statistiche, perciò preparatevi a sborsare i 18 crediti che servono per accaparrarselo. Non siete ancora convinti (magari per il carattere non proprio da “tranquillone” che si ritrova Blake)? Allora vi diamo altre tre motivi per puntare su di lui: 1) I L.A. Clippers sono una squadra in forte crescita, che quest’anno farà benissimo; 2) Griffin ha la fortuna di avere alle spalle un certo Chris Paul, il quale sostanzialmente è in grado di mettere la palla dove e come vuole, quindi tanti punti e tante schiacciate spettacolari in faccia al malcapitato di turno per Blake; 3) I Clippers sono passati di mano quest’estate dopo lo scandalo delle dichiarazioni razziste dell’ex presidente Donald Sterling. Adesso il nuovo proprietario è Steve Ballmer, ex CEO di Microsoft, che ha già dichiarato di voler portare in alto la squadra angelena. I giocatori erano stufi di Sterling, e il passaggio di proprietà è stato accolto molto bene dallo spogliatoio, perciò (anche per questo) Blake Griffin & co. sono da considerarsi in lizza a tutti gli effetti per il titolo di campione di Conference, nonostante una concorrenza che definire agguerrita è poco.
Il secondo nome che vi consigliamo caldamente è quello di LaMarcus Aldridge. Il giocatore dei Blazers ha fatto registrare una media di 23.2 punti e 11.1 rimbalzi durante la scorsa stagione, rivelandosi un fattore chiave per Portland. Il suo midrange jumpshot è uno dei più efficaci della NBA, ai liberi ha una percentuale di realizzazione che supera di poco l’80% e Rip City è una delle squadre più in auge di quest’anno. Il costo è accessibile (15 crediti), considerato il valore del giocatore: da Aldridge ci si aspetta anche quest’anno una doppia-doppia punti-rimbalzi, poiché i Blazers (una delle squadre più spettacolari e produttive della NBA) si affideranno anche quest’anno alle sapienti mani di LaMarcus. Prendetelo, senza se e senza ma.
Il terzo nome che vi facciamo è quello di Serge Ibaka. Il nativo di Brazzaville (Congo) è il miglior stoppatore della lega, basta la sua presenza a intimorire l’avversario di turno a cui viene la malaugurata idea di attaccare il ferro quando in area c’è Ibaka. Quindi, cosa ci aspettiamo da Sergione? Qualcosa di molto vicino alla doppia-doppia punti rimbalzi (diciamo 15 punti e 9-10 rimbalzi) più 2-3 stoppate a partita. In tutto ciò, non bisogna scordarsi che in questo primo mese-mese e mezzo di RS mancherà l’opzione offensiva numero uno di OKC (sappiamo tutti di chi stiamo parlando…), perciò ci saranno più palloni del solito per Ibaka (Westbrook permettendo…). A 11 crediti poi, si può considerare un vero affare (costa meno di David West, che per lo più è anche infortunato!!!): prendiamo Ibaka e passa la paura!
Ibaka con la stoppatona su Nowitzki
L’ultimo nome che facciamo è quello di Kahwi Leonard. L’MVP delle ultime Finals è ancora lontano dall’aver espresso tutto il suo potenziale: se dovesse esplodere, aspettatevi statistiche elevatissime in quasi tutte le categorie (punti, rimbalzi, rubate e stoppate). D’altronde, con quelle braccia può arrivare ovunque, ed ha dimostrato di essere un fattore su tutti e due i lati del campo (LeBron ne sa qualcosa). Leonard potrebbe saltare le prime partite per un’infezione all’occhio, ma non appena tornerà siamo sicuri che ridiventerà elemento centrale delle rotazioni di Popovich (è stato uno dei più utilizzati l’anno scorso).
Si vabbé, stai trattando le ali, quando pensi di parlare dei due migliori giocatori del mondo, che ricoprono proprio questo ruolo?
E’ ovvio che Kevin Durant e LeBron James sono stra(stra-stra)consigliati: nonostante KD35 sia infortunato e LBJ si sta inserendo in un nuovo sistema così diverso da quello giocato agli ordini di coach Spoelstra negli ultimi anni, sono due fenomeni di valore talmente elevato che farebbero la differenza anche giocando bendati (si fa per dire). Ridurre l’analisi a questi due giocatori sarebbe stato però troppo banale, ma se vi state chiedendo se prenderli o meno, la nostra risposta non può che essere una sola: certo che li dovete prendere!!!
Andiamo adesso a vedere quali potrebbero essere le delusioni di quest’anno. Il primo nome che ci viene in mente è il già citato David West. L’ala dei Pacers col fisico di una bodyguard ha compiuto 34 anni lo scorso Agosto, e al momento è ai box per un infortunio alla caviglia. Il ritorno in campo è previsto per la settimana che inizia il 3 Novembre, ma bisogna vedere in che condizioni si ripresenterà in campo. Inoltre, il prezzo di West è relativamente alto (11,5 crediti, con meno si prendono Leonard, Ibaka, Faried, Pau Gasol e compagnia cantante), perciò onore alla carriera di David West, ma per quest’anno puntiamo su altro.
Il secondo nome che vi sconsigliamo è quello di Paul Pierce: il 37 enne nativo di Oakland è (ovviamente) nella fase discendente della carriera, e la concorrenza in quel di Washington non manca. Perciò, visto anche il prezzo che non può certo considerarsi allettante (9 crediti), a malincuore dobbiamo dirvi di non puntare su The Truth.
Il terzo nome che facciamo è un’ex compagno di Paul Pierce: stiamo parlando ovviamente di Kevin Garnett. The Big Ticket è giunto all’ultimo anno di una sfavillante carriera piena di successi, in estate ha seriamente pensato al ritiro anticipato, ma alla fine ha prevalso l’amore per questo sport. Tuttavia, non è più il KG di Boston, i minuti a disposizione saranno pochi, perciò vi consigliamo di non puntarci, anche in considerazione dell’elevato costo (8,5 crediti).
L’ultimo giocatore sul quale vi consigliamo di non puntare è Chandler Parsons. Per carità, il valore di Parsons è fuori discussione, e non abbiamo dubbi che l’ex Houston confermerà più o meno le stesse medie dell’anno scorso (ritoccate però al ribasso, specialmente nelle caselle dei punti e minuti giocati). Perché allora è sconsigliato? Per due motivi in particolare: 1) Da quanto filtra dallo spogliatoio dei Mavs, Parsons ha preso parecchi chili rispetto all’anno scorso, e questo potrebbe condizionarne il gioco; 2) Le prime opzioni offensive sono senza alcun dubbio Ellis e Nowitzki, perciò Chandler sarà solamente il terzo in ordine di importanza per l’attacco dei texani. Aggiungeteci che le prestazioni in questa pre-season non sono state eccellenti, sommateci il prezzo di 9,5 crediti e capirete che forse ci sono opzioni migliori.
Eccoci giunti all’ultima sezione di questa analisi: le possibili sorprese.
Il primo nome che vi facciamo è quello di KJ McDaniels. Precipitato alla 32esima chiamata assoluta dell’ultimo draft, il nativo dell’Alabama è finito a Philadelphia, nella franchigia che probabilmente chiuderà col peggiore record di tutte. I 76ers sono una squadra giovane, e McDaniels potrebbe ricevere la fiducia che merita. Fisicamente McDaniels possiede dei mezzi spaventosi, ha un’apertura alare impressionante, ed è un giocatore molto versatile che sa difendere ed attaccare con grande intensità. Certo, deve migliorare qualcosina dal punto di vista offensivo, ma le basi ci sono eccome. Cosa aspettarsi quindi da McDaniels? 10 punti, 1.5 stoppate, 4 o 5 rimbalzi e qualche palla rubata a partita. Se gli verranno concessi i minuti che merita, il prodotto di Clemson University potrebbe essere un clamoroso steal of the draft. Il prezzo poi è di quelli irrisori (4 crediti): prendetelo e piazzatelo inizialmente in panchina, ma se dovesse esplodere potreste aver fatto l’affare dell’anno.
Il secondo nome che inseriamo in questa speciale classifica è quello di Terrence Jones: l’ala degli Houston Rockets ha già fatto intravedere l’enorme potenziale atletico di cui dispone, inoltre Omer Asik, Chandler Parsons e Jeremy Lin hanno lasciato Houston, le frecce a disposizione di coach McHale sono diminuite, il che vuol dire maggiori responsabilità per Jones: confidiamo in una grande annata per il nativo di Portland.
Chiudiamo la seconda puntata di questa nuovo rubrica di NBAReligion.com con l’ultimo nome della lista delle potenziali sorprese: Giannis Antetokounmpo. Jason Kidd ha già dichiarato di voler puntare in maniera decisa su The Greek Freak, schierandolo addirittura come point-guard. Giannis ha doti atletiche e fisiche incredibili, inoltre gioca in una squadra che ha poco da chiedere alla classifica, perciò puntate sul giovane greco, potreste restare stupiti dal potenziale che si ritrova.
Si chiude qui la seconda puntata dedicata alle Ali. La prossima si focalizzerà sui Centri, i cosiddetti Big Men.