L’ultima volta che i Lakers son partiti con un 0-4 stagionale a Los Angeles ancora sognavano di avere una squadra NBA, che poi arrivò proprio da Minneapolis fino a divenire ciò che è ora con Kobe Bryant al comando. I gialloviola sono, infatti, partiti malissimo e questo ha sollevato molte ipotesi di abdicazione per KB24 (soprattutto ESPN) che però son state rigettate al mittente tramite una intervista a Yahoo Sport:
“Ho sentito discussioni dove Kobe dovrebbe chiedere di essere scambiato per andare a giocare in una contender” ha dichiarato Bryant. “Ma non è quello che farò. Sono estremamente fedele ai Lakers. Credo che bisogna lottare nei momenti difficili così come bisogna godersi il momento quando si è in un ottimo periodo. E’ mia responsabilità portare i Lakers ad essere il meglio che possiamo essere. Ed è importante il nostro approccio giornaliero. Gli infortuni e la brutta partenza? Non bisogna scoraggiarsi, c’è una lunga stagione davanti e bisogna affrontarla stando concentrati cercando di migliorare. Mi son goduto un sacco di successi qui a L.A., non si può solo godere dei bei successi e scappare quando il periodo è brutto. No, non ho mai pensato di lasciare la squadra. Sono un Laker!”
Il mercato dei Lakers è stato di basso, bassissimo livello. A Los Angeles sono approdati solamente scarti, perdendo pedine importarti come Pau Gasol, ma soprattutto fallendo completamente gli obiettivi che per tutta l’estate han fatto sognare i tifosi gialloviola: Love, Anthony, addirittura si vociferava di un certo LBJ. Kobe ha parlato così di tutto ciò:
“Era veramente dura convincere i free agent a venire da noi perchè avevano comunque altre grandi opportunità. Melo è tornato a New York, LBJ è tornato a casa sua a Cleveland. Le probabilità non erano a nostro favore, ma sono stato confortato dal fatto che i Lakers hanno provato letteralmente di tutto per rendere possibile un grande colpo. Abbiamo proposto un grande scambio che comprendeva Pau ma non si è concretizzato nulla. Rispetto al 2007 (quando i Lakers son risultati un po’ pigri sul mercato con conseguente infuriata di Kobe) è stato tutto diverso e per ciò io sono disposto a combattere fino alla fine. La dirigenza ci ha provato, ci ha provato ancora ed ancora ma non ha funzionato nulla. Per tutto questo io sono dalla parte dei Lakers, i bleed purple and gold! La mia condizione fisica? Ho fatto tutto il possibile per essere dove sono ora, qualsiasi cosa potessi controllare l’ho controllata al dettaglio, la dieta, gli allenamenti, gli stretching, le terapie, ho fatto tutto il possibile. Un messaggio per i tifosi Lakers? Bisogna pensare al futuro, urlare e lamentarsi non porta a nulla, i tifosi lakers sanno che si tratta di un processo storico e le cose possono cambiare velocemente. Lo abbiamo già visto in passato, se c’è qualcosa su cui possiamo contare è la nostra storia,quello che abbiamo conquistato e la velocità con la quale abbiamo sempre saputo rinnovare.”