L’ala dei Washington Wizards Paul Pierce si è concessa ai microfoni del “Dan Patrick Show” e, fra i tanti temi trattati nel corso della serata, ha espresso anche un parere su quella che è la classe del draft di quest’anno, ritenuta una delle più futuribili di sempre: “Le squadre NBA di oggi danno molta importanza a caratteristiche come l’atletismo e la forza fisica, ma si curano poco di quello che è il QI cestistico del giocatore e si vede. Io sono stato la 10° scelta assoluta nel 1998, ma con questi parametri sarei sceso molto più in basso”. The Truth decide poi di giudicare (un po’ troppo frettolosamente, lasciatecelo dire) i nuovi arrivati della NBA: “Si è parlato tantissimo di questo Draft, ma anche se sono passate solo dieci partite io non ho ancora visto un rookie che ha impressionato”. Ecco appunto, dieci partite. Troppo poco per giudicare la carriera di un giocatore, no? O forse c’è stato qualcuno che dopo appena una manciata di match di regular season ha ipotizzato che Pierce sarebbe diventato il terzo giocatore dei Celtics (dopo Havlicek e Bird) a segnare 20mila punti in biancoverde?