L’arrivo di Stan Van Gundy a Detroit, durante l’ultima off-season, suggerisce un’idea di progettualità a medio-lungo termine in casa Pistons. Andre Drummond non ha ancora espresso tutte le potenzialità che sembra avere, ma i presupposti per costruire un futuro più roseo del grigio presente ci sono, e grande fiducia è riposta nel nuovo Coach, per l’occasione investito anche dei poteri di General Manager.
Brandon Jennings però ha espresso scetticismo sulle scelte di Van Gundy, specialmente per quanto riguarda gli allenamenti. Alcuni dati a fare da sfondo alle sue dichiarazioni: i Pistons sono al 29° posto fra le 30 franchigie NBA per percentuale dal campo ed al 21° per percentuale da tre punti. Perchè a Motor City c’è così poco feeling con il fondo della retina? Secondo Jennings, perchè in allenamento troppo poco tempo è dedicato a questo aspetto del gioco. Ecco le sue parole di Venerdì, in seguito alla sconfitta con gli Atlanta Hawks.
La risposta alla domanda sulla scarsità dei nostri tiri, è che non tiriamo. Non facciamo allenamento di tiro. Non abbiamo avuto la possibilità di lavorare sul nostro gioco o altro. Quando abbiamo le sessioni di tiro, non riusciamo a concentrarci su quel genere di tiri che vorremmo.
Penso che se avrai una sessione di tiro al mattino, dovresti avere la possibilità di arrivare sciolto e lavorare sui tiri che ti prenderai in partita. Dovremmo lavorare di più sul nostro gioco.
Ma è responsabilità dei giocatori o degli allenatori, garantire quelle serie di tiri? – Hanno chiesto a Jennings. –
Di entrambi.