Categorie: New York Knicks

Dennis Rodman affossa i Knicks e Fisher

I New York Knicks non stanno attraversando un bellissimo periodo e, dopo aver perso anche l’ultima partita contro i New Orleans Pelicans, hanno raggiunto un pressochè ignobile record di 4-19.

Prima della partita contro Anthony Davis e co., l’Hall of Famer Dennis Rodman ha rilasciato alcune dichiarazioni proprio sui Knicks durante un evento promozionale a Manhattan. Come al solito, ‘The Worm‘ non ha usato giri di parole per dire che la squadra sotto la supervisione di Phil Jackson non sta rispecchiando quello che avrebbe voluto il suo ex coach, soprattutto con Derek Fisher ad allenare la compagine.

“Se conosco Phil, si starà sentendo di m***a. Ha pensato di entrare nella dirigenza dei Knicks per fare un grande lavoro e riportare in alto l’onore della città ma non si aspettava tutto questo. L’ho visto un paio di volte in TV e ho pensato:’so come ti senti Phil.”

“Una personalità del genere arriva in città come un salvatore e poi, ugh. Poi c’è anche Derek Fisher. Seriamente, allena? Non capisco. Non so cosa sia successo con questa squadra. Hai Carmelo Anthony e poi? Nulla.”

Jackson è al primo anno come presidente delle operazioni dei New York Knicks e Derek Fisher è al suo primo anno da allenatore. Questa doveva essere una stagione transitoria per innestare il nuovo pensiero e far abituare tutti i giocatori, ma chi si sarebbe aspettato un record così negativo?

Rodman ha giocato per Jackson con i Bulls dal ’95 al ’98 e con i Lakers nel ’99, vincendo e convincendo, entrando a far parte di un sistema di gioco che per lui non era poi così complicato.

“Usano il triangolo. Derek Fisher non sta allenando realmente. So che Phil sta cercando di inserire il suo pensiero ma che può fare più di questo? Questa squadra probabilmente non farà nemmeno i Playoff.”

“Io ho imparato il triangolo probabilmente in 15 minuti quando ero a Chicago. Non è così difficile. E’ un triangolo. Tutti hanno l’opportunità di toccare la palla e di tirare, invece la palla si ferma in mano ad Anthony e non succede più nulla. Cosa ci puoi fare?.”

Rodman ha in realtà riassunto quelli che sono i problemi maggiori di questi Knicks: la tendenza all’isolamento di Anthony non aiuta e il contorno non sembra dei migliori. E’ stata una mossa così saggia riportarlo nella Grande Mela per questo tipo di organizzazione societaria e di gioco? Le domande non finiranno mai ma questa stagione, a scanso di equivoci, sarà, come detto e ridetto, una pura transizione verso le idee dello Zen Master. Tutti attendono il cambio di mentalità ma Phil Jackson è un allenatore, forse qualcosa di più, ma non un mago.

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Pubblicato da
Claudio Silvestro

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