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La favolosa vita di Swaggy P: Rolling Stone intervista Nick Young

Senza dubbio Nick Young si è ritagliato un angolo di tutto rispetto nello starsystem hollywoodiano e nel cuore dei tifosi NBA. La celebre rivista Rolling Stone ha deciso di conoscere più da vicino il suo mondo. NBAReligion.com vi propone l’intera intervista in italiano. Le note del traduttore sono fra parentesi quadre.

La favolosa vita di Swaggy P: ecco la nuova rock star della NBA

Swaggy P e Iggy Azalea alla Milano Fashion Week

Il giocatore dei Lakers esce con Iggy Azalea, gioca con il suo eroe d’infanzia e nell’armadio ha 500 paia di scarpe. Ma il suo vero desiderio è quello di fare un remake di “Kazaam[il film del 1996 con Shaquille O’Neal, ndt].

Nick Young nasce a Los Angeles l’1 Giugno 1985. Il suo alter ego “Swaggy P” vede la luce 20 anni dopo – in seguito all’apparizione in sogno di Dio che gli ha dato un paio di consigli su come raggiungere la vetta [lo ha dichiarato lui stesso, ndt].

Da allora, Young ha fatto tutto il possibile per mantenere vivo il soprannome, esibendosi sui parquet della NBA con uno stile libero, senza pensieri, puntando solo al canestro e ad un outfit da alta sartoria che fa sembrare sciatto anche il “meglio vestito della lega” [auto elettosi Russel Westbrook, ndt].

Ha giocato così bene le sue carte, che ha avuto successo con una delle donne più famose su Twitter – la cantante Iggy Azalea – e, dopo aver tenuto la relazione segreta per un certo periodo, i due sono recentemente diventati i testimonial di una campagna pubblicitaria per Forever 21 [un marchio di abbigliamento, ndt]. In breve, “Swaggy P” non è solo un soprannome, è uno stile di vita.

Ora che gioca per la squadra della sua città natale, insieme all’eroe d’infanzia Kobe Bryant, potreste pensare che la vita di Young sia completa. E, per gran parte, avete ragione. Ma, come ha raccontato a Rolling Stone, Swaggy P ha sogni ancora più grandi: ad esempio guidare i Lakers alla Terra Promessa, interpretare un ruolo da protagonista in un film come supereroe ed infine riuscire a conquistare un po’ di spazio nell’armadio di Iggy Azalea.

Allora, com’è giocare per la squadra della tua città natale?

Un sogno che si avvera. Ogni ragazzino cresciuto a L.A. vuole giocare per i Lakers. Sono andato alle loro parate dopo le vittorie, ho comprato la jersey di Kobe – quando ero in palestra mi facevo chiamare da tutti “Kobe”… Amavo Shaq ed il three-peat. Ho odiato i Kings e Utah. Quando sono arrivato in NBA, tifavo ancora per L.A., anche se giocavo a Washington.

Allo stesso modo, deve essere dura, perchè in questa stagione i Lakers stanno faticando, per usare un eufemismo.

Perdere fa schifo. Nessuno vuole essere famoso come perdente: non puoi neanche divertirti se stai perdendo. Non puoi postare immagini su Instagram perchè verrai assalito nei commenti. Non voglio altro che tornare ai playoffs con i Lakers, penso che questo manchi anche alla città. Non ho alcun dubbio sul fatto che arriveremo ai playoffs. Finché avremo il giusto atteggiamento e Kobe ed io saremo pronti a dar battaglia, tutto è possibile.

Parli di atteggiamento: interessante. Molti pensano che il tuo atteggiamento sia “prima le statistiche, poi la squadra”.

Le statistiche non contano molto quando perdi. La gente pensa che io mi preoccupi solo di segnare, ma non è vero. Io gioco e cerco di divertirmi, specialmente in una squadra del genere, con Kobe Bryant. Io devo portare quel tipo di energia, perchè lui è il duro. Io sono come Eddie Murphy in “48 ore“. Ogni squadra ha bisogno di un mix di persone così, un buon equilibrio.

Com’è Kobe Bryant come compagno di squadra?

(Ride) Non è normale. È quel genere di persone che non è normale. Ma non è neanche come lo considera la gente. Certo, ti tiene in pugno – alcuni più di altri, ed alcuni  questo non lo sopportano. Ma è stato il primo a farsi sentire quando mi sono infortunato, si è preoccupato per me. Mi sono quasi commosso. Mi ha spiegato come recuperare. Penso che sia stata una gran cosa.

Quando Kobe ti chiama, cosa appare sul tuo telefono? “Mamba”? “Vino”? [da un celebre Twitt di Bryant, “#Vino”, per dire che lui migliora invecchiando, ndt]

Oh, c’è scritto “Kobe”. Mi assicuro di mostrare a tutti quel numero. “Mi sta chiamando Kobe.”

Qual è la cosa più “da Kobe” che hai mai visto fare a Kobe Bryant?

Kobe va in giro con tre guardie del corpo: uno gli tiene i vestiti, uno la borsa. Lui è il pezzo grosso. Quando eravamo in Cina, tutti sapevano chi era. In tutto il mondo sanno chi è Kobe. E quando arrivi a quel livello, devi essere un po’ distaccato, e la gente non può giudicarti per come sei.

Come molti dei più grandi, ha la reputazione di essere estremamente motivato. Tu invece cerchi di divertirti quando giochi, quindi pensavo: devi essere un giocatore serio per essere un grande?

Come giocatore, ti ispiri ad altri giocatori. Kobe ha scelto l’approccio alla Michael Jordan. Ma io seguo più gente come Magic Johnson; lui mostrava emozione, sorrideva e saltava, era felice per i suoi compagni. C’è bisogno di più giocatori così.

Guarda Shaq; lui ha fatto un film dal titolo “Kazaam”. Io sto provando a fare “Kazaam 2”, con me come protagonista. Speriamo di arrivare ai cinema, ma potrebbe essere rilasciato direttamente in DVD (ride). Ho visto tutti i film di Shaq. “Steel”, quando interpretava l’eroe con il vestito di ferro, oh cielo! Già non è facile recitare, quindi vedere un tizio alto 7 piedi vestito tutto di ferro, è proprio una gran cosa!

Bè, Shaq non ha mai partecipato alla pubblicità di Forever 21, o non è mai stato intervistato a proposito di Yves Saint Laurent: quando hai realizzato di essere diventato un’icona del fashion?

Quando si parla di fashion, divento come Kobe. Mi comporto a modo mio. Sono una star, mio caro! I miei compagni mi dicono che adesso sono un modello, ma io rispondo loro: “C’è un piccolo Swaggy P in ogni persona”.

Mia mamma ha detto che ha smesso di prepararmi i vestiti quando avevo quattro anni. Non mi piaceva il mio aspetto e gli altri mi avrebbero preso in giro perchè avevo i coccodrilli sulla maglia. Infatti mi ha detto: “Sapevo che ti saresti interessato di vestiti, perchè non mi hai permesso di continuare a scegliere il tuo outfit”. Ora ho così tante scarpe che Iggy ha cominciato a buttarle via! Le mette in una scatola e le dà via – anche paia che sono ancora buone! Lei la pensa così: “Stai sovraffollando la casa con le scarpe!” Sai, ho circa 400 paia di sneakers e probabilemente 100 di YSL, Louboutin…

Swaggy P e Iggy Azalea per Forever 21

I vestiti sono un grosso affare in NBA. Chi pensi che sia il giocatore più alla moda?

Io. Ho influenza su un sacco di persone con il mio hairstyle, il mio modo di vestire, ma nessuno mi considera abbastanza. Non ho paura di correre rischi, mi piace avere un bell’aspetto ed avere una personalità. Mi piace vedere il mio taglio di capelli su molte persone in questi giorni, gente che prova a contrastarmi sul parquet. Ma sai una cosa? Attualmente, sono io il re. E non restituirò la corona.

Qual è il tuo vestito o accessorio preferito?

La mia giacca di pelle nera di Saint Laurent. Costa molti soldi. Sono andato là e mi hanno detto: “Devi averla”, e io ho pensato “Nah, non so se spenderei 5-6’000 dollari per una giacca”. Ma ecco come è andata a finire: ho preso un’altra giacca, poi però mi sono accorto che non mi andava bene, così l’ho riportata al negozio e mi sono trovato con 2’000 dollari di credito, di cui mi ero dimenticato totalmente… così l’ho presa al volo! Sapevo che i miei compagni di squadra avrebbero cominciato a fare battute su di me appena l’avrebbero vista, per cui ho cominciato a chiamarmi da solo “Young Mike Jackson”. È dura farsi belli con una giacca di pelle.

Tu e Iggy Azalea avete recentemente comprato la casa di Selena Gomez. Quanta roba strana ha lasciato in giro Justin Bieber?

Quando sono arrivato io, Iggy aveva già pulito tutto (ride). Ma ho sentito dire che Justin Bieber andava a fare due tiri nel campetto che c’è all’esterno. Avremmo potuto fare un uno-contro-uno.

Insomma chi ha più spazio nell’armadio? Tu o Iggy?

Per ora, c’è spazio a sufficienza per entrambi. Ma abbiamo appena cominciato, quindi fra poco inizieremo a litigare, lo so già. Io ho un buon armadio, ma lei ha tutti gli altri armadi e molto più spazio. Senza dubbio sta vincendo lei.

Suppongo che molti giocatori in giro per la lega dicano qualcosa sulla tua ragazza durante le partite. Qualcuno ha mai superato il limite?

Lo fanno anche i fans! Ma non mi dà più fastidio. C’è un limite che non dovresti superare durante le partite. Penso che le mogli e le fidanzate vadano lasciate fuori dal gioco. Alcuni però non se ne preoccupano: il trash talk è trash talk. Non è mai accaduto qualcosa di serio, solo qualcuno che fa battute – nessuno mi ha mai chiamato “Honey Nut Cheerios” [il riferimento è ai poco eleganti commenti di Kevin Garnett sulla moglie di Carmelo Anthony, ndt] o qualcosa di simile. Al massimo mi hanno chiamato “Ms. Iggy”, e i miei compagni di squadra me lo dicono in continuazione. La mia vita è un libro aperto, penso.

Ultima domanda: Kendrick Lamar è tuo cugino. Come è messo con l’album?

Non ne ho idea. Kendrick sta per conto suo adesso. Ha molte cose in testa, diventerà pazzo.

Ok, questa è l’ultima domanda. Come è messo con i capelli?

(Ride) Ho sentito che non si voleva tagliare i capelli fino all’uscita del suo album. Quindi ha risparmiato un bel po’ di soldi.

Kendrick Lamar e il suo discutibile hairstyle

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Pubblicato da
Alessandro Bonfante

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